Enzo Salvatore Brusca

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Enzo Salvatore Brusca (San Giuseppe Jato, 29 ottobre 1968) è un mafioso e collaboratore di giustizia italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Bernardo, fratello minore del boss Giovanni Brusca e affiliato alla Famiglia di San Giuseppe Jato, partecipò alle fasi di preparazione della Strage di Capaci e fu uno dei carcerieri del piccolo Giuseppe Di Matteo. Accusato di 5 omicidi (tra cui quello dell'imprenditore Vincenzo Miceli e del giovane Cosimo Fabio Mazzola), venne arrestato il 20 maggio 1996 insieme al fratello Giovanni e condannato a 30 anni di reclusione. Dopo essere divenuto collaboratore di giustizia, rivelando il finto pentimento a fini di depistaggio del fratello Giovanni,[1][2] entra nel programma di protezione e nel 2003 esce dal carcere per scontare il resto della sua pena in detenzione domiciliare.[3][4][5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ E alla fine Enzo Brusca tradisce il fratello per sentirsi libero
  2. ^ Le «cantate» di Brusca e quel diabolico piano per screditare i pentiti
  3. ^ Giorgio Dell’Art, Enzo Salvatore Brusca, su cinquantamila.corriere.it, http://cinquantamila.corriere.it, 24 marzo 2014. URL consultato il 19 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).
  4. ^ Mafia, concessi arresti domiciliari a pentito Enzo Brusca [collegamento interrotto], su firenze.repubblica.it.
  5. ^ Giuseppe strangolato 25 anni fa, su livesicilia.it.
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