È la solita storia del pastore

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È la solita storia del pastore, nota anche come Lamento di Federico, è un'aria dal secondo atto dell'opera L'arlesiana (1897) di Francesco Cilea. Viene cantata da Federico (tenore), che è perdutamente innamorato di una ragazza di Arles, l'Arlesiana del titolo, che all'opposto delle apparenze si è rivelata una donna indegna e già impegnata con Metifio. Solo sul palcoscenico, Federico legge le lettere che l'Arlesiana ha inviato a Metifio, la prova del suo tradimento, col cuore infranto.

L'aria viene spesso cantata nei recital operistici ed è frequente nelle registrazioni.

Libretto[modifica | modifica wikitesto]

Il libretto è di Leopoldo Marenco.

È la solita storia del pastore...

Il povero ragazzo voleva raccontarla

E s'addormì.

C'è nel sonno l'oblio.

Come l'invidio!

Anch'io vorrei dormir così,

nel sonno almen l'oblio trovar!

La pace sol cercando io vo.

Vorrei poter tutto scordar!

Ma ogni sforzo è vano.

Davanti ho sempre

di lei il dolce sembiante.

La pace tolta è solo a me.

Perché degg'io tanto penar?

Lei! Sempre lei mi parla al cor!

Fatale vision, mi lascia!

Mi fai tanto male! Ahimè!

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