Dolo specifico

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Il dolo specifico è una forma di dolo in cui il legislatore richiede, per la consumazione del reato, che l'agente agisca per un fine particolare.

Esempio[modifica | modifica wikitesto]

Tipico esempio di dolo specifico è il reato di furto (art. 624 c.p.), per il quale è richiesto al soggetto agente il fine di trarre profitto, ma non occorre che il profitto si sia realizzato in concreto.

Altro tipico esempio di reato per il quale è richiesto il dolo specifico è il sequestro di persona a scopo di estorsione (art. 630 c.p.).

Ratio dell'istituto[modifica | modifica wikitesto]

Il dolo specifico il più delle volte serve per limitare la punibilità di un fatto (es. furto). In alcuni casi invece serve a rendere punibili fatti che altrimenti sarebbero leciti (es. l'associarsi è un fatto lecito, ma se fatto per commettere delitti è illecito - art. 416 c.p. ). In altri casi ancora serve solo per determinare un mutamento del titolo del reato (es. sequestro di persona - 605 c.p. - dal sequestro di persona a scopo di estorsione - 630 c.p. ; il fine dell'estorsione muta la fattispecie originaria del 605 configurando un diverso e più grave reato).

Dolo generico[modifica | modifica wikitesto]

Al dolo specifico si contrappone il dolo generico, il cui fine è la sola volontà di realizzare tutti gli elementi del fatto tipico; non è infatti richiesto un fine particolare e ulteriore perché il fatto rappresenti reato.

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