Elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 1971

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Elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 1971
Stato Bandiera dell'Italia Italia
Data
9-24 dicembre 1971
Legislatura V legislatura
Eletto
Partito
Voti
518[1]
51,4%
Scrutinio
XXIII
Presidente uscente
Giuseppe Saragat
1964 1978
Risultati XXIII Scrutinio: Giovanni Leone (518); Pietro Nenni (408); Sandro Pertini (6); Voti dispersi (25); Schede bianche (36); Schede nulle (3); Assenti=12.

L'elezione del presidente della Repubblica Italiana del 1971 si svolse tra il 9 e il 24 dicembre.

Per la prima volta partecipano anche i rappresentanti dei consigli regionali delle Regioni a statuto ordinario. Si pone, inoltre, la questione della segretezza del voto, decisa con un fermo richiamo del presidente della Camera Sandro Pertini.[2]

Presidente uscente è Giuseppe Saragat, il cui mandato scade il 29 dicembre; risulta eletto, al XXIII scrutinio, Giovanni Leone.

Informazioni generali[modifica | modifica wikitesto]

Il candidato ufficiale della DC, partito di maggioranza relativa, è il presidente del Senato Amintore Fanfani. Socialisti e comunisti annunciano subito una candidatura comune, alternativa alla maggioranza di centro-sinistra, nella persona di Francesco De Martino. I socialdemocratici sostengono il presidente uscente Saragat, mentre i liberali Giovanni Malagodi e il Movimento Sociale Italiano Augusto De Marsanich.

La candidatura Fanfani regge solo sei votazioni, nelle quali il politico toscano rimane sempre al di sotto, nei suffragi, a quelli del socialista De Martino. All'11º scrutinio, la DC ripropone nuovamente Fanfani per poi prendere atto della debolezza di tale candidatura, che non riesce ad attrarre i voti dei partiti alleati, e ritirarla definitivamente.

La situazione di stallo va avanti sino al 21º scrutinio, quando nell'assemblea dei grandi elettori DC la candidatura centrista di Giovanni Leone prevale di stretta misura su quella di Aldo Moro, che avrebbe rappresentato una scelta più aperta ai partiti di sinistra. Immediatamente i vertici della DC si accordano anche con PSDI, PLI e PRI per portare Leone al Quirinale[3].

Leone, tuttavia, non è immune all'azione dei franchi tiratori; al 22º scrutinio, infatti, manca l'elezione per un solo voto (503, contro i 504 del quorum richiesto), mentre le sinistre sostituiscono la candidatura De Martino con quella di Pietro Nenni, nel tentativo di spaccare la DC, acquisendo i voti dei sostenitori di Moro.

Leone è comunque eletto capo dello Stato il 24 dicembre 1971 al 23º scrutinio, con 518 voti su 1008 "grandi elettori", contro i 408 di Nenni. Per il raggiungimento del quorum, dato l'alto numero di schede bianche (46, presumibilmente da parte di franchi tiratori DC) risultano determinanti i voti del Movimento Sociale Italiano.[4]

L'elezione di Leone, con 23 scrutini necessari a raggiungere la maggioranza assoluta dei componenti dell'assemblea elettiva, è la più lunga nella storia della Repubblica Italiana; Leone, inoltre, è eletto con la percentuale più bassa della storia: 51,4%. Il presidente presta giuramento ed entra in carica il 29 dicembre.

L'elezione[modifica | modifica wikitesto]

Preferenze per Giovanni Leone[modifica | modifica wikitesto]

Scrutinio Voti Percentuale
I 0 0%
II 0 0%
III 0 0%
IV 0 0%
V 0 0%
VI 0 0%
VII 0 0%
VIII 0 0%
IX 0 0%
X 0 0%
XI 0 0%
XII 0 0%
XIII 0 0%
XIV 0 0%
XV 0 0%
XVI 0 0%
XVII 0 0%
XVIII 0 0%
XIX 0 0%
XX 0 0%
XXI 0 0%
XXII 503 49,9%
XXIII 518 51,4%

I scrutinio[modifica | modifica wikitesto]

Per la nomina è richiesta una maggioranza di due terzi dei 1008 membri dell'Assemblea.

Dati votazione Nome Voti
Presenti 987 Francesco De Martino 397
Votanti 987 Amintore Fanfani 384
Astenuti 0 Giovanni Malagodi 49
Maggioranza 672 Giuseppe Saragat 45
Augusto De Marsanich 42
Voti dispersi 12
Schede bianche 57
Schede nulle 1

Poiché nessun candidato raggiunge il quorum richiesto, si procede al II scrutinio.

II scrutinio[modifica | modifica wikitesto]

Per la nomina è richiesta una maggioranza di due terzi dei 1008 membri dell'Assemblea.

Dati votazione Nome Voti
Presenti 986 Francesco De Martino 398
Votanti 986 Amintore Fanfani 368
Astenuti 0 Giovanni Malagodi 50
Maggioranza 672 Giuseppe Saragat 46
Augusto De Marsanich 39
Voti dispersi 8
Schede bianche 77
Schede nulle 0

Poiché nessun candidato raggiunge il quorum richiesto, si procede al III scrutinio.

III scrutinio[modifica | modifica wikitesto]

Per la nomina è richiesta una maggioranza di due terzi dei 1008 membri dell'Assemblea.

Dati votazione Nome Voti
Presenti 993 Francesco De Martino 404
Votanti 993 Amintore Fanfani 384
Astenuti 0 Giuseppe Saragat 51
Maggioranza 672 Giovanni Malagodi 50
Augusto De Marsanich 38
Voti dispersi 4
Schede bianche 62
Schede nulle 0

Poiché nessun candidato raggiunge il quorum richiesto, si procede al IV scrutinio.

IV scrutinio[modifica | modifica wikitesto]

Per la nomina è richiesta la maggioranza assoluta dei 1008 membri dell'Assemblea.

Dati votazione Nome Voti
Presenti 997 Francesco De Martino 411
Votanti 997 Amintore Fanfani 337
Astenuti 0 Giuseppe Saragat 50
Maggioranza 505 Giovanni Malagodi 50
Augusto De Marsanich 42
Voti dispersi 3
Schede bianche 64
Schede nulle 0

Poiché nessun candidato raggiunge il quorum richiesto, si procede al V scrutinio.

V scrutinio[modifica | modifica wikitesto]

Per la nomina è richiesta la maggioranza assoluta dei 1008 membri dell'Assemblea.

Dati votazione Nome Voti
Presenti 995 Francesco De Martino 399
Votanti 995 Amintore Fanfani 385
Astenuti 0 Giuseppe Saragat 51
Maggioranza 505 Giovanni Malagodi 51
Augusto De Marsanich 43
Voti dispersi 4
Schede bianche 62
Schede nulle 0

Poiché nessun candidato raggiunge il quorum richiesto, si procede al VI scrutinio.

VI scrutinio[modifica | modifica wikitesto]

Per la nomina è richiesta la maggioranza assoluta dei 1008 membri dell'Assemblea.

Dati votazione Nome Voti
Presenti 996 Francesco De Martino 413
Votanti 996 Amintore Fanfani 378
Astenuti 0 Giuseppe Saragat 50
Maggioranza 505 Giovanni Malagodi 48
Mariano Rumor 6
Voti dispersi 7
Schede bianche 91
Schede nulle 3

Poiché nessun candidato raggiunge il quorum richiesto, si procede al VII scrutinio.

Da segnalare, a puro titolo di curiosità, quello che successe durante questo scrutinio, quando un anonimo grande elettore scrisse su una scheda bianca poi annullata dall'allora presidente della Camera Pertini: "Nano maledetto/non sarai mai eletto". Tradizione vuole che la frase fosse indirizzata all'allora presidente del Senato Amintore Fanfani, "cavallo di razza" della Democrazia Cristiana, che inoltre, durante lo scrutinio, ebbe la "sfortuna" di leggere il curioso motteggio.

VII scrutinio[modifica | modifica wikitesto]

Per la nomina è richiesta la maggioranza assoluta dei 1008 membri dell'Assemblea.

Dati votazione Nome Voti
Presenti 986 Francesco De Martino 408
Votanti 562 Giuseppe Saragat 51
Astenuti 424 Giovanni Malagodi 50
Maggioranza 505 Voti dispersi 2
Schede bianche 51
Schede nulle 0

Poiché nessun candidato raggiunge il quorum richiesto, si procede all'VIII scrutinio.

VIII scrutinio[modifica | modifica wikitesto]

Per la nomina è richiesta la maggioranza assoluta dei 1008 membri dell'Assemblea.

Dati votazione Nome Voti
Presenti 987 Francesco De Martino 411
Votanti 564 Giuseppe Saragat 52
Astenuti 423 Giovanni Malagodi 50
Maggioranza 505 Voti dispersi 2
Schede bianche 48
Schede nulle 1

Poiché nessun candidato raggiunge il quorum richiesto, si procede al IX scrutinio.

IX scrutinio[modifica | modifica wikitesto]

Per la nomina è richiesta la maggioranza assoluta dei 1008 membri dell'Assemblea.

Dati votazione Nome Voti
Presenti 984 Francesco De Martino 407
Votanti 563 Giuseppe Saragat 55
Astenuti 421 Giovanni Malagodi 47
Maggioranza 505 Voti dispersi 4
Schede bianche 47
Schede nulle 2

Poiché nessun candidato raggiunge il quorum richiesto, si procede al X scrutinio.

X scrutinio[modifica | modifica wikitesto]

Per la nomina è richiesta la maggioranza assoluta dei 1008 membri dell'Assemblea.

Dati votazione Nome Voti
Presenti 988 Francesco De Martino 404
Votanti 563 Giuseppe Saragat 56
Astenuti 425 Giovanni Malagodi 48
Maggioranza 505 Voti dispersi 3
Schede bianche 50
Schede nulle 2

Poiché nessun candidato raggiunge il quorum richiesto, si procede all'XI scrutinio.

XI scrutinio[modifica | modifica wikitesto]

Per la nomina è richiesta la maggioranza assoluta dei 1008 membri dell'Assemblea.

Dati votazione Nome Voti
Presenti 1000 Francesco De Martino 407
Votanti 988 Amintore Fanfani 393
Astenuti 12 Giuseppe Saragat 56
Maggioranza 505 Giovanni Malagodi 48
Voti dispersi 22
Schede bianche 60
Schede nulle 2

Poiché nessun candidato raggiunge il quorum richiesto, si procede al XII scrutinio.

XII scrutinio[modifica | modifica wikitesto]

Per la nomina è richiesta la maggioranza assoluta dei 1008 membri dell'Assemblea.

Dati votazione Nome Voti
Presenti 993 Francesco De Martino 394
Votanti 518 Giuseppe Saragat 48
Astenuti 475 Voti dispersi 14
Maggioranza 505 Schede bianche 62
Schede nulle 1

Poiché nessun candidato raggiunge il quorum richiesto, si procede al XIII scrutinio.

XIII scrutinio[modifica | modifica wikitesto]

Per la nomina è richiesta la maggioranza assoluta dei 1008 membri dell'Assemblea.

Dati votazione Nome Voti
Presenti 986 Francesco De Martino 407
Votanti 514 Giuseppe Saragat 49
Astenuti 472 Voti dispersi 9
Maggioranza 505 Schede bianche 48
Schede nulle 1

Poiché nessun candidato raggiunge il quorum richiesto, si procede al XIV scrutinio.

XIV scrutinio[modifica | modifica wikitesto]

Per la nomina è richiesta la maggioranza assoluta dei 1008 membri dell'Assemblea.

Dati votazione Nome Voti
Presenti 984 Francesco De Martino 406
Votanti 475 Giuseppe Saragat 49
Astenuti 509 Voti dispersi 5
Maggioranza 505 Schede bianche 15
Schede nulle 0

Poiché nessun candidato raggiunge il quorum richiesto, si procede al XV scrutinio.

XV scrutinio[modifica | modifica wikitesto]

Per la nomina è richiesta la maggioranza assoluta dei 1008 membri dell'Assemblea.

Dati votazione Nome Voti
Presenti 976 Francesco De Martino 400
Votanti 472 Giuseppe Saragat 42
Astenuti 504 Voti dispersi 9
Maggioranza 505 Schede bianche 19
Schede nulle 2

Poiché nessun candidato raggiunge il quorum richiesto, si procede al XVI scrutinio.

XVI scrutinio[modifica | modifica wikitesto]

Per la nomina è richiesta la maggioranza assoluta dei 1008 membri dell'Assemblea.

Dati votazione Nome Voti
Presenti 969 Francesco De Martino 393
Votanti 425 Pietro Nenni 7
Astenuti 544 Amintore Fanfani 6
Maggioranza 505 Sandro Pertini 5
Voti dispersi 3
Schede bianche 10
Schede nulle 1

Poiché nessun candidato raggiunge il quorum richiesto, si procede al diciassettesimo scrutinio.

XVII scrutinio[modifica | modifica wikitesto]

Per la nomina è richiesta la maggioranza assoluta dei 1008 membri dell'Assemblea.

Dati votazione Nome Voti
Presenti 969 Francesco De Martino 397
Votanti 428 Sandro Pertini 7
Astenuti 541 Amintore Fanfani 5
Maggioranza 505 Voti dispersi 6
Schede bianche 13
Schede nulle 0

Poiché nessun candidato raggiunge il quorum richiesto, si procede al diciottesimo scrutinio.

XVIII scrutinio[modifica | modifica wikitesto]

Per la nomina è richiesta la maggioranza assoluta dei 1008 membri dell'Assemblea.

Dati votazione Nome Voti
Presenti 976 Francesco De Martino 402
Votanti 429 Sandro Pertini 7
Astenuti 547 Voti dispersi 7
Maggioranza 505 Schede bianche 12
Schede nulle 1

Poiché nessun candidato raggiunge il quorum richiesto, si procede al diciannovesimo scrutinio.

XIX scrutinio[modifica | modifica wikitesto]

Per la nomina è richiesta la maggioranza assoluta dei 1008 membri dell'Assemblea.

Dati votazione Nome Voti
Presenti 976 Francesco De Martino 390
Votanti 423 Sandro Pertini 10
Astenuti 544 Pietro Nenni 9
Maggioranza 505 Voti dispersi 6
Schede bianche 17
Schede nulle 0

Poiché nessun candidato raggiunge il quorum richiesto, si procede al ventesimo scrutinio.

XX scrutinio[modifica | modifica wikitesto]

Per la nomina è richiesta la maggioranza assoluta dei 1008 membri dell'Assemblea.

Dati votazione Nome Voti
Presenti 973 Francesco De Martino 402
Votanti 427 Voti dispersi 10
Astenuti 546 Schede bianche 15
Maggioranza 505 Schede nulle 0

Poiché nessun candidato raggiunge il quorum richiesto, si procede al XXI scrutinio.

XXI scrutinio[modifica | modifica wikitesto]

Per la nomina è richiesta la maggioranza assoluta dei 1008 membri dell'Assemblea.

Dati votazione Nome Voti
Presenti 973 Francesco De Martino 400
Votanti 430 Sandro Pertini 6
Astenuti 543 Voti dispersi 7
Maggioranza 505 Schede bianche 17
Schede nulle 0

Poiché nessun candidato raggiunge il quorum richiesto, si procede al ventiduesimo scrutinio.

XXII scrutinio[modifica | modifica wikitesto]

Per la nomina è richiesta la maggioranza assoluta dei 1007 membri dell'Assemblea.[5]

Dati votazione Nome Voti
Presenti 991 Giovanni Leone 503
Votanti 991 Pietro Nenni 408
Astenuti 0 Giuseppe Saragat 7
Maggioranza 504 Sandro Pertini 6
Voti dispersi 19
Schede bianche 46
Schede nulle 2

Poiché nessun candidato raggiunge il quorum richiesto, si procede al XXIII scrutinio.

XXIII scrutinio[modifica | modifica wikitesto]

Per la nomina è richiesta la maggioranza assoluta dei 1008 membri dell'Assemblea.[6]

Dati votazione Nome Voti
Presenti 996 Giovanni Leone 518
Votanti 996 Pietro Nenni 408
Astenuti 0 Sandro Pertini 6
Maggioranza 505 Voti dispersi 25
Schede bianche 36
Schede nulle 3

Risulta eletto: Giovanni Leone.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Voti ottenuti nell'ultima votazione
  2. ^ http://archiviostorico.corriere.it/2013/aprile/11/Schede_Strappate_Liti_Voti_Vespa_co_0_20130411_746e986e-a267-11e2-8525-0c7dd27c8ec9.shtml
  3. ^ In un'intervista televisiva, Francesco Cossiga sostiene che in quella circostanza la candidatura di Leone prevalse su quella di Aldo Moro per un solo voto. Tale ricostruzione è tuttavia smentita dalle dichiarazioni di Giulio Andreotti nel corso della stessa trasmissione e dai diari di Leone Archiviato il 6 novembre 2011 in Internet Archive..
  4. ^ ANSA: Natale amaro per Fanfani. Leone al Quirinale
  5. ^ In questa votazione il numero degli elettori si ridusse di un'unità per l'improvvisa morte del senatore democristiano Annibale Fada. Di conseguenza, la maggioranza assoluta, richiesta per l'elezione, scese a 504.
  6. ^ La mattina stessa dell'elezione, il Senato della Repubblica si riunì per proclamare eletto Giovanni Celasco, primo dei non eletti per la DC nella circoscrizione Lombardia, in sostituzione del senatore Annibale Fada deceduto improvvisamente la notte fra il 22 e il 23 dicembre. Con il ritorno a 1008 membri dei componenti dell'Assemblea, la maggioranza assoluta richiesta per l'elezione tornò a essere di 505 elettori.