Elizabeth Seymour

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Ritratto di dama sconosciuta, presumibilmente di Elizabeth Seymour, eseguito da Hans Holbein il Giovane

Lady Elizabeth Seymour (Wulfhall, 1518Launde, 19 marzo 1568) è stata una nobile inglese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fu una dei nove figli di Sir John Seymour e Margery Wentworth.

Il suo primo marito fu Sir Anthony Ughtred (o Oughtred), che sposò nel 1531, ma che morì nel 1534[1] avendone un figlio, Henry (1533-1599), famoso mercante e costruttore navale (che sposò Lady Elizabeth Paulet, figlia del terzo marito della madre, il secondo marchese di Winchester, già vedova di William Courtenay, II conte di Devon).

Grazie ai legami con la corte intrapresi da suo padre John, Elizabeth e sua sorella Jane poterono divenire dame d'onore al servizio della regina Anna Bolena, loro cugina di secondo grado. Ma a far guadagnare ricchezze e potere alla famiglia furono le attenzioni che Enrico VIII iniziò a rivolgere alla giovane Jane quando era ancora sposato con Anna. Il 30 maggio 1536, undici giorni dopo l'esecuzione capitale della regina, venne celebrato il matrimonio tra il re e Seymour.

Elizabeth si assicurò così il posto di prima dama di compagnia della sorella, divenuta col matrimonio regina d'Inghilterra. Ricoprì tale incarico fino alla morte della regina avvenuta nell'ottobre 1537, dodici giorni dopo aver dato alla luce l'erede al trono Edoardo.

Nell'agosto 1537, Elizabeth aveva sposato a Wulfhall Gregory Cromwell, I barone Cromwell, figlio del primo ministro di Enrico VIII, Thomas Cromwell, I conte di Essex[1].

La coppia ebbe cinque figli:

  • Henry Cromwell, II barone Cromwell
  • Thomas Cromwell
  • Frances Cromwell
  • Katherine Cromwell
  • Edward Cromwell

Dopo la morte della sorella, Elizabeth prese parte alle feste di benvenuto per la futura regina Anna di Clèves, appena arrivata dalla Germania. Nonostante l'esecuzione di Thomas Cromwell nel 1540 per tradimento ed eresia, il marito cinque mesi dopo fu creato barone di Oakham e dopo che il matrimonio tra il re ed Anna venne annullato, Elizabeth divenne dama di compagnia della quinta moglie di Enrico, Catherine Howard.

Elizabeth servì come dama di compagnia anche la sesta moglie del re, Catherine Parr.

Dopo la morte di Enrico VIII nel 1547, il fratello di Elizabeth Thomas sposò segretamente la vedova del re, che morì cinque giorni dopo aver dato la luce una bambina, Mary Seymour, nel 1548. Due fratelli di Elizabeth, Thomas ed Edward Seymour, I duca di Somerset, furono poi giustiziati per tradimento durante il regno di Edoardo VI.

Nel 1551 ella rimase ancora una volta vedova. Intorno al 1º aprile 1554 si risposò per la terza volta divenendo la seconda moglie di John Paulet, II marchese di Winchester allora Conte di Wiltshire e barone St John [2].

Morì nel 1563 a Launde nel Leicestershire[1].

Il ritratto[modifica | modifica wikitesto]

Studenti vittoriani avevano identificato il ritratto di Hans Holbein il giovane in Catherine Howard. Tuttavia la storica Antonia Fraser ha sostenuto che l'immagine sia di Elizabeth Seymour. La donna veste a lutto e Catherine Howard non avrebbe avuto alcun motivo di mettere abiti vedovili; Elizabeth Seymour invece era nel 1534 vedova del primo marito.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Douglas Richardson; Kimball G. Everingham (2005). Magna Carta Ancestry: A Study in Colonial and Medieval Families. Genealogical Publishing Company. pp. 246. ISBN 0-8063-1759-0.
  2. ^ erediterà il titolo di marchese di Winchester solo nel 1572 dopo la morte di Elizabeth

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • G.E. Cokayne; with Vicary Gibbs, H.A. Doubleday, Geoffrey H. White, Duncan Warrand and Lord Howard de Walden, editors, The Complete Peerage of England, Scotland, Ireland, Great Britain and the United Kingdom, Extant, Extinct or Dormant, new ed., 13 volumes in 14 (1910–1959; reprint in 6 volumes, Gloucester, U.K.: Alan Sutton Publishing, 2000), volume III, pages 555, 557 and 558.
  • Cecil Aspinall-Oglander, Nunwell Symphony (London, U.K.: The Hogarth Press, 1946), appendix

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]