E quei briganti neri

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E quei briganti neri
Artista
Autore/ianonimo
GenereCanzone popolare
Stilepopolare
Esecuzioni notevoliFausto Amodei, Michele Straniero, Gang, Ambrogio Sparagna
PeriodoSeconda guerra mondiale (1944-1945)

E quei briganti neri è un canto partigiano cantato nell'Ossola. Molto popolare tra i canti della Resistenza italiana, il testo deriva da un canto dedicato all'anarchico Sante Caserio, "Le ultime ore e la decapitazione di Sante Caserio", da cui riprende alcuni elementi.[1]

Il testo fu composto nel 1944, e adattò alla situazione storica del momento le parole del brano composto nel tardo Ottocento.[2]. Il testo è incentrato sul destino del condannato a morte che si sacrifica contro la tirannia.[3]

Diversi gli interpreti che negli anni hanno interpretato questo canto popolare, tra cui Fausto Amodei e Michele Straniero[4]

Testo della canzone[modifica | modifica wikitesto]

«E quei briganti neri mi hanno arrestato,
In una cella scura mi han portato.
Mamma, non devi piangere per la mia triste sorte:
Piuttosto di parlare vado alla morte.

E quando mi han portato alla tortura,
Legandomi le mani alla catena:
Tirate pure forte le mani alla catena,

Piuttosto che parlare torno in galera.


E quando mi portarono al tribunale
Dicendo se conosco il mio pugnale:
Sì sì che lo conosco, ha il manico rotondo,
Nel cuore dei fascisti lo cacciai a fondo.


E quando l'esecuzione fu preparata,
Fucile e mitraglie eran puntati,
Non si sentiva i colpi, i colpi di mitraglia,
Ma si sentiva un grido: Viva l'Italia!


Non si sentiva i colpi della fucilazione,
Ma si sentiva un grido: Rivoluzione!»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ E quei briganti neri, su antiwarsongs.org. URL consultato il 3 settembre 2016.
  2. ^ Memoria e valori nelle canzoni. QUEI BRIGANTI NERI, su dirittidistorti.it. URL consultato l'8 marzo 2015.
  3. ^ E quei briganti neri (PDF), su 109.233.124.25. URL consultato il 1975.
  4. ^ Quei briganti neri, su ildeposito.org. URL consultato il 1975.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Roberto Leydi, I canti popolari italiani. Oscar Mondadori, Milano 1973