Enrico d'Oncieu de Chaffardon

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Enrico d'Oncieu de Chaffardon
NascitaChambéry, 25 aprile 1875
MortePeteano, 25 novembre 1915
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Forza armataBandiera dell'Italia Regio esercito
ArmaEsercito
CorpoFanteria
Reparto67º Reggimento fanteria Brigata "Palermo"
GradoCapitano
GuerrePrima guerra mondiale
BattaglieQuarta battaglia dell'Isonzo
DecorazioniMedaglia d'argento al valor militare
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Enrico d'Oncieu de Chaffardon (Chambéry, 25 aprile 1875Peteano, 25 novembre 1915) è stato un militare italiano decorato con la medaglia d'argento al valor militare.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il conte Enrico d'Oncieu de Chaffardon nasce a Chambéry da un'antica e nobile famiglia di origini savoiarde, con un'importante tradizione militare alle spalle. Tra l'altro, un suo avo aveva comandato il reggimento Dragoni di Sua Maestà dell'Esercito Sardo-Piemontese, nel periodo dell'attacco francese contro il Regno di Sardegna, nel 1796.

Egli viene così rapidamente indirizzato alla carriera militare, che compirà tutta nell'arma di Fanteria.

Arruolatosi nel Regio Esercito, frequenta il corso da allievo ufficiale, ottenendo i gradi da sottotenente. Promosso tenente, viene trasferito, nel tempo, a vari reggimenti, e raggiunge infine il 67º Reggimento Fanteria "Palermo", che, dal 1908, è di stanza a Como. Nello stesso periodo, sposa Ada Verga, di ricca e illustre famiglia milanese: i due conti si stabiliscono così a Como, diventando figure molto note della società lariana.

Promosso nel frattempo capitano, agli inizi di maggio del 1915, in vista dell'entrata in guerra del Regno d'Italia, viene inviato col suo reggimento in Valtellina. Allo scoppio delle ostilità, il 24 maggio, la Brigata "Palermo" si porta in alta Val Camonica, dando il via alle operazioni sul fronte del Passo del Tonale.

In ottobre, la brigata si trasferisce sul fronte dell'Isonzo, ed il 10 novembre si trova dislocata nei dintorni di Gorizia. Lo stesso giorno, allo scoppio della Quarta battaglia dell'Isonzo, il 67º inizia una manovra che lo porta, il 19 novembre, alle pendici del Monte San Michele nella zona di Peteano.

Il giorno successivo, il capitano d'Oncieu, fino ad allora comandante di compagnia, viene nominato comandante del III battaglione del 67º Reggimento Fanteria. Con ripetuti assalti, egli guida così il suo battaglione alla conquista della quota 124 del Monte San Michele che viene conquistata. Il violento contrattacco austriaco costringe però gli italiani a tornare sulle posizioni di partenza, e l'attacco deve essere dunque ripetuto nei giorni successivi. Il 24, dopo varie vicende, la quota cade nuovamente in mano austriaca.

Il 25 novembre, il capitano d'Oncieu si lancia coi suoi uomini all'assalto della quota 124, ma, giunto nella trincea nemica, viene colpito da una fucilata, morendo poco dopo.

Il brillante assalto condotto alla testa del suo battaglione ed il sacrificio della vita vengono ricompensati con la Medaglia d'Argento al Valor Militare alla memoria.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'Argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di battaglione, lo portava all'assalto con mirabile slancio e coraggio. Per primo giungeva sulla trincea nemica, rimanendo ferito mortalmente; nonostante ciò, incitava ancora i propri soldati ad avanzare per occupare la posizione che già nei giorni precedenti era stata più volte presa e poi perduta, ed a rafforzarvisi per resistere ai violenti e continui contrattacchi dell'avversario.»»
— Peteano, 25 novembre 1915

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la morte, il capitano d'Oncieu è stato ricordato anche grazie all'opera della moglie, contessa Ada d'Oncieu, che, divenuta presidente delle Patronesse dell'Associazione Nazionale Famiglie dei Caduti e Dispersi in Guerra, ne ha tenuto sempre vivo il ricordo.

In particolare, sono stati intitolati al conte d'Oncieu:

  • un'aula scolastica della Scuola Primaria "F. Baracca" di Como
  • la colonia "capitano conte E. d'Oncieu de Chaffardon" di Vendrogno, sita in una villa donata dalla moglie del capitano all'Associazione Famiglie dei Caduti e Dispersi in Guerra della provincia di Como.

Il medagliere e numerosi cimeli appartenuti al capitano d'Oncieu sono inoltre conservati presso il sacrario del 67º Reggimento Fanteria "Palermo", ubicato presso la caserma "Carlo De Cristoforis" di Como.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918. Brigate di Fanteria, Vol. 3, Edizioni Ufficio Storico, Comando del Corpo di Stato Maggiore, Roma, 1928.
  • Caduti di Como nella Grande Guerra - Battesimo delle Aule Scolastiche, a cura del Comune di Como, 1929.
  • Albo d'Oro dei Decorati della provincia di Como, a cura dell'Istituto del Nastro Azzurro - Federazione di Como.