Emma delle Hawaii

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Emma delle Hawaii
Ritratto della regina Emma
Regina consorte delle Hawaii
Stemma
Stemma
In carica19 giugno 1856 - 30 novembre 1863
PredecessoreKalama delle Hawaii
SuccessoreKapiolani delle Hawaii
Nome completoEmma Alexandrina Na'ea Rooke
TrattamentoMaestà
NascitaHonolulu, 2 gennaio 1836
MorteHonolulu, 25 aprile 1885
Luogo di sepolturaMauna 'Ala, Mausoleo Reale, Honolulu
Casa realeDinastia Kamehameha
PadreGeorge Na'ea Thomas Rooke
MadreFanny Kekelaokalani
ConsorteKamehameha IV delle Hawaii
FigliAlberto Kamehameha
ReligioneChiesa delle Hawaii
Firma

Emma delle Hawaii (nata Emma Na'ea Rooke; Honolulu, 2 gennaio 1836Honolulu, 25 aprile 1885) è stata regina consorte delle isole Hawaii, dal 1856 al 1863, in quanto coniuge del re Kamehameha IV.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Importante figura nella storia, soprattutto sociale, dell'arcipelago. Di nobili origini e con un avo materno inglese, sposò appena ventenne, nel 1856 nella chiesa di Sant'Andrea, il re Kamehameha IV appena salito al trono. Nel maggio 1858 nacque l'unico figlio, Alberto, che, di fragile salute, morirà quattro anni dopo. Il nome era stato imposto per omaggiare il principe di Galles, secondogenito della regina Vittoria di Gran Bretagna, madrina di battesimo per procura del piccolo principe.[1]

La giovane sovrana prestò particolare attenzione ai temi socio-culturali del regno al fine di migliorare le condizioni di vita dei sudditi: rappresentazioni teatrali e biblioteca, scuole, un centro medico (tuttora esistente e a lei intitolato), salvaguardia dei diritti della donna, degli anziani e dell'infanzia.[2]

La regina condivideva pienamente la politica estera del marito volta a contrastare la forte influenza degli Stati Uniti sulle Hawaii (che culminerà nel 1893 con l'annessione) e l'unico modo era quello di schierarsi con il Regno Unito. Kamehameha IV aveva anche conosciuto a Londra l'autorevole principe consorte Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha.[3]

Ripropose, altresì, nel palazzo ‘Iolani di Honolulu, la tranquilla e austera atmosfera che caratterizzava la corte vittoriana. Incontrò nel 1865 la monarca britannica, capo del più grande impero del mondo, soggiornando nel castello di Windsor: Vittoria espresse nel proprio diario un giudizio lusinghiero nei confronti di Emma.[4]

Il 30 novembre 1863 il ventinovenne re morì a causa di un'asma cronica. Emma, ora regina vedova, si trasferì subito dal palazzo reale alla sua residenza privata, ma proseguì la personale attività sugli affari dello Stato. In quanto discendente dal primo sovrano hawaiiano Kamehameha I e legittimata in questo dal consorte, poteva ambire a succedergli personalmente sul trono, anche perché benvoluta dal popolo (sarà effigiata pure su un francobollo). I notabili del regno, però, le preferirono il cognato Kamehameha V, poi i cugini Lunalilo (il quale, per rafforzare la propria candidatura, le offrì di sposarlo, ma la richiesta fu declinata) e Kalākaua.[5]

Morì nel 1885 all'età di 49 anni. La chiesa anglicana locale l'ha santificata unitamente al marito. Dopo un solenne funerale è stata sepolta nel mausoleo reale (Mauna 'Ala) nella tomba di Kamehameha IV e del loro figlio.[2]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze hawaiane[modifica | modifica wikitesto]

Dama di gran croce dell'ordine reale di Kamehameha I - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rappolt, p. 41
  2. ^ a b Kanahele
  3. ^ Haley
  4. ^ Kaeo
  5. ^ Rappolt, pp. 180 e seg.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • James L. Haley, Captive Paradise: a history of Hawaii, Griffin, 2015
  • Peter Kaeo, Queen Emma, A. Korn, Honolulu, 1976
  • George S. Kanahele, Emma, University of Hawaii Press, Honolulu, 1999
  • Miriam E. Rappolt, Queen Emma, Press Pacifica, Honolulu, 1991

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Regina consorte delle Hawaii Successore
Kalama 19 giugno 1856 - 30 novembre 1863 Kapiolani
Controllo di autoritàVIAF (EN12357615 · ISNI (EN0000 0000 2617 3859 · LCCN (ENn88033540 · GND (DE118859919 · BNF (FRcb122123756 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n88033540
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