Emilio Cecchi
Emilio Cecchi (Firenze, 14 luglio 1884 – Roma, 8 settembre 1966) è stato un critico letterario e critico d'arte italiano.
Dopo aver esordito nel 1912 con un saggio su La poesia di Giovanni Pascoli, rivolse le sue attenzioni soprattutto alla letteratura inglese, a cui dedicò diverse traduzioni e importanti scritti critici. È stato probabilmente il primo critico italiano a segnalare l'Ulisse di James Joyce, ma tra le sue scoperte c'è anche un autore italiano, Dino Campana, da lui considerato "il migliore poeta che abbiamo". Fu anche un apprezzato critico d'arte.
Nel 1919 Cecchi fu uno dei "sette savi" fondatori e co-direttori della Ronda, la rivista letteraria romana che propugnava un ritorno alla tradizione letteraria dopo gli eccessi deille avanguardie. Lo stesso Cecchi interpretò al meglio la poetica rondista del frammento nei suoi elzeviri, vere e proprie prose d'arte di lucida perfezione formale, raccolte nei volumi Pesci rossi (1920) e Corse al trotto vecchie e nuove (1947). Nel 1925 fu tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali antifascisti, redatto da Benedetto Croce.
Nel 1956 si scaglio' ferocemente contro il libro Ragazzi di vita [senza fonte] di Pasolini perche' parlava della prostituzione maschile.
Opere
- Critica letteraria
- La poesia di Giovanni Pascoli (1912)
- Storia della letteratura inglese del secolo XIX (1915)
- Scrittori inglesi e americani (1937)
- I grandi romantici inglesi (1957)
- Critica d'arte
- Letteratura
- Pesci rossi (1920)
- Corse al trotto vecchie e nuove (1947)
- Il meglio di Katherine Mansfield (1957)
Onorificenze
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