Domenico Malipiero

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Domenico Malipiero (Venezia, 1445[1]Venezia, 30 ottobre 1513[1]) è stato uno storico e generale italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Domenico Malipiero era una comandante navale che veniva da una famiglia patrizia di Venezia; passò la sua gioventù nei commerci marittimi per conto della sua famiglia e divenne senatore veneziano nel 1465.

Ebbe un comando nella guerra di Ferrara (1482-1484), combatté per alleviare l'assedio di Pisa e fu infine nominato ammiraglio della flotta. In precedenza, alla cattura di Gallipoli da parte dell'Impero ottomano, il capitano generale fu abbattuto mentre la battaglia stava per iniziare; Malipiero, con modestia e sostanza, racconta di aver steso un lenzuolo sul corpo del capitano e di aver detto che il capitano era stato solo ferito gravemente.

In semi-pensionamento dalla sua carriera marittima è stato governatore veneziano di Rovigo (1494), Rimini (1505), Napoli di Romania (1510) e di Treviso nell'anno della sua morte[2].

Ha tenuto una cronaca in veneto della storia di Venezia che va dal 1457 al 1500 e offre dettagli delle guerre veneziane con il Sultano.

Gli Annali di Malipiero, i Diarii di Marin Sanudo e i diari di Girolamo Priuli sono il triumvirato delle fonti primarie della Serenissima, "una narrativa piena, vivace e verace della storia veneziana, della vita in città, delle guerre e degli intrighi della Repubblica, durante il suo splendore e l'inizio del suo declino (1457-1535)"[3]

Sul finire del XVI secolo i diari giunsero nelle mani di Francesco Longo, chi ne ha fatto una copia abbreviata che fu stampata con il titolo Annali veneti dell'anno 1457–1500.[4] Gli originali sono andato perduti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b DBI.
  2. ^ I dettagli biografici vengono da libri di Thomas Okey, The Old Venetian Palaces and Old Venetian Folk 1907:202f.
  3. ^ "a full, vivacious and veracious narrative of Venetian history, of life in the city, of wars and intrigues of the Republic, during her splendour and the beginning of her decline (1457–1535)"; Horatio Brown, in Cambridge Modern History 1902, vol. 1:284f.
  4. ^ Tommaso Gar e Agostino Sagredo, a cura di, in Archivio storico italiano 1ª serie, 7.1-2 (Firenze, 1843-44).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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