Loxodonta cyclotis

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Elefante africano di foresta
Famiglia di Loxodonta cyclotis in un parco della Repubblica Centrafricana
Stato di conservazione
Critico[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Mammalia
Sottoclasse Theria
Infraclasse Eutheria
Superordine Afrotheria
Ordine Proboscidea
Famiglia Elephantidae
Genere Loxodonta
Specie L. cyclotis
Nomenclatura binomiale
Loxodonta cyclotis
Matschie, 1900
Sinonimi

Loxodonta albertensis
(Lydekker, 1907)
Loxodonta cottoni
(Lydekker, 1908)
Loxodonta fransseni
(Schouteden, 1914)
Loxodonta pumilio
(Noack, 1906)

Areale

     Presenza certa

     Presenza probabile

     Probabilmente estinto

L'elefante africano di foresta (Loxodonta cyclotis Matschie, 1900) è un mammifero proboscidato appartenente alla famiglia Elephantidae, diffuso in Africa.[2]

È stato a lungo ritenuto una sottospecie dell'elefante africano (Loxodonta africana). Recentemente, l'analisi del DNA ha mostrato che si tratta di due specie separatesi circa 2-7 milioni di anni fa.[3][4] Nel 2016, le analisi delle sequenze del DNA hanno mostrato che L. cyclotis è più vicino alla specie europea estinta Palaeoloxodon antiquus, di quanto lo sia rispetto all'elefante africano.[5]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'elefante africano di foresta si distingue morfologicamente dall'elefante africano comune per le seguenti caratteristiche: la mandibola è lunga e stretta anziché corta e larga; le orecchie sono più arrotondate; le zanne sono più dritte, più dure, e di un colore vagamente rosato; le dimensioni sono inferiori. Alcuni maschi posseggono zanne così lunghe da toccare il terreno proprio come alcuni antichi mastodonti. L'elefante delle foreste maschio raramente supera i 2,5 metri di altezza, contro i 3 metri (qualche volta 4) del L. africana. L'elefante delle foreste a differenza dell'elefante africano è addomesticabile e può essere utilizzato dall'uomo come animale da lavoro. Come esso invece è privo da adulto di predatori naturali; i cuccioli isolati, invece, possono essere uccisi dai leopardi[6].

Un elefante di foresta nel Gabon

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie è presente nelle foreste dell'Africa centrale. La zona delle foreste pluviali è molto definita, possiamo tranquillamente stabilire che gli elefanti di foresta si trovino in Repubblica del Congo, Gabon, Repubblica Democratica del Congo e nel sud della Repubblica Centrafricana. In alcune classificazioni più o meno discutibili gli elefanti del Ghana fanno parte della sottospecie Elefante africano occidentale (Loxodonta africana oxyotis), in realtà hanno dei tratti molto simili a quelli dei vicini elefanti di foresta come ad esempio la proboscide stretta. Precisiamo che l'attribuzione di tale sottospecie è molto rara e che le classificazioni tradizionali tendono a non soffermarsi sulle varie sottospecie di Loxodonta africana.[2]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

È stato a lungo ritenuto una sottospecie dell'elefante africano (Loxodonta africana). Recentemente, l'analisi del DNA ha mostrato che si tratta di due specie diverse. È possibile che l'elefante nordafricano, oggi estinto, fosse una sottospecie dell'elefante delle foreste; anche l'elefante pigmeo (che è oggetto di controversie presso i paleontologi) viene talvolta considerato una variante dell'elefante delle foreste la cui crescita ridotta potrebbe essere stata dovuta a condizioni ambientali e non a differenze genetiche.

La scoperta delle differenze genetiche fra le due specie di elefanti africani si deve a una serie di test del DNA che avevano originariamente lo scopo di rintracciare l'origine di avorio sequestrato ai bracconieri. Queste analisi dimostrarono che la diversità genetica fra L. africana e L. cyclotis corrisponde a circa 2/3 di quella fra l'elefante africano e quello indiano.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Gobush, K.S., Edwards, C.T.T, Maisels, F., Wittemyer, G., Balfour, D. & Taylor, R.D. 2021, Loxodonta cyclotis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato l'8 aprile 2021.
  2. ^ a b (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Loxodonta cyclotis, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Africa has two species of elephants, not one, su reuters.com
  4. ^ Rohland, Nadin; Reich, David; Mallick, Swapan; Meyer, Matthias; Green, Richard E.; Georgiadis, Nicholas J.; Roca, Alfred L.; Hofreiter, Michael (2010). Penny, David, ed. Genomic DNA Sequences from Mastodon and Woolly Mammoth Reveal Deep Speciation of Forest and Savanna Elephants. PLoS Biology, 8 (12) (published December 2010). p. e1000564. doi:10.1371/journal.pbio.1000564.
  5. ^ E. Callaway, Elephant history rewritten by ancient genomes, in Nature, 16 settembre 2016, DOI:10.1038/nature.2016.20622.
  6. ^ National Geographic. it

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