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Elena di Meclemburgo-Schwerin

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Elena di Meclemburgo-Schwerin
Elena di Meclemburgo-Schwerin ritratta da Franz Xaver Winterhalter, 1840, Museo d'arte e di storia di Saint-Brieuc
Duchessa d'Orléans
Prima Principessa del Sangue
Stemma
Stemma
In carica30 maggio 1837 –
13 luglio 1842
PredecessoreMaria Amalia di Borbone-Due Sicilie
SuccessoreMaria Isabella d'Orléans
Nome completotedesco: Helene Luise Elisabeth von Mecklenburg-Schwerin
italiano: Elena Luisa Elisabetta di Meclemburgo-Schwerin
NascitaCastello di Ludwigslust, 24 gennaio 1814
MorteRichmond upon Thames, 17 maggio 1858
Luogo di sepolturaChapelle royale de Dreux
DinastiaCasato d'Orléans per matrimonio
Casato di Meclemburgo-Schwerin per nascita
PadreFederico Luigi, principe ereditario di Meclemburgo-Schwerin
MadreCarolina Luisa di Sassonia-Weimar-Eisenach
ConsorteFerdinando Filippo d'Orléans
FigliFilippo
Roberto
ReligioneLuteranesimo per nascita
Cattolicesimo per conversione

Elena Luisa Elisabetta di Meclemburgo-Schwerin (in tedesco: Helene Luise Elisabeth Herzogin von Mecklenburg-Schwerin[1]; Ludwigslust, 24 gennaio 1814Richmond upon Thames, 17 maggio 1858) nata duchessa di Meclemburgo-Schwerin[1], divenne principessa ereditaria di Francia come consorte del principe Ferdinando Filippo d'Orléans (1810-1842).

Elena ritratta in giovane età da Nicolas-Marie Moriot

Elena era la figlia del principe ereditario Federico di Meclemburgo-Schwerin (1778-1819) e della sua seconda moglie la principessa Carolina di Sassonia-Weimar-Eisenach. Da suo padre, era la nipote del granduca Federico Francesco I di Meclemburgo-Schwerin (1756-1837) e della moglie la principessa Luisa di Sassonia-Gotha.

Ella crebbe al castello di Ludwigslust fino all'autunno 1825 quando la sua matrigna Augusta d'Assia-Hombourg preferì sistemarsi a Friedensburg.

Ritratto di Elena di Meclemburgo-Schwerin, duchessa d'Orléans di Gaston Lenthe, 1837

Dopo che numerosi partiti furono visionati dalla famiglia reale di Francia, la principessa Elena di Meclemburgo-Schwein fu scelta per sposare Ferdinando Filippo d'Orléans, duca d'Orléans e principe reale, figlio maggiore di Luigi Filippo I, re dei Francesi.

Il 30 maggio 1837, la Principessa sposò, dunque, al castello di Fontainebleau, il duca Ferdinando Filippo (1810-1842). Quest'ultimo era il figlio maggiore del re dei Francesi Luigi Filippo I (1773-1850) e della regina Maria Amalia di Borbone (1782-1866), principessa delle Due Sicilie. Da questa unione nacquero due figli.

Per il Duca d'Orléans, era un'alleanza conveniente, ma non eclatante[2], anche se la Principessa apparteneva lontanamente alla famiglia del re di Prussia, Federico Guglielmo III[3].

Sant'Elena imperatrice con le sembianze della duchessa Elena in una vetrata della chiesa di Notre-Dame-de-Compassion, Parigi

Ma per l'ambiziosa Elena, che non era particolarmente bella[4] e passava per liberale, si trattava di un matrimonio brillante perché l'ardente Ferdinando Filippo era chiamato a succedere un giorno a suo padre che era già anziano[5]. Questa è la ragione per cui, sempre conservando la religione protestante, la Principessa accettò la proposta di matrimonio, cosa che la sua famiglia non fece[6].

Il Duca e la Duchessa d'Orléans formarono un matrimonio felice e solo la regina Maria Amalia si preoccupava un po' del protestantesimo e del liberalismo della principessa Elena.

Più prosaicamente, la Principessa popolarizzò in Francia la tradizione tedesca dell'albero di Natale. Il brutale e accidentale decesso di suo marito, nel 1842, rattristò la famiglia reale ed inquietò gli Orléans, perché il Principe era popolare e lasciava figli piccoli.

Nel febbraio 1848, quando scoppiò la rivoluzione, il re Luigi Filippo fu spinto ad abdicare dalla sua famiglia e lasciò il territorio nazionale senza resistere agli insorti. Tuttavia, contrariamente al Re, la Duchessa d'Orléans non fu pronta a rinunciare ai diritti della sua primogenitura. Andò dunque all'Assemblea con i suoi due figli, il Conte di Parigi e il Duca di Chartres, e suo cognato, il Duca di Nemours, per far proclamare il maggiore Re dei Francesi. Cosciente della sua impopolarità, Luigi d'Orléans, duca di Nemours, era pronto a rinunciare a vantaggio di sua cognata di avere il titolo di reggente che la legge del 1842 gli avrebbe concesso. Ma il tentativo della Duchessa d'Orléans fu un fallimento e l'assemblea proclamò la repubblica.

Esilio e morte

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Ritratto della "Duchessa d'Orléans", vedova e in esilio (1850)

Elena di Meclemburgo-Schwerin partì allora per la Germania con i suoi figli e cominciò un lungo periodo di vagabondaggio.

Durante la Seconda Repubblica e l'inizio del Secondo Impero, la Duchessa d'Orléans mantenne le sue posizioni politiche e continuò a reclamare i diritti del giovane Conte di Parigi.

Impedì per molto tempo ai Principi d'Orléans di avvicinarsi al pretendente legittimista del trono di Francia, Enrico di Borbone, conte di Chambord e di riunire definitivamente le monarchie francesi.

La Principessa morì nel 1858 per le complicazioni di una brutta influenza che aveva contratto prendendosi cura di suo figlio minore, il Duca di Chartres, durante un viaggio in Inghilterra.

Elena di Meclemburgo-Schwerin ritratta con il figlio Luigi Filippo Alberto in fasce da Franz Xaver Winterhalter nel 1839

Dal matrimonio tra Elena e Ferdinando Filippo d'Orléans nacquero:

  • Filippo d'Orléans (1838-1894), conte di Parigi e pretendente orléanista al trono di Francia con il nome di « Luigi Filippo II » poi di « Filippo VII ». Nel 1864, il conte di Parigi sposò sua cugina Maria Isabella d'Orléans (1848-1919), infanta di Spagna.
  • Roberto d'Orléans (1840-1910), duca di Chatres, che sposò, nel 1863, sua cugina Francesca d'Orléans (1844-1925). Roberto d'Orléans è il trisavolo dell'attuale Conte di Parigi e pretendente orléanista al trono di Francia con il nome di Giovanni d'Orléans.
Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Luigi di Meclemburgo-Schwerin Cristiano Ludovico II di Meclemburgo-Schwerin  
 
Gustava Carolina di Meclemburgo-Strelitz  
Federico Francesco I di Meclemburgo-Schwerin  
Carlotta Sofia di Sassonia-Coburgo-Saalfeld Francesco Giosea di Sassonia-Coburgo-Saalfeld  
 
Anna Sofia di Schwarzburg-Rudolstadt  
Federico Ludovico di Meclemburgo-Schwerin  
Giovanni Augusto di Sassonia-Gotha-Altenburg Federico II di Sassonia-Gotha-Altenburg  
 
Maddalena Augusta di Anhalt-Zerbst  
Luisa di Sassonia-Gotha-Altenburg  
Luisa di Reuss-Schleiz Enrico I di Reuss-Schleiz  
 
Giuliana Dorotea di Löwenstein-Wertheim-Virneburg  
Elena di Meclemburgo-Schwerin  
Ernesto Augusto II di Sassonia-Weimar-Eisenach Ernesto Augusto I di Sassonia-Weimar  
 
Sofia Carlotta di Brandeburgo-Bayreuth  
Carlo Augusto di Sassonia-Weimar-Eisenach  
Anna Amalia di Brunswick-Wolfenbüttel Carlo I di Brunswick-Wolfenbüttel  
 
Filippina Carlotta di Prussia  
Carolina Luisa di Sassonia-Weimar-Eisenach  
Luigi IX d'Assia-Darmstadt Luigi VIII d'Assia-Darmstadt  
 
Carlotta di Hanau-Lichtenberg  
Luisa Augusta d'Assia-Darmstadt  
Carolina del Palatinato-Zweibrücken-Birkenfeld Cristiano III del Palatinato-Zweibrücken  
 
Carolina di Nassau-Saarbrücken  
 
  1. ^ a b Darryl Lundy, Genealogia della principessa Elena di Meclemburgo-Schwerin, su thepeerage.com, thePeerage.com, 31 dicembre 2008. URL consultato il 24 novembre 2009.
  2. ^ « Petite mais bonne maison », tranche Metternich (citato da Guy Antonetti, Louis-Philippe, Paris, Fayard, 2002, p. 782)
  3. ^ la cui madre era Luisa di Meclemburgo-Strelitz. Questa parentela non mancò di suscitare problemi a Berlino, che l'ambasciatore francese, il Conte Bresson, si premurò di risolvere.
  4. ^ Aveva una grossa bocca e un mento sfuggente.
  5. ^ Sfortunatamente il Duca d'Orléans morì in un incidente nel 1842 e non divenne mai Re.
  6. ^ I Meclemburgo-Schwerin trascurarono il matrimonio ed Elena fu accompagnata durante le sue nozze solo dalla sua matrigna, la principessa Augusta d'Assia-Hombourg.
  • Généalogie des rois et des princes, by Jean-Charles Volkmann. Edit Jean-Paul Gisserot (1998)
  • Les Orléans, une famille en quête d'un trône, by Georges Poisson Perrin (1999)
  • Hélène de Mecklembourg-Schwerin; Madame la duchesse d'Orléans; New edition. Paris: Michel Lévy (1859)

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