Erardo di Ratisbona
Erardo di Ratisbona | |
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Sant'Erardo in una miniatura dellUta codex | |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Canonizzazione | 1052 da papa Leone X |
Ricorrenza | 8 gennaio |
Erardo di Ratisbona (... – ...) è stato un vescovo e missionario irlandese, venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
Fu canonizzato da papa Leone IX nel 1052[1].
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Alcuni testi parlano di Erardo come vescovo a Ratisbona tra il VII e l'VIII secolo, ma mancano dati storici a riguardo: secondo Ferdinand Janner il suo episcopato sarebbe da collocarsi tra quelli di Emmerano e Bonifacio; secondo altre ipotesi sarebbe stato un vescovo missionario attivo nel VII secolo nelle Gallie e in Baviera; Max Heuwieser suppone che fosse un vescovo itinerante dimesso da san Bonifacio.[2]
L'episodio più celebre della vita di Erardo, rappresentato anche da alcuni artisti, è il battesimo di Ottilia, in seguito al quale la santa riacquistò la vista.[3]
Culto[modifica | modifica wikitesto]
Il corpo di sant'Erardo era sepolto nell'Abbazia di Niedermünster e l'8 ottobre 1052 papa Leone IX procedette all'elevazione delle reliquie e alla canonizzazione.[2]
Nel 1866 i suoi resti furono collocati, insieme al suo presunto pastorale in corno di bufalo, in un'urna sull'altare del santo.[4]
A Niedermünster se ne celebrava la festa l'8 gennaio (dies natalis) e l'8 ottobre (transazione delle reliquie); la sua memoria ricorreva ugualmente l'8 gennaio nei monasteri bavaresi di Metten e Weltenburg, mentre a Ratisbona era ricordato al 19 gennaio e a Moyenmoutier il 23 gennaio.[4]
Il suo nome fu iscritto nel Martirologio romano (all'8 gennaio) solo nel XX secolo.[4]
Note[modifica | modifica wikitesto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.
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