Epomophorus labiatus

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Pipistrello della frutta dalle spalline etiopico
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Chiroptera
Sottordine Megachiroptera
Famiglia Pteropodidae
Genere Epomophorus
Specie E.labiatus
Nomenclatura binomiale
E.labiatus
Temminck, 1837
Sinonimi

E. anurus, E. doriae, E.minor, E. schoensis, E. schovanus

Areale

Il pipistrello della frutta dalle spalline etiopico (Epomophorus labiatus Temminck, 1837) è un pipistrello appartenente alla famiglia degli Pteropodidi, diffuso nell'Africa subsahariana.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Pipistrello di medie dimensioni con la lunghezza della testa e del corpo tra 90 e 113 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 58 e 80 mm, la lunghezza della coda fino a 5 mm, la lunghezza del piede tra 12 e 18 mm, la lunghezza delle orecchie tre 17 e 21 mm, un'apertura alare fino a 45,5 cm e un peso fino a 64 g.[3]

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

La pelliccia è corta, soffice e lanuginosa. Il colore generale del corpo è marrone chiaro con la base dei peli più scura e l'addome bianco. Le femmine hanno un colore più fulvo. I maschi hanno due ciuffi di lunghi peli bianchi intorno alle ghiandole situate su ogni spalla e talvolta le spalle e la gola più scure. Il muso è allungato con le labbra e le guance carnose ed estensibili. Gli occhi sono grandi. Le orecchie sono relativamente corte, arrotondate, prive di peli, marroni, con i bordi più scuri e con le caratteristiche macchie bianche alla loro base anteriore e posteriore. Le ali sono marroni e attaccate posteriormente alla base del secondo dito del piede. La coda è molto corta o assente, mentre l'uropatagio è ridotto ad una sottile membrana che si estende lungo la parte interna degli arti inferiori. Sono presenti 6 solchi palatali, gli ultimi due sono post-dentali e divisi in due. Il numero cromosomico è 2n=36.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Si rifugia di giorno singolarmente o in gruppi fino a 40 individui sui rami di alberi o di arbusteti, sotto le fronde dei banani e tra le radici affioranti. il volo è rapido e diretto negli spazi aperti, lento ed altamente manovrato nella vegetazione. Può rimanere sospeso in volo per breve tempo e spiccarlo da terra. I maschi probabilmente effettuano vocalizzazioni notturne di richiamo, tuttavia non rumorose come le altre specie simili e udibili a breve distanza, a causa di una laringe non eccessivamente ingrossata.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di frutti di Mango, Kigelia aethiopica, Kigelia pinnata, Irvingia smithii e varie specie native di Ficus.[4]

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Danno alla luce un piccolo alla volta due volte l'anno, la prima volta tra marzo ed maggio e la seconda tra settembre ed ottobre. La gestazione dura circa 5-6 mesi.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa nel Sudan del Sud occidentale e meridionale, Uganda, Ruanda, Burundi, Repubblica Democratica del Congo orientale e meridionale, Tanzania nord occidentale, Kenya occidentale, Zambia e Mozambico settentrionali e Malawi. Due popolazioni disgiunte sono presenti lungo il confine tra Ciad, Nigeria e Camerun e un'altra nell'Etiopia centrale e settentrionale e in Eritrea meridionale. È presente anche nell'Arabia Saudita sud-occidentale e nello Yemen occidentale.

Vive nelle Savane alberate, boscaglie e ambienti semi-desertici fino a 2.000 metri di altitudine. Occasionalmente è stato osservato anche nelle mangrovie.[1]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List,considerato il vasto Areale e la popolazione numerosa, classifica E.labiatus come specie a rischio minimo (Least Concern)).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Mickleburgh, S., Hutson, A.M. & Bergmans, W. 2008, Epomophorus labiatus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Epomophorus labiatus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Happold & Happold, 2013.
  4. ^ Micklenburgh & Al., 1992.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Meredith & David C.D.Happold, Mammals of Africa. Volume IV-Hedgehogs, Shrews and Bats, Bloomsbury, 2013. ISBN 9781408122549

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Mammiferi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mammiferi