Domenico Gullaci

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Domenico Gullaci (1958Marina di Gioiosa Ionica, 13 aprile 2000) è stato una vittima della 'ndrangheta.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Domenico Gullaci, detto Mimmo, era un imprenditore, contitolare con il fratello, di una ditta di materiali per l'edilizia, sposato e padre di quattro figli.

L'attentato[modifica | modifica wikitesto]

Secondo le ricostruzioni, Domenico Gullaci esce di casa, in via Primo maggio a Marina di Gioiosa, il 13 aprile 2000, attraversa la strada, fa scattare l'antifurto della sua Mercedes, parcheggiata davanti a casa e dietro alla caserma dei carabinieri. Immediatamente un boato scuote la città: l'esplosione viene sentita anche a Siderno e Roccella Jonica. Domenico Gullaci muore all'istante dilaniato da una carica di tritolo piazzata sotto il sedile della sua auto[2][3][4]. Durante il funerale, il vescovo di Locri, Giancarlo Bregantini denunciò l'assenza dello Stato: la gente della Locride ed il corteo funebre era stato preceduto da 42 sindaci testimoni silenziosi contro la violenza e contro la prevaricazione dei clan.[5]

Le indagini[modifica | modifica wikitesto]

Gli uomini del Ccis (Centro carabinieri investigazioni scientifiche) di Messina dichiararono che l'ordigno era stato azionato con un comando a distanza, il sostituto procuratore antimafia Nicola Gratteri, affermò immediatamente che si trattava di un attentato ad opera della 'ndrangheta[6]. Due cognati di Domenico Gullaci, Francesco Marzano, di 40 anni, e Antonio Tarsitani, 39 anni, erano stati uccisi. Il primo a colpi di lupara nel dicembre 1997 a Siderno Superiore, mentre stava rincasando, il secondo nel giugno 1993, a colpi di pistola, mentre viaggiava sull'Autostrada del Sud, tra Palmi e Bagnara. I Gullaci avevano interessi in Sicilia e gli investigatori sospettarono che il delitto sia stato eseguito dalla 'ndrangheta su richiesta della mafia[7]. Domenico Gullaci aveva subito intimidazioni: nell'agosto dell'anno precedente era stato bruciato un camion della sua ditta e pochi mesi prima aveva dovuto riacquistare i marmi della villetta che si stava costruendo perché qualcuno li aveva spaccati a colpi di mazza.[8]

Memoria[modifica | modifica wikitesto]

Domenico Gullaci è ricordato ogni anno il 21 marzo nella Giornata della Memoria e dell'Impegno di Libera, la rete di associazioni contro le mafie, che in questa data legge il lungo elenco dei nomi delle vittime di mafia e fenomeni mafiosi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ https://vittimemafia.it/13-aprile-2000-marina-di-gioiosa-jonica-rc-ucciso-da-unautobomba-limprenditore-domenico-gullaci/
  2. ^ https://www.repubblica.it/online/cronaca/autobomba/autobomba/autobomba.html
  3. ^ Autobomba uccide imprenditore, su archiviostorico.corriere.it (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
  4. ^ Copia archiviata, su ricerca.gelocal.it. URL consultato il 12 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2022).
  5. ^ Lo Stato ci abbandona, su ricerca.repubblica.it.
  6. ^ Gullaci aveva già subito delle intimidazioni, su repubblica.it.
  7. ^ Dilaniato dall'autobomba, su ricerca.repubblica.it.
  8. ^ https://www.repubblica.it/online/cronaca/autobomba/indagini/indagini.html

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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