Ehrhartoideae

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Ehrhartoideae
Ehrharta longiflora
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Monocotiledoni
(clade) Commelinidae
Ordine Poales
Famiglia Poaceae
Sottofamiglia Ehrhartoideae
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Liliopsida
Sottoclasse Commelinidae
Ordine Cyperales
Famiglia Poaceae
Sottofamiglia Ehrhartoideae
Link, 1827
Tribù

Ehrhartoideae Link, 1827 è una sottofamiglia di piante erbacee spermatofite monocotiledoni appartenenti alla famiglia Poaceae (ordine delle Poales).[1] Questo gruppo viene anche chiamato Oryzoideae Burmeist., 1837.[2]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome della sottofamiglia deriva dal suo genere tipo Ehrharta Thunb. il cui nome è stato dato in ricordo del botanico germanico Jakob Friedrich Ehrhart (1742-1795).[3] Il nome scientifico della sottofamiglia è stato definito dal biologo, botanico e naturalista tedesco Johann Heinrich Friedrich Link (Hildesheim, 2 febbraio 1767 – Berlino, 1º gennaio 1851) nella pubblicazione "Hortus Regius Botanicus Berolinensis descriptus - 1: 233. 1827" del 1827.[4]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portamento
Hygroryza aristata
Le foglie
Ehrharta diplax
Infiorescenza
Zizaniopsis miliacea (Zizaniinae)
Le spighette
Oryza sativa
Spighetta generica con tre fiori diversi
  • Il portamento delle specie di questa sottofamiglia è erbaceo annuale o perenne rizomatoso, stolonifero, o cespitoso (talvolta suffrutescente) con culmi legnosi. Sono presenti anche portamenti acquatici. Le radici in genere sono del tipo fascicolato.[1][5][6][7][8][9][10]
  • Le foglie lungo il culmo sono alterne e distiche. Sono composte da una guaina, una ligula (membranosa o frangiata con peli) e una lamina. La lamina delle foglie è relativamente ampia con delle forme da lineari a lanceolate con apice acuminato. Le foglie a volte possono presentarsi arrotolate con o senza padiglioni auricolari oppure provviste di uno pseudopicciolo (o falso picciolo). Le venature sono parallelinervie con brevi vene trasversali poco visibili. Il sistema vascolare della venatura primaria (costola principale o centrale) è semplice. Le cellule del mesofillo possiedono (o no) pareti cellulari invaginate. Nelle foglie sono presenti dei corpi di silice o fitoliti (con forme bilobate o "orizoidi") che hanno la funzione di aumentare la rigidità e resistenza delle foglie. La via fotosintetica è di tipo "C3".[11]
  • Infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze, ramificate oppure no, hanno la forma di una pannocchia contratta o aperta (le infiorescenze sono di tipo racemoso). Raramente l'infiorescenza è formata da una sola spighetta. L'asse dell'infiorescenza può essere appiattito, largo e a forma di foglia. In alcune specie i fiori staminiferi e pistilliferi si trovano in spighette della stessa infiorescenza (una spighetta pistillifera e due o tre spighette staminifere); in altre i fiori staminiferi e pistilliferi si trovano nelle spighette di infiorescenze separate (ossia le infiorescenze sono unisessuali). In genere le spighette prossimali sono pistillifere, quelle distali sono staminifere.
  • Infiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette, pedicellate, sono composte da un solo fiore distale fertile sotteso da due glume subuguali con forme da ovate a lanceolate, mentre sono presenti in posizione prossimale due fiori sterili ridotti a lemmi sterili e vuoti; oppure le spighette sono formate da 2 fiori basali sterili (staminiferi) e uno distale fertile. Le spighette sono lateralmente compresse. La rachilla non è prolungata. La disarticolazione è sotto i fiori fertili (sopra le glume, ma non tra i fiori anche se sterili). Le glume possono essere assenti, mentre se presenti possono essere persistenti. I fiori sterili sono senza palea oppure se presente è poco significativa. I lemmi possono essere con o senza spine, carenati, coriacei e trasversalmente rugosi. La maturazione dei fiori all'interno di una spighetta è basipeta.
  • I fiori fertili sono attinomorfi formati da 3 verticilli: perianzio ridotto, androceo (può essere assente nei fiori fertili) e gineceo (assente nei fiori sterili). Alla base del fiore sono presenti due brattee: la palea e il lemma. In questo gruppo sono presenti fiori unisessuali, bisessuali e cleistogamici.
  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:[5]
  • , P 2, A (1-)3(-6), G (2–3) supero, cariosside.
  • Il perianzio è ridotto e formato da due lodicule, delle squame, poco visibili (forse relitto di un verticillo di 3 sepali). Le lodicule sono membranose, glabre o cigliate. Le lodicule possono essere anche assenti.
  • I frutti sono del tipo cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti nel quale il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo è fuso al seme e aderente. La forma è allungata e appiattita. L'endosperma è duro e l'ilo è lungo e lineare. L'embrione è sprovvisto di epiblasto. I margini embrionali della foglia si sovrappongono. La fessura scutellare può essere assente.

Alcuni dettagli morfologici[modifica | modifica wikitesto]

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

  • Impollinazione: in generale le erbe delle Poaceae sono impollinate in modo anemogamo. Gli stigmi piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo. I questo gruppo sono presenti fiori cleistogamici per cui è possibile l'autoimpollinazione.[10]
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento –dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La seguente tabella indica la distribuzione e l'habitat per le varie tribù:[1]

Tribù Distribuzione Habitat
Ehrharteae Africa meridionale, Asia sud-meridionale e Nuova Zelanda Secco-temperati
Oryzeae Cosmopolita e soprattutto africana e asiatica Caldi e umidi, a volte allagati e altri completamente acquatici
Phyllorachideae Africana Tropicali
Streptogyneae Dall'America all'India, attraverso l'Africa Tropicale

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questo gruppo (Poaceae) comprende circa 650 generi e 9.700 specie (secondo altri Autori 670 generi e 9.500[8]). Con una distribuzione cosmopolita è una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni e di grande interesse economico: tre quarti delle terre coltivate del mondo produce cereali (più del 50% delle calorie umane proviene dalle graminacee). La famiglia è suddivisa in 11 sottofamiglie (Ehrhartoideae è una di queste).[1][5]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

La sottofamiglia nell'ambito delle Poaceae è inclusa nel "BEP Clade" comprendente le sottofamiglie Bambusoideae, Ehrhartoideae e Pooideae. Il clade BEP occupa una posizione centrale nelle Poaceae e risulta "gruppo fratello" del "PACMAD Clade" (l'altro grande clade della famiglia) e insieme formano il "core" delle Poaceae.[1]

Ehrhartoideae è monofiletica. In posizione "basale" ("gruppo fratello" al resto della sottofamiglia) si trova il genere Streptogyna; mentre il "core" del gruppo è determinato dal "gruppo fratello" formato dalle tribù Phyllorachideae+Oryzeae.[12]

Le sinapomorfie per questo gruppo sono:[1]

  • le glume delle spighette possono essere assenti;
  • le spighette sono formate da due fiori prossimali sterili (o spesso ridotti) e solo un fiore distale fertile.
  • la maturazione dei fiori all'interno della spighetta è basipeta.

Il numero cromosomico di base delle specie di questa sottofamiglia è: n = 12 (a parte il genere Zizania con 2n = 30 o 34).[1]

Si stima che questa sottofamiglia abbia iniziato a divergere circa 35 milioni di anni fa, durante un periodo di raffreddamento globale, una riduzione di CO2 atmosferica e una riduzione dell'umidità in generale (i vari componenti di questo gruppo nella fase iniziale della divergenza erano piante tipiche di habitat umidi). L'antenato comune di Ehrhartoideae potrebbe essere originario del Vecchio Mondo (o anche australiano per Ehrhartea), in seguito si sono avuti diversi eventi di dispersione indipendenti verso il Nord America.[1][13] Altri studi, per la diversificazione del "BEP Clade", propongono date più anteriori (53 milioni di anni).[14]

Il cladogramma seguente mostra l'attuale conoscenza filogenetica interna della sottofamiglia:[12][15]


xxxEhrhartoideaexxx

Streptogyneae

Ehrharteae

Phyllorachideae

xxxOryzeaexxx

Oryzinae

Zizaniinae

Composizione della sottofamiglia[modifica | modifica wikitesto]

La sottofamiglia si compone di 4 tribù, 2 sottotribù, 7 generi e 118 specie:[1][14][16][17]

Tribù Sottotribù Generi Specie
Ehrharteae
Nevski, 1937
2 36
Oryzeae
Dumort., 1824
2 11 77
Phyllorachideae
C.E. Hubb., 1939
2 3
Streptogyneae
C.E. Hubb. ex Calderón & Soderstr., 1980
1 2

Incertae sedis[modifica | modifica wikitesto]

Il genere Suddia Renvoize, 1984 con una specie (Suddia sagittifolia Renvoize - Distribuzione: Sudan) è considerato incertae sedis. Si distingue dal resto della sottofamiglia per la presenza di culmi spugnosi, pseudopicciolo evidente, lamina delle foglie a forma sagittata, infiorescenze verticillate, glumi decisamente assenti, cellule del mesofillo senza pareti cellulari invaginate, i lemmi hanno delle venature prominenti e apici acuti. Gli stami sono 4. La sua posizione tassonomica è in attesa di una definitiva sistemazione a causa dell'anatomia delle foglie diversa rispetto al gruppo di questa voce.[1]

Specie presenti sul territorio italiano[modifica | modifica wikitesto]

Di questa sottofamiglia solamente due specie sono presenti sul territorio italiano.[6][18][19]

Tribù Ehrharteae

Tribù Oryzeae

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j Kellogg 2015, pag. 143.
  2. ^ PeerJ 2018, pag. 2.
  3. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 3 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2010).
  4. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 17 agosto 2018.
  5. ^ a b c Judd et al 2007, pag. 311.
  6. ^ a b Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 451.
  7. ^ Motta 1960, Vol. 2 - pag. 346.
  8. ^ a b Strasburger 2007, pag. 814.
  9. ^ Pasqua et al 2015, pag. 467.
  10. ^ a b Kew - Plants of the World online, su powo.science.kew.org, p. Microlaena stipoides. URL consultato il 3 agosto 2018.
  11. ^ Kellogg 2015, pag. 12.
  12. ^ a b PeerJ 2018.
  13. ^ Kellog 2009, pag. 7.
  14. ^ a b Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 17 agosto 2018.
  15. ^ Soreng et al. 2017.
  16. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 17 agosto 2018.
  17. ^ The Plant List, http://www.theplantlist.org/1.1/browse/A. URL consultato il 17 agosto 2018.
  18. ^ Checklist of the Italian Vascular Flora, p. 88.
  19. ^ EURO MED - PlantBase [collegamento interrotto], su ww2.bgbm.org. URL consultato il 6 agosto 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]