Enrico di Prussia (1726-1802)

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Enrico di Prussia in abiti militari

Federico Enrico Luigi di Hohenzollern (in tedesco: Friedrich Heinrich Ludwig von Preußen), indicato comunemente col solo nome di Enrico di Prussia (Berlino, 18 gennaio 1726Rheinsberg, 3 agosto 1802) è stato un principe e generale prussiano.

Principe di Prussia, prestò servizio come politico e generale durante il regno del fratello Federico II e nel 1786 fu tra i candidati per divenire re degli Stati Uniti.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Berlino, Enrico era il tredicesimo figlio del re Federico Guglielmo I di Prussia e di sua moglie, la principessa Sofia Dorotea di Hannover. Fratello minore del celebre sovrano prussiano Federico il Grande, i conflitti tra Enrico ed il suo fratello furono leggendari.

Ad appena 14 anni, Enrico venne nominato colonnello del 35º reggimento di fanteria dopo che Federico era divenuto re nel 1740, permettendo così ad Enrico di prendere parte alla Guerre di Slesia. Enrico visse perlopiù all'ombra del fratello e talvolta ne criticò le strategie militari e la politica estera. Nel 1753 pubblicò le sue memorie con lo pseudonimo di "Maréchal Gessler".


Il 25 giugno 1752 Enrico sposò la principessa Guglielmina d'Assia-Kassel a Charlottenburg, ma la coppia non ebbe figli. Enrico visse a Rheinsberg dopo averne ricevuto il locale castello in dono dal fratello. Malgrado il matrimonio, egli ebbe sempre una predilezione per amicizie con altri uomini tra cui quella con l'attore Blainville e l'emigrato francese conte de La Roche-Aymon. Uno dei suoi favoriti, il maggiore Kaphengst, venne largamente beneficato dal principe vivendo una vita dissipata nella sua residenza non lontano da Rheinsberg.[1]

Enrico fu un valente generale durante la Guerra dei Sette anni (1756–1763), nella quale non perse mai una battaglia. Dopo l'iniziale successo dell'esercito prussiano contro russi ed austriaci nella Battaglia di Kunersdorf, Enrico chiese a suo fratello di fermare gli attacchi. Il re, che già aveva inviato il messaggio della vittoria a Berlino, pressò per l'attacco. Il giorno si concluse con l'esercito prussiano sfinito e con la completa vittoria delle forze russo-austriache. Dopo questo fatto, Enrico decise di riorganizzare personalmente le proprie forze militari, vincendo nel 1762 la più famosa tra le sue vittorie, quella di Freiberg.

Dopo la guerra dei sette anni, Enrico lavorò come diplomatico nella Prima Partizione della Polonia con frequenti viaggi a Stoccolma ed a San Pietroburgo. Negli anni '80 del Settecento, egli fece due viaggi diplomatici in Francia. Fu amico di Jean-Louis Favier.

Enrico tentò di assicurarsi un principato per sé stesso e per ben due volte concorse al trono del Regno di Polonia, ma gli si oppose Federico II.

Come suo fratello Federico II, Enrico fu iniziato in Massoneria, nella Loggia L'Unione di Berlino[2].

Proposta per divenire re degli Stati Uniti[modifica | modifica wikitesto]

La tomba di Enrico di Prussia al Palazzo di Rheinsberg.

Nel 1786 Nathaniel Gorham, allora Presidente del Congresso Continentale,[3] o Friedrich Wilhelm von Steuben, generale prussiano che aveva servito nel Continental Army,[4] suggerirono ad Alexander Hamilton che Enrico sarebbe stato la persona ideale per divenire Presidente[5] o re degli Stati Uniti, ma l'offerta venne immediatamente revocata prima che il principe potesse dare una risposta.

Dopo la morte di Federico nel 1786, Enrico acquisì la speranza di divenire uno dei politici più influenti del governo prussiano come consigliere di suo nipote, il nuovo re Federico Guglielmo II di Prussia. Pur divenendo meno influente di quanto avesse sperato, Enrico rimase consigliere anche sotto il regno di Federico Guglielmo III che iniziò il suo regno nel 1797.

Enrico morì nel castello di Rheinsberg.

Antenati[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Federico Guglielmo di Brandeburgo Giorgio Guglielmo di Brandeburgo  
 
Elisabetta Carlotta del Palatinato-Simmern  
Federico I di Prussia  
Luisa Enrichetta d'Orange Federico Enrico d'Orange  
 
Amalia di Solms-Braunfels  
Federico Guglielmo I di Prussia  
Ernesto Augusto di Brunswick-Lüneburg Giorgio di Brunswick-Lüneburg  
 
Anna Eleonora di Assia-Darmstadt  
Sofia Carlotta di Hannover  
Sofia del Palatinato Federico V del Palatinato  
 
Elisabetta Stuart  
Enrico di Prussia  
Ernesto Augusto di Brunswick-Lüneburg Giorgio di Brunswick-Lüneburg  
 
Anna Eleonora di Assia-Darmstadt  
Giorgio I del Regno Unito  
Sofia del Palatinato Federico V del Palatinato  
 
Elisabetta Stuart  
Sofia Dorotea di Hannover  
Giorgio Guglielmo di Brunswick-Lüneburg Giorgio di Brunswick-Lüneburg  
 
Anna Eleonora di Assia-Darmstadt  
Sofia Dorotea di Celle  
Éléonore d'Esmier d'Olbreuse Alexandre II d'Esmier d'Olbreuse  
 
Jacquette Poussard de Vandré  
 

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze prussiane[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Nera - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine dei Serafini (Svezia) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Eugen Wilhem, "Die Homosexualitat des Prinzen Heinrich von Preussen, des Bruders Friedrichs des Grossen", Zeitschrift fur Sexualwissenschaft, 15 (1929)
  2. ^ (FR) [BRUMORE (Louis J. Ph. Guyton de Morveau, detto)], La vie privée d'un prince célèbre, ou détails des loisirs du prince Henri de Prusse dans sa retraite de Reinsberg, Veropolis (Berlino), 1784.
  3. ^ Jeffrey Rogers Hummel, William Marina, The Independent Institute. Did the Constitution Betray the Revolution?. Retrieved February 1, 2007.
  4. ^ John Richard Alden. The History of the American Revolution. Da Capo Press, 1989. ISBN 0-306-80366-6
  5. ^ Richard Krauel. "Prince Henry of Prussia and the Regency of the United States, 1786". The American Historical Review, Vol. 17, No. 1 (October, 1911), pp. 44-51

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Controllo di autoritàVIAF (EN14946376 · ISNI (EN0000 0000 6653 6669 · CERL cnp00872769 · LCCN (ENn80144708 · GND (DE11870978X · BNF (FRcb13606750j (data) · J9U (ENHE987007262431205171 · WorldCat Identities (ENlccn-n80144708