El Puerto de Santa María
El Puerto de Santa María comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Comunità autonoma | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Alcalde | German Beardo (PP) |
Territorio | |
Coordinate | 36°34′48″N 6°13′48″W / 36.58°N 6.23°W |
Altitudine | 6 m s.l.m. |
Superficie | 159,34 km² |
Abitanti | 85 117 (2007) |
Densità | 534,18 ab./km² |
Comuni confinanti | Jerez de la Frontera, Puerto Real, Rota, Sanlúcar de Barrameda |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 11500 |
Prefisso | (+34) 956 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice INE | 11027 |
Targa | CA |
Nome abitanti | Portuense |
Patrono | Virgen de los Milagros |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |

El Puerto de Santa María è un comune spagnolo di 85.117 abitanti (2007) situato nella comunità autonoma dell'Andalusia. El Puerto de Santa María è situata sulle rive del fiume Guadalete nella provincia di Cadice. La città di El Puerto de Santa María è situata a 10 km a nord della capitale regionale Cadice ed è conosciuta per essere stato il porto dal quale Colombo partì per il suo secondo viaggio verso le Americhe.
Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]
El Puerto de Santa María è situato in corrispondenza della foce del Guadalete nell'Oceano Atlantico.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Secondo la leggenda narrata nell'Odissea, dopo la guerra di Troia un ufficiale greco conosciuto come Menestheus scappò con le sue truppe attraverso lo stretto di Gibilterra e raggiunse il fiume Guadalete e qui venne fondato il Porto di Menesteo (Μενεσθέως λιμήν).
Nel 711 d.C. arrivarono dal Nord-Africa gli Arabi invadendo il sud della Spagna. Nominarono il luogo Alcante o Alcanatif che significa "Porto del sale", vista la presenza dell'antica industria del sale attiva sia ai tempi dei Fenici che dei Romani.
Nel 1260 Alfonso X di Castiglia conquistò la città togliendola agli arabi e la rinominò Santa María del Puerto. Riorganizzò la distribuzione delle terre che divennero dominio della Corona di Castiglia.
Nel 1480 Colombo visitò El Puerto e ricevette incoraggiamenti per il progetto dei suoi nuovi viaggi. Incontrò anche Juan de la Cosa, creatore nel 1500 del primo mappamondo che mostra le terre del Nuovo Mondo.
Durante il XVI e XVII secolo la città divenne il porto invernale delle galee reali.
Nel XIX secolo divenne il quartier generale dell'esercito francese durante la guerra d'indipendenza spagnola sotto il regno di Giuseppe Bonaparte (1801–1812).
Lo sherry[modifica | modifica wikitesto]
Le bodegas, cantine dove s'invecchiano i pregiati vini della zona e vengono portati i turisti a vedere i grandi depositi ad assaggiare le diverse qualità ed annate ed anche ad acquistare qualche bottiglia. Jerez de la Frontera è infatti il centro della produzione dei vini a denominazione d'origine "calificada". L'Andalusia produce circa il 10% del vino prodotto in Spagna.
Le particolari condizioni microclimatiche della zona di Jerez fanno sì che i lieviti in certe stagioni dell'anno diventino particolarmente rigogliosi. Fatta la vinificazione in modo tradizionale i vini seguono un trattamento speciale: posti in botti di rovere, si forma il flor una cappa di lievito al di sopra del vino impedendogli il contatto con l'aria e quindi proteggendolo dall'ossidazione. È un vino molto apprezzato dagli inglesi dai quali deriva il nome di sherry (da non confondere con cherry che è un brandy distillato di ciliegie). Alcune delle più grandi aziende produttrici di Jerez hanno avuto come fondatori degli inglesi o irlandesi, come la Pedro Domecq fondata nel 1725 dall'irlandese Patrick Murphy, passata poi di mano più volte e ingranditasi assunse il nome attuale. L'azienda è nella località di nome Machamudo, al centro della tenuta di 800 ettari c'è un castello verso cui convergono i vigneti. Gli stabilimenti sono giganteschi e dispongono di diverse cantine per la vinificazione e l'invecchiamento, alcune di esse, ad esempio quella di nome "Mezquita" sono veri e propri monumenti. La Pedro Domecq è una multinazionale del vino con aziende nella Rioja (altra zona spagnola dove si produce il vino d'origine "calificada"), in Brasile, Argentina, Messico, Colombia.

Altra azienda fondata da un irlandese di cui porta ancora il nome anche se è di proprietà di un gruppo spagnolo, è la Garvey. Di origine scozzese è la famiglia Paul che ha fondato nel 1795 l'azienda vinicola Hijos de Augustin Blasquez, inglese è Thomas Osborne fondatore nel 1792 della cantina che ha dato vita alla Osborne y Cia diventata la maggior produttrice della regione di vino e di brandy: ha cantine dette, non a caso, catedrales per la loro grandiosità dove il vino si affina in 30.000 botti di rovere.
Le aziende produttrici di vino producono anche il brandy spagnolo, distillato di vino simile ma meno secco del cognac francese (il nome cognac veniva dato in passato anche ai brandy italiani e spagnoli oggi si può usare solo per quello prodotto in Francia).
Il toro è un simbolo[modifica | modifica wikitesto]
La silhouette nera del toro di Osborne è il marchio popolare spagnolo più conosciuto, all'interno e all'esterno dei confini. Il suo design va oltre la pura pubblicità, essendosi convertito in un simbolismo che tutti riconoscono. È ora intrinsecamente legato al panorama spagnolo e venne scelto dal The New York Times Magazine nel 1972 come rappresentazione della nuova Spagna
Tempo libero e intrattenimento[modifica | modifica wikitesto]
- Aqualand: Nella Sierra de San Cristóbal è presente il parco acquatico Aqualand. Sono molte le attrazioni presenti per i più piccoli. È aperto nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre.
- Monkey Week: Festival Internazionale di musica indipendente che ha luogo nel centro della città nel mese di ottobre.
- SAFA-San Luis: Nel corso dell'estate sono molte le serate dedicate al cinema che hanno luogo nel centro della città.
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su elpuertodesantamaria.es.
- (EN) El Puerto de Santa María, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 132508083 · LCCN (EN) n79023299 · GND (DE) 1163115541 · BNE (ES) XX451569 (data) · BNF (FR) cb12363236g (data) · J9U (EN, HE) 987007554950905171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n79023299 |
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