Jet lag

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Jet lag
Specialitàneurologia
Eziologiacambiamento
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM307.45, 780.50 e 327.35
ICD-10G47.2
MeSHD020179
Eponimi
aereo a reazione

Il jet lag (termine inglese, lett. "ritardo da aviogetto"), spesso indicato come mal di fuso o discronia o discronosi circadiana,[senza fonte] è una condizione clinica che si verifica quando si attraversano vari fusi orari (di solito più di due) come avviene nel caso di un lungo viaggio in aereo, caratterizzata da sonnolenza, stanchezza, confusione e meno frequentemente emicrania.

Il fenomeno si verifica a causa dell'alterazione dei normali ritmi circadiani.

Eziopatogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Dalla consultazione della letteratura scientifica internazionale più accreditata, risulta che il sonno costituisce una condizione irrinunciabile per qualsiasi organismo, a qualunque livello della scala evolutiva, pena il sopraggiungere di stati psicotici e di alienazione mentale (prima) e del decesso come conseguenza terminale[1]. Né l'organismo può far a meno del sonno, né consente dilazione al recupero del sonno perduto[2].

L'intero corredo semeiologico e sintomatologico, che i pazienti descrivono, è inquadrabile nella condizione di mancato benessere psicofisico da carenza di sonno imputabili ad un'alterazione del cosiddetto orologio biologico, sincronizzato col giorno solare terrestre in condizioni fisiologiche, il che presuppone uno sfasamento del ciclo sonno-veglia (principale coinvolta è la formazione reticolare ascendente del sistema nervoso centrale e di altri cicli circadiani, quali la produzione di ormoni, neuromediatori e neurotrasmettitori, in primis serotonina, dopamina ed acido gamma amminobutirrico) oltreché encefaline ed endorfine[3].

Sintomatologia[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni pazienti che fanno utilizzo di trasporto aereo intercontinentale, lamentano i seguenti segni e/o sintomi clinici:

  • forte emicrania, con irradiazione algica all'intero volto, lungo le branche della coppia del V paio dei nervi cranici (nevralgia trigeminale);
  • marcata astenia accompagnata da eccessiva lentezza dei movimenti e dall'impulso irrefrenabile a coricarsi per riprendere nuovamente il sonno interrotto;
  • difficoltà a volte nel fisiologico eloquio e nell’ideazione, con produzione di vocaboli e di pensieri che non seguono un filo logico;
  • impaccio motorio a volte nell'attendere a comuni atti della vita quotidiana;
  • sensazione soggettiva di mancato ristoro al risveglio con tendenza all'assopimento patologico ed incontrollato in situazioni che potrebbero risultare fonte di pericolo per sé e per altri (ad es. durante la conduzione del proprio autoveicolo);
  • movimenti automatici degli arti conseguenti ad involontarie contrazioni tonico - cloniche a carico della muscolatura scheletrica ed associata alla produzione di sogni in evidente contesto non fisiologico;
  • epifora, e difficoltà all'accomodamento dell'apparato oculare con conseguente sensazione di diminuzione del visus fisiologico, il che potrebbe risultare pericoloso per sé e per altri in particolari situazioni (ad es. durante l'attraversamento stradale o durante la conduzione dell'autoveicolo);
  • xerostomia.

Questo corredo semeiologico-sintomatologico è del tutto sovrapponibile alla condizione patologica da privazione del sonno[2].

Guida[modifica | modifica wikitesto]

Effetti della luce[modifica | modifica wikitesto]

La luce è lo stimolo più forte, o spirito del tempo, per riallineare i cicli sonno-veglia dell'uomo alla luce e al buio, e la chiave per un rapido adattamento è quindi l'esposizione tempestiva alla luce in base alla modalità di sonno, al cronotipo e all'itinerario del viaggiatore[4].

Assunzione di melatonina[modifica | modifica wikitesto]

Oltre all'esposizione tempestiva alla luce, il tipo e la dose giusti di melatonina al momento giusto possono aiutare i viaggiatori a cambiare più rapidamente abitudini e a dormire meglio quando si passa da un fuso orario all'altro[5][6]. Restano dubbi sui tempi corretti di assunzione della melatonina, oltre che sulla legalità della sostanza in alcuni Paesi. Per gli atleti, le agenzie antidoping possono vietarne o limitarne l'uso[7].

Viaggi brevi[modifica | modifica wikitesto]

Per i viaggi di breve durata, un modo semplice per ridurre al minimo gli spostamenti del fuso orario è quello di mantenere un programma di sonno e veglia da casa dopo l'arrivo a destinazione, ma questa strategia è spesso impraticabile in relazione alle attività sociali o agli impegni di lavoro desiderati[8]. Anche modificare il programma di sonno prima della partenza di 1-2 ore per adattarlo al fuso orario della destinazione può ridurre la durata del jet lag. I sintomi possono essere ulteriormente ridotti combinando l'esposizione alla luce artificiale e i cambiamenti di programma, in quanto è stato dimostrato che questo migliora lo sfasamento[9].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vernon B. Mountcastle: "Trattato di Fisiologia Medica"; Piccin Editore; 1985; Vol. I & II; ISBN, 8522600104; 9788522600106.
  2. ^ a b Robert F. Schmidt; Gerhard Thews; Florian Lang: "Fisiologia Umana"; Idelson - Gnocchi Editori; 1987; ISBN, 978-88-7947-469-6.
  3. ^ Arthur C. Guyton: "Trattato di Fisiologia"; 1987 Piccin Editore; ISBN 88-299-0341-8.
  4. ^ Individual differences in light sensitivity affect sleep and circadian rhythms, su www.researchgate.net. URL consultato il 14 novembre 2023.
  5. ^ Melatonin for jet lag, su www.timeshifter.com. URL consultato il 14 novembre 2023.
  6. ^ How to get rid of jet lag: a step-by-step guide, su airadvisor.com. URL consultato il 14 novembre 2023.
  7. ^ Circadian Disruption and Remedial Interventions, su link.springer.com. URL consultato il 14 novembre 2023.
  8. ^ Retaining home-base sleep hours to prevent jet lag in connection with a westward flight across nine time zones, su pubmed.ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 14 novembre 2023.
  9. ^ How to Travel the World Without Jet Lag, su www.sleep.theclinics.com. URL consultato il 14 novembre 2023.

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