Luigi Di Liegro

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Luigi Di Liegro, Congresso diocesano lavoratori, fine anni '50

Don Luigi Di Liegro (Gaeta, 16 ottobre 1928Milano, 12 ottobre 1997) è stato un presbitero e attivista italiano. Fondò la Caritas diocesana di Roma e ne fu direttore dal 1980, oltre che Delegato Regionale Caritas per il Lazio.

Il pensiero[modifica | modifica wikitesto]

A Di Liegro si devono i primi incontri tra associazioni con finalità simili tra cui la Comunità di Capodarco, l'Esercito della salvezza, la Comunità di Sant'Egidio, le Missionarie della carità di Madre Teresa di Calcutta e l'idea di creare una rete per combattere insieme l'emergenza sociale.

Il suo pensiero era quello di ricostruire il tessuto sociale ed analizzarlo "per capire dove aveva fallito" e cercare di operare lì. Bisogna aiutare una persona prima che diventi "senzatetto"; dopo è già un fallimento per la comunità; significa che si è rotta la rete di solidarietà, ed è lì che deve subentrare la carità. Una persona non diventa senzatetto così per caso, ci sono delle cause psicosociali e ambientali, ed è lì che bisogna operare. Spesso questo suo modo di operare si scontrava con i metodi tecnici ed aridi delle teorie psicosociali il cui primo atteggiamento riteneva essere quello di "allontanare il disadattato dall'ambiente e metterlo in mano alle strutture pubbliche": il "danno enorme", secondo la sua opinione, era proprio questo (soprattutto nel periodo della legge 180 che chiudeva i manicomi): le strutture sociali non c'erano e quelle che c'erano non erano pronte per assorbire la tipologia d'utenza.

Morì stroncato da un infarto il 12 ottobre del 1997, 4 giorni prima di compiere 69 anni, presso l'ospedale San Raffaele di Milano dove era stato ricoverato per dei controlli in seguito ad alcuni disturbi cardiaci accusati nei mesi precedenti.[1]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante Di Liegro fosse contrario all'apertura di mense, perché ogni mensa sociale che si apriva, diceva, significa una sconfitta della società benestante e capitalista, riuscì a coinvolgere il comune di Roma a prendersi carico del fenomeno del barbonismo, creando anche dei servizi sociali di pronto intervento come lo SPIS notturno o i centri di ascolto diurni.

Sotto la sua direzione nacque la Caritas diocesana di Roma e furono realizzate diverse strutture per far fronte al disagio sociale, tra cui:

  • ostello alla Stazione Termini per i senza fissa dimora
  • Fidene, casa famiglia per i senzatetto
  • Centro di ascolto
  • Casa Ponte casilino
  • Mensa a Colle Oppio (intitolata a Giovanni Paolo II)
  • mensa a Via Marsala (Stazione Termini Roma), l'"Ostello don Luigi Di Liegro".
  • mensa ad Ostia (Roma)
  • mensa a Primavalle (Roma)
  • servizio legale
  • scuole di italiano per stranieri
  • Villa Glori (Roma) centro di accoglienza per i sieropositivi
  • la Fondazione Salus Populi Romani

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1998 gli è stato conferito il Premio Nazionale Cultura della Pace alla memoria.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Orazio La Rocca, È morto Di Liegro, il prete scomodo, in la Repubblica, 13 ottobre 1997. URL consultato l'11 ottobre 2022.
  2. ^ Premio Nazionale Cultura della Pace - Albo d'Oro Archiviato il 3 novembre 2011 in Internet Archive.

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