Dräxlmaier

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Fritz Dräxlmaier
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StatoBandiera della Germania Germania
Forma societariaGmbH & Co. KG
Fondazione1958 a Vilsbiburg
Sede principaleVilsbiburg
SettoreAutomotive
Fatturato4,6 Milioni di Euro (2021)
Dipendenti72.000 (2021)
Sito webwww.draexlmaier.com/en/
Persone davanti a un diorama della Dräxlmaier

Dräxlmaier Group è un fornitore del settore automotive operante a livello globale, con sede centrale nella cittadina di Vilsbiburg, in Bassa Baviera Germania. Fondata nel 1958, l’azienda a conduzione familiare è specializzata nella produzione di sistemi di cablaggio, centraline elettriche e componenti elettronici, interni, sistemi di batterie a bassa e alta tensione per i veicoli dell’elettromobilità di fascia alta.

Management[modifica | modifica wikitesto]

Dräxlmaier sede centrale a Vilsbiburg

Stefan Brandl e Jan Reblin[1] sono responsabili della gestione aziendale.[2] Stefan Brandl viene nominato nuovo Vice presidente di Dräxlmaier Group nel giugno 2021.[3] Fritz Dräxlmaier, per molti anni CEO del Gruppo, da gennaio 2019 ricopre la carica di Presidente del Consiglio di amministrazione.[4]

Dati finanziari[modifica | modifica wikitesto]

Il fatturato del Gruppo ammontava nel 2021 a 4,6 miliardi di euro, con circa 72.000 dipendenti.[5] In termini di fatturato annuo, l’azienda nel 2021 si attestava al 57ºposto della classifica mondiale dei 100 maggiori fornitori del settore automotive.[6] L’azienda annovera tra i propri clienti Audi, BMW, Jaguar, Land Rover, Mercedes-Benz, MINI, Porsche, Tesla, and Volkswagen.[7][8]

Fatturato
Anni 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021
Vendite (in miliardi di EUR) 1,41 1,55 1,72 1,74 1,38 1,76 2,06 2,38 2,90 3,42 3,75 3,67 4,06 4,55 4,91 4,18 4,6
Dipendenti (in migliaia) 31,0 34,3 36,1 35,6 32,8 36,3 41,8 46,0 51,3 55,4 56,2 60,8 72,7 79,1 79,4 74,0 72,0

Fonte: Die Welt[5], Bundesanzeiger[9][10][11][12][13][14][15]

Sistema di cablaggio sviluppato da Dräxlmaier

Prodotti[modifica | modifica wikitesto]

Dräxlmaier Group è fornitore del settore automotive a livello internazionale. Quale fornitore del settore automotive, il Gruppo ha diversificato l’attività con la produzione di sistemi di cablaggio[16], centraline elettriche e componenti elettronici[17], sistemi per interni[8][18], nonché sistemi di batterie a bassa e alta tensione per i veicoli per l’elettromobilità[19][20]. Tra le diverse realizzazioni, gli interni della berlina Maybach e del modello Porsche Panamera,[21] nonché il primo pannello portiera con fibra naturale a vista della BMW i3.[22] Dräxlmaier è inoltre considerato inventore del sistema di cablaggio customizzato.[16]

Console centrale per una Mercedes-Benz 205, sviluppata da Dräxlmaier

Impianti elettrici[modifica | modifica wikitesto]

L’azienda produce tutti gli elementi destinati agli impianti elettrici, tra cui sistemi ad alta tensione e di batterie, sistemi di cablaggio autonomi, cavi dati e cablaggi motore.[23] Dräxlmaier Group produce componenti, sistemi e pacchetti di elettronica digitale per interni e impianti per veicoli elettrici, nonché sistemi ad alta tensione per l’accumulo di energia e l’elettromobilità.[24]

Sistemi di connettori[modifica | modifica wikitesto]

L’azienda produce inoltre sensori e interruttori, distributori di potenza ad alta potenza e scatole dei fusibili.[25]

Sistemi per interni[modifica | modifica wikitesto]

Dräxlmaier produce plance strumentali, console centrali e pannelli per portiere per vetture di fascia alta. Il fornitore del settore automotive realizza inoltre moduli completi per portiere e cruscotti adatti all’equipaggiamento specifico del rispettivo veicolo grazie all’integrazione a sistema.[26] L’azienda produce inoltre sistemi di illuminazione d’ambiente a RGB.[27]

Sistemi per l’elettromobilità[modifica | modifica wikitesto]

La gamma di prodotti destinati ai sistemi a batteria comprende soluzioni ad alta e bassa tensione a base di ioni di litio comprese tra 12 e 900 volt e componenti HV per valori di tensione a bordo superiori a 60 volt, nonché quadri elettrici ad alta tensione.[28]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

1958–1967[modifica | modifica wikitesto]

Produzione della microcar Goggomobil con sistema di cablaggio realizzato da Dräxlmaier Group

Nel maggio 1958 Lisa and Fritz Dräxlmaier Senior entrano nel mercato automotive in piena crescita. Il primo ordine ottenuto dall’azienda della Bassa Baviera riguardava la produzione di 50.000 sistemi di cablaggio per la vettura Goggomobil creata da Hans Glas GmbH in Dingolfing/Germania. Poco dopo l’azienda crea una seconda divisione prodotti. Dräxlmaier diviene fornitore di equipaggiamenti per auto completi (compresi cruscotti, pannelli porta, rivestimenti sedili e ripiani portapacchi) per la vettura compatta prodotta fino al 1969.[29][30]

Nel 1960 Dräxlmaier installa il primo sistema di pannelli porta saldati e piastre in termoplastica per la produzione di cruscotti. Per alloggiare i nuovi impianti, l’azienda nel 1964 edifica il primo stabilimento di proprietà.

BMW 1600 GT, primo modello di BMW con sistemi per interni Dräxlmaier

Nel 1966 l’azienda acquisisce il cliente BMW[31]

1968–1977[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1968 il crescente volume di ordinativi porta Dräxlmaier ad ampliare la sede di Vilsbiburg. Nel quadro dell’espansione e ammodernamento, l’azienda dà inizio alla produzione in proprio di stampi e utensili, installando inoltre il primo sistema informatico. Nello stesso anno ha inizio la costruzione di un nuovo stabilimento produttivo con edificio amministrativo. Rispettivamente nel 1969 e 1971, iniziano le forniture di prodotti Dräxlmaier Group ad Audi e Volkswagen.[32]

L’espansione a livello internazionale prende avvio nel 1974, con uno stabilimento produttivo in Tunisia.[33] Gli anni successivi vedono l’apertura di numerose altre sedi, tra cui uno stabilimento per sistemi di cablaggio e componenti per interni in Canada (1976).[34]

1978–1987[modifica | modifica wikitesto]

Stabilimento ed edificio amministrativo in Brückenstrasse, Vilsbiburg (1970)

I 20 anni successivi registrano la continua espansione delle sedi operative dell’azienda a conduzione familiare, con un costante incremento del personale. Negli anni ‘80 Dräxlmaier impiegava quasi 2000 dipendenti. Di pari passo viene ampliata la rete produttiva nel mondo. Nasce lo stabilimento produttivo di Braunau am Inn, Austria (1978), cui segue l’apertura di ulteriori quattro succursali estere.[31]

Magazzino automatico verticale per minuteria, 1987

Nel 1982 l’azienda inizia a produrre componenti per Mercedes-Benz. Nel 1983 Dräxlmaier introduce un computer mainframe convertendo 100 postazioni di lavoro per elaborazione elettronica dei dati. La costruzione del magazzino verticale automatico e del magazzino picking per la minuteria nel 1987 gettano le basi per la gestione della catena di fornitura. Da quel momento in poi il controllo dei flussi materiale e di tutti i processi fondamentali JIT/JIS partirà da qui.

1988–1997[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1993 Dräxlmaier apre stabilimenti produttivi in Repubblica Ceca e Romania.[32] Con l’obiettivo di sviluppare, fabbricare e fornire il cruscotto completo per la Mercedes Benz CLK, nel 1994 l’azienda si prepara a diventare fornitore di sistemi per interni. Due anni dopo, nel 1996, la rete produttiva si espande ulteriormente con due nuovi stabilimenti in America e in Messico.[32]

Nel 1997 il nome dell’azienda passa da “Dräxlmaier Group of Companies” a “Dräxlmaier Group”. Nello stesso anno l’azienda ottiene l’incarico di installare il primo sistema FIS (Functionally Integrated System) nella BMW Serie 7. Di qui lo sviluppo del primo modulo per interni volto a integrare tutte le funzioni elettriche ed elettroniche nella portiera auto, in un unico sistema.

Nel novembre di quell’anno Dräxlmaier acquisisce da Daimler-Benz AG la consociata Holzindustrie Bruchsal GmbH.[35]

Technology Centre Vilsbiburg, 1998

1998-2007[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1998 l’azienda si trasferisce nel nuovo Dräxlmaier Technology Centre di Vilsbiburg. L’anno successivo Dräxlmaier Group, in veste di primo fornitore di sistemi, realizza un abitacolo interamente in pelle per i modelli Mercedes Benz CL Coupe.

Segue la produzione dell’abitacolo completo per la BMW Z8. Per ambedue i modelli Dräxlmaier sviluppa e fornisce anche l’impianto elettrico.[31]

Nel 2002 Dräxlmaier sviluppa, produce e consegna l’impianto elettrico completo e l’abitacolo per la berlina di lusso Maybach. In aggiunta al secondo stabilimento di Landau an der Isar/Germania, nel 2003 l’azienda apre un nuovo stabilimento a Shenyang/Cina.[36] Da quel momento Porsche, Jaguar e Cadillac divengono clienti dell’azienda.

Il periodo 2005-2007, vede l’apertura di stabilimenti in Sudafrica (2005); in Thailandia, Spagna e Messico nel 2006, e a Balti, Moldavia nel 2007, dove Dräxlmaier costruisce ex novo una fabbrica che impiega 2000 dipendenti.[37]

2008–2017[modifica | modifica wikitesto]

Pannello porteria in fibre naturali per una BMW i3

Nel 2008 Dräxlmaier Group lancia un materiale composito in fibre naturali per interni auto. Il pannello porta sviluppato per la BMW Serie 7 è realizzato in materiale biocomposito.[31] Apre, nello stesso anno, un’ulteriore sede in Europa orientale, seguita da uno stabilimento produttivo in Serbia, che impiega inizialmente 800 operai lungo tre linee produttive.[38]

Nel 2009 il gruppo dà inizio all’approntamento di prototipi per l’elettromobilità, sviluppando inoltre sistemi di batteria e componenti customizzati,[39] ad esempio per l’abitacolo completo e l’impianto elettrico della Porsche Panamera, lanciata sul mercato lo stesso anno.[40]

Nel 2011 Dräxlmaier sviluppa il primo pannello porta al mondo con fibra naturale visibile, installato per la prima volta nel 2013 nel modello totalmente elettrico della BMW i3.[31] Nel 2012 l’azienda amplia lo stabilimento di Shenyang costruendo inoltre uno stabilimento a ciclo produttivo totalmente integrato a Kavadarci/Macedonia.[41] Nel 2013 Dräxlmaier Group apre una nuova sede a Lipsia/Germania. Nello stesso anno, Dräxlmaier Aviation GmbH avvia l’attività in un nuovo ramo.[42] Fino al 2017 l’azienda svilupperà e produrrà interni per velivoli privati e commerciali.

Il 2014 vede l’acquisizione del cliente Tesla Motors.[43] Nello stesso anno, la rete logistica dell’azienda si espande ulteriormente con la sede di Zwickau/Germania. Nel 2015, QESTRONIC Advanced Technologies GmbH di Geisenhausen/Germania, entra a far parte di Dräxlmaier Group.[44] L’anno successivo apre un nuovo stabilimento produttivo per componenti di interni a Langfang/Cina.[45]

In collaborazione con la Università tecnica di Monaco (Germania), nel 2017 nasce un centro di ricerca e sviluppo presso il campus di Garching.[46] Apre inoltre un nuovo stabilimento produttivo per componenti di interni a Livermore, negli USA.[47]

Dal 2018 a oggi[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2018 presso il Centro GALILEO della Università tecnica di Monaco (Germania) di Garching si insedia il Dräxlmaier Campus, dove gli sviluppatori Dräxlmaier e i ricercatori della TUM si confrontano e lavorano ad aspetti futuri dell’industria automobilistica.[48] Nel 2019 l’azienda costruisce uno stabilimento con un dipartimento Sviluppo proprio a Sachsenheim, nei pressi di Stoccarda per la produzione di batterie da 800 volt destinate al settore automotive. L’anno successivo segue un nuovo stabilimento nei pressi di Lipsia.[49]

Il 1ºaprile 2020 Franz Haslinger e Martin Gall diventano CEO Dräxlmaier Group. Da agosto 2021, Stefan Brandl e Haslinger sono responsabili della gestione aziendale.[50] Fritz Dräxlmaier, CEO storico, resta in azienda in veste di rappresentante degli azionisti, continuando a ricoprire il ruolo d Presidente del Consiglio di amministrazione.

Nel 2021 Dräxlmaier Group entra nella classifica Forbes dei migliori datori di lavoro al mondo.[51]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) Martin Probst, Jan Reblin wird neuer CEO bei Dräxlmaier, su all-electronics, 5 ottobre 2022. URL consultato il 2 novembre 2022.
  2. ^ (DE) Managementwechsel bei Dräxlmaier, su automobilwoche.de, Automobilwoche. URL consultato il 24 agosto 2022.
  3. ^ Dräxlmaier: Change within executive board, su automotiveworld.com, Automotive World. URL consultato il 24 agosto 2022.
  4. ^ (DE) Führungswechsel bei Dräxlmaier: Warum Jürgen Otto das Unternehmen verlassen hat, in Automobilwoche, 1º aprile 2020.
  5. ^ a b Michael Gneuss e Katharina Lehmann: Die Top 500 - das sind Deutschlands größte Konzerne. Die Welt. 5. Luglio 2022.
  6. ^ (DE) Das sind die Top 100 der Automobilzulieferer [2021], su all-electronics. URL consultato il 24 agosto 2022.
  7. ^ (DE) Domenico Sciurti, Dräxlmaier errichtet Produktionsstandort in Rumänien, su electrive.net, 15 giugno 2021. URL consultato il 24 agosto 2022.
  8. ^ a b (EN) Lisa Draexlmaier, su Forbes. URL consultato il 24 agosto 2022.
  9. ^ Konzernabschluss zum Geschäftsjahr vom 01.01.2020 bis zum 31.12.2020 [Bilancio di esercizio gennaio-dicembre 2020] (in tedesco), pubblicato nella Gazzetta federale Bundesanzeiger il 12 gennaio 2022.
  10. ^ Konzernabschluss zum Geschäftsjahr vom 01.01.2018 bis zum 31.12.2018 [Bilancio di esercizio gennaio-dicembre 2018] (in German), pubblicato nella Gazzetta federale Bundesanzeiger il 10 gennaio 2020.
  11. ^ Konzernabschluss zum Geschäftsjahr vom 01.01.2016 bis zum 31.12.2016 [Bilancio di esercizio gennaio-dicembre 2016] (in tedesco), pubblicato nella Gazzetta federale Bundesanzeiger il 3 gennaio 2018.
  12. ^ Konzernabschluss zum Geschäftsjahr vom 01.01.2014 bis zum 31.12.2014 [Bilancio di esercizio gennaio-dicembre 2014] (in tedesco), pubblicato nella Gazzetta federale Bundesanzeiger l’11 febbraio 2016.
  13. ^ Konzernabschluss zum Geschäftsjahr vom 01.01.2012 bis zum 31.12.2012 [Bilancio di esercizio gennaio-dicembre 2012](in tedesco), pubblicato nella Gazzetta federale Bundesanzeiger il 6 gennaio 2014.
  14. ^ Konzernabschluss zum Geschäftsjahr vom 01.01.2010 bis zum 31.12.2010 [Bilancio di esercizio gennaio-dicembre 2010](in tedesco), pubblicato nella Gazzetta federale Bundesanzeiger il 9 febbraio 2012.
  15. ^ Konzernabschluss zum Geschäftsjahr vom 01.01.2006 bis zum 31.12.2006 [Bilancio di esercizio gennaio-dicembre 2006] (in tedesco), pubblicato nella Gazzetta federale Bundesanzeiger il 30 maggio 2008.
  16. ^ a b (DE) Lösungen für alle Spannungslagen, in Automobil-Produktion, 6 ottobre 2016, pp. H28.
  17. ^ (DE) Lösungen zur dezentralen Bordnetzversorgung, in ATZ Automobiltechnische Zeitschrift, 1º aprile 2016. Ospitato su Springer Nature.
  18. ^ (DE) Benjamin Auerbach, Diese Lichttechniken kommen in Zukunft, su Springer Science+Business Media, 17 febbraio 2017. URL consultato il 24 agosto 2022.
  19. ^ (DE) Elektromobilität mit Stern, in Landshuter Zeitung, 30 ottobre 2015, pp. 16.
  20. ^ (DE) Bosch, Continental, ZF Friedrichshafen / Das sind Deutschlands größte Automobilzulieferer, su Handelsblatt, 19 novembre 2019. URL consultato il 24 agosto 2022.
  21. ^ Draexlmaier plays key role in Porsche Panamera's interior, su Automotive News Europe, 14 febbraio 2010. URL consultato il 24 agosto 2022.
  22. ^ (DE) Anja Meinecke, Autoteile aus Naturfasern, in akzente, n. 1/17, p. 6. Ospitato su Deutsche Gesellschaft für Internationale Zusammenarbeit.
  23. ^ (DE) Lösungen für alle Spannungslagen, in Automobil-Produktion, 6 ottobre 2016, pp. 28.
  24. ^ (DE) Georg Scheidhammer e Oliver Druhm, Lösungen zur dezentralen Bordnetzversorgung, in Automobiltechische Zeitschrift, 1º gennaio 2016, pp. 48-53.
  25. ^ (DE) Modular und flexibel – dezentrale Bordnetzversorgung per Multischiene, in Elektronik Automotive, 15 settembre 2016.
  26. ^ (DE) Ralf Schütze, Mobilitätsstudie zum autonomen Fahren: Megatrend mit Chancen, in Motor-Informations-Dienst, 19 gennaio 2017.
  27. ^ (DE) Benjamin Auerbach, Diese Lichttechniken kommen in Zukunft, su Springer Professional, 17 febbraio 2017. URL consultato il 26 settembre 2022.
  28. ^ (DE) Elektromobilität mit Stern, in Landshuter Zeitung, 30 ottobre 2015.
  29. ^ (DE) Corporate Research Foundation, Top Arbeitgeber Automotive 2010/11, Bertelsmann, 2010, pp. 70 f., ISBN 9783763946969.
  30. ^ (DE) Langenscheidt Florian e Peter May, Lexikon der deutschen Familienunternehmen, 3rd, Wiesbaden, Springer Nature, 2020, pp. 193, ISBN 978-3-658-31846-8.
  31. ^ a b c d e (DE) Dräxlmaier feiert mit BMW Jubiläum, in Vilsbiburger Zeitung, 5 marzo 2016, pp. 19.
  32. ^ a b c Firma Dräxlmaier sucht über 300 neue Mitarbeiter, in Passauer Neue Presse, 14 agosto 2012.
  33. ^ (DE) Biografien: Fritz Dräxlmaier, su Haus der Bayerischen Geschichte. URL consultato il 25 agosto 2022.
  34. ^ Dräxlmaier, Fritz - Automotive Industry Executive, su WHO'S WHO - European Business Manager. URL consultato il 25 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2022).
  35. ^ (DE) Daimler-Benz veräußert Holzindustrie Bruchsal, in Süddeutsche Zeitung, 8 novembre 1997, pp. 24.
  36. ^ (DE) Gute Beziehungen zum Reich der Mitte, in Vilsbiburger Zeitung, 16 giugno 2018, pp. 19.
  37. ^ (DE) Elektronik ins Agrarland, in Süddeutsche Zeitung, 19 aprile 2007, pp. 33.
  38. ^ (DE) Mathias Brüggmann, Auf dem Sprung ins goldene Dreieck Osteuropas, in Handelsblatt, 26 giugno 2008, p. 5.
  39. ^ (DE) Benjamin Kirchbeck, Dräxlmaier – 60 Jahre Automobilgeschichte, su next-mobility. URL consultato il 25 agosto 2022.
  40. ^ (EN) Suppliers to the 2010 Porsche Panamera, su Automotive News, 11 marzo 2010. URL consultato il 24 agosto 2022.
  41. ^ (DE) Dräxlmaier baut in Mazedonien, in Stuttgarter Zeitung, 26 marzo 2012, pp. 10.
  42. ^ (DE) Der Interieur-Allrounder für VIP-Flugzeuge (Lisa Dräxlmaier GmbH), su wn.com, 3 aprile 2014. URL consultato il 24 agosto 2022.
  43. ^ Tesla: German under the hood, in Handelsblatt Global Edition, n. 356, 28 gennaio 2016.
  44. ^ Business Profile: Qestronic Electronic Solutions GmbH, Vilsbiburg, su Northdata. URL consultato il 24 agosto 2022.
  45. ^ IHK, Die DRÄXLMAIER Group fertigt seit nunmehr dreizehn Jahren ... in China ..., in Niederbayerische Wirtschaft, 1º gennaio 2016, pp. 39.
  46. ^ (DE) Patrik Stäbler, Autobranche zieht's auf den Campus, su Merkur, 7 novembre 2016. URL consultato il 24 agosto 2022.
  47. ^ (EN) Draxlmaier open its first manufacturing plant in California, su Just Auto, 24 ottobre 2017. URL consultato il 24 agosto 2022.
  48. ^ (DE) Kooperation für das Auto von morgen, in Landshuter Zeitung, 28 settembre 2016, pp. 22.
  49. ^ (DE) Batteriehersteller baut in Leipzig, in Mitteldeutsche Zeitung, 13 ottobre 2020, pp. 20.
  50. ^ (EN) DRÄXLMAIER: Change within executive board, su Automotive World, 17 agosto 2021. URL consultato il 7 settembre 2021.
  51. ^ (EN) Forbes Lists: World's Best Employers, su Forbes, 12 ottobre 2021. URL consultato il 24 agosto 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Angstl, Martin; Baur, Yvonne; Berk, Fabian; Keil; Thomas; Pflügler, Wolfgang: Nachhaltig erfolgreich – Green Logistics made by Dräxlmaier, in: Praxishandbuch Grüne Automobillogistik. Wiesbaden: Springen Gabler 2016, ISBN 978-3-658-04808-2.
  • Brake, Ludger: Driver: Integrierter Steuerungs- und Reportingansatz der Dräxlmaier Group, in: Moderne Controllingkonzepte - Zukünftige Anforderungen erkennen und integrieren. Freiburg: Haufe 2015, ISBN 978-3-648-07216-5.
  • Nickel, Tobias: Dräxlmeier - we create character. Vilsbiburg: E-Motion Verlag 2019, ISBN 978-3-00-061732-4.

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