Discussione:Velo della Veronica

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esiste un'apposita pagina sul "volto santo di maloppello" sia pure essa di parte, dubbia nelle fonti e malscritta. mi sembra eccessiva l'attenzione qui riservatagli. inoltre ci informa di altre interessantissime, validissime, enciclopedicissime nozioni: Egli indica inoltre che è il tessuto posto sopra il volto di Gesù nella tomba e l'immagine era un sottoprodotto delle forze scatenate dalla resurrezione, le stesse forze che egli crede abbiano formato l'immagine sulla Sindone di Torino. In aggiunta egli ha suggerito una storia del velo che torna al I secolo. Tale ipotesi tuttavia è per l'appunto tale non essendo possibile, ovviamente, supportarla dall'evidenza. commento: io credo che gli asini volino, Tale ipotesi tuttavia è per l'appunto tale non essendo possibile, ovviamente, supportarla dall'evidenza. Il tessuto sembrerebbe fatto di una rara fibra marina detta bisso. Secondo Paul Badde,corrispondente del Vaticano per Die Welt, questo è un tipo di tessuto che di solito è presente solo nelle tombe dei faraoni egizi. può anche averlo detto Badde, ma è assolutamente falso, basta perdere 2-3' su internet o su un dizionario per appurarlo.

approfondite analisi di laboratorio(...) (prof. Vittore, Università di Bari) non hanno rilevato sul telo di bisso alcun pigmento di colore, di nessun tipo, se non qualche molecola vicino alle pupille, frutto probabilmente di un tentativo di ritocco per rendere più penetrante lo sguardo. questo non è sostenuto dal Vittore, ma da Saverio Gaeta, laureato in scienze della comunicazione e vaticanista.

L'immagine, sovrapposta alla Sacra Sindone risulta perfettamente combaciante secondo i canoni di identificazione in uso anche alle polizie scientifiche e, dato che non esiste alcuna evidenza che i due teli si siano incontrati fisicamente in passato (e del contrario?) l'eventuale artista avrebbe creato un dipinto di fantasia perfettamente sovrapponibile, con verifica di strumentazione elettronica, nelle proporzioni, forme ed ecchimosi, alla Sacra Sindone, il che è impossibile queste rilevazioni sono state effettuate da padre Enrico Sammarco e da suor Blandina Paschalis Schlömer, celeberrimi scienziati ed esperti di tecniche forensi.

il velo esiste, quello di Roma pare scomparso nel nulla da secoli. è portato in processione una volta all'anno.

Nessuno è mai riuscito a dipingere alcunché su un telo di bisso, fibra marina perfettamente liscia che non trattiene alcun pigmento di colore, questo sarebbe l'unico velo di bisso pitturato di cui si sia mai avuto notizia. non è stato chiarito se sia bisso marino.

In ultimo risulta alquanto difficile trovare il nesso tra Sua Santità che si muove verso un paesino abruzzese ed eleva un santuario di campagna a Basilica minore e un piccolo malriuscito e smarrito autoritratto di un tutt'altro che ingenuo e grande ritrattista pittore tedesco di epoca rinascimentale ivi conservato. Peraltro non vi è evidenza che alcun pittore conosciuto abbia mai perso tempo e denaro nel tentare di dipingere proprie opere sul bisso, un materiale costosissimo e che non si lascia dipingere in alcun modo quando, logicamente e verosimilmente, i pittori cercano l'esatto contrario. uno stile proprio enciclopedico...

infine veniamo anche presi per il culo: Ogni lettore potrà quindi tirare le proprie personali conclusioni.

io proporrei l'eliminazione immediata di queste perle, anche l'umorismo dopo un po' stucca, e la creazione di un collegamento con 3-4 paroline in croce, come per gli altri veli. è tuttavia necessario la modificazione anche della pagina relativa a questo velo, non versa in condizioni migliori.

Mi sembra ottimo il metro di valutazione applicato, mi ha convinto. Anzi il lavoro di eliminazione non completato, probabilmente per motivi di tempo, lo porto a termine io con gli stessi, identici, criteri di valutazione. Alcuni (chi?) sostengono che, nonostante le pretese origini divine (da parte di chi, tali pretese?) il volto sul velo a Manoppello è in apparenza conforme alle caratteristiche di un'immagine artificiale sicuramente tale frase è ascrivibile ad uno scienziato di fama mondiale oppure ad un accademico di storia dell'arte religiosa. Peccato che non si sappia chi sia e non esistono fonti, link o richiami per capirlo, come pure non è specificato quale personalità o gruppo religioso o laico abbia preteso, naturalmente per iscritto, sull'origine divina del velo. Si può presumere ci si riferisse al Pfeiffer. Stilisticamente simile alle immagini che datano al tardo Medioevo o primo Rinascimento, tipico della raffigurazione della figura umana di questo periodo, sembrerebbe ingenuamente eseguito, con numerose funzionalità stilizzate, che dimostrerebbero che il presunto artista o non ha capito o non ha voluto rispettare i principi di base della proporzione che normalmente si applicano per rendere realistica la forma umana. Qui si è di fronte ad una valutazione storica ("tardo Medioevo o primo Rinascimento"), tecnica ("stilisticamente simile", "tipico", "che normalmente si applicano"), qualitativa ("ingenuamente eseguito", "funzionalità stilizzate", "non ha capito") nonché delle intenzioni del presunto autore ("o non ha voluto rispettare i principi"). Non c'è alcun dubbio che tali parole siano uscite da un'autorità assoluta della storia dell'arte, un grande artista, un accademico. Anche qui, però, nessun riferimento, si parla di "Alcuni". Non si tratta quindi nemmeno di una opinione di minoranza, in quanto non ascrivibile ad alcuno è una non-opinione e quindi di nessuna rilevanza enciclopedica anzi, volendo avvalorare una tesi su un altra in base al nulla, è vicina al vandalismo e senz'altro da eliminare. Passiamo oltre. Inoltre non c'è evidenza che collega il panno con Roma (e nemmeno il contrario) né la certezza che il volto, da alcuni (di nuovo, alcuni chi?) supposto dipinto, abbia qualche collegamento con Gesù (e nemmeno il contrario, peraltro la cosa è comunissima in tutte le icone) uno scrittore suggerisce che è infatti un autoritratto di Albert Durer naturalmente non è scritto chi sia lo scrittore. E' Roberto Falcinelli che si autoproclama "non uno storico dell'arte" e che dice anche a chiare lettere che le documentazioni che ha raccolto non sono sufficienti per arrivare a conclusioni certe, nonché che l'approccio scientifico sul velo non è neanche lontanamente paragonabile a quello effettuato sulla Sindone di Torino. Detto ciò, il Falcinelli riferisce che le sue ricerche hanno portato ad una frase di Giorgio Vasari che, all'epoca, descriveva un ritratto "mirabile" fatto ad acquerello dall'amico Durer e che somiglierebbe, nella descrizione complessiva, al velo di Manoppello. Niente altro, niente che descriva l'immagine in sé, da parte del Vasari, tanto che si è incerti se trattasi di autoritratto di Durer o immagine di Raffaello. E nessun collegamento con Manoppello. L'entusiasmo del Vasari sulla qualità dell'opera da lui vista, oltretutto, contrasta in modo stridente con le valutazioni espresse dall'ignoto esperto del primo capoverso. L'ipotesi del Falcinelli, allo stato dei fatti, è stata presa in considerazione da due o tre studiosi in tutto, come scrive il Falcinelli stesso. E prima delle tesi del Falcinelli nessuno dei pur numerosi studiosi di Durer ha mai sospettato che il Velo di Manoppello, molto riprodotto anche su web, sia potuto essere in realtà opera del maestro. Davvero molto, molto strano. In base, quindi, ai criteri di autorevolezza richiesti da chi ha scritto prima di me in questa discussione, tale parte è del tutto eliminabile non raggiungendo alcun criterio di enciclopedicità. Un'ulteriore obiezione, avanzata da Ian Wilson, è che poiché l'immagine non reca una somiglianza familiare alla copie conosciute (vedi sopra), non può essere la versione della Veronica che era venerata nel Medioevo. Anche qui ci sono valutazioni tecniche da studioso di tutta l'arte sacra medievale che si permette nientemeno che di dare patenti di autenticità valutando somiglianze, quindi Ian Wilson dev'essere in possesso degli strumenti professionali ed accademici per poter fare tali valutazioni in modo che siano riportabili su una enciclopedia. E chi sarà Ian Wilson? Un illustre e serio scienziato? Insegna arte sacra a Boston? Le sue ipotesi influenzano significativamente e stimolano il dibattito nel mondo accademico? Tiene conferenze insieme ad illustri esponenti del mondo universitario? Manco a parlarne. Un paio di minuti di ricerche e salta fuori che è il solito giornalista con la fissa per le icone ma che non disdegna Nostradamus, vite passate, fantasmi e mondi perduti australiani: una assoluta garanzia per wikipedia? Vogliamo chiedere il parere pure di Roberto Giacobbo, giacché ci siamo? No, è un'altra "perla" con una enciclopedicità pari alla pubblicità editoriale del signor Wilson, niente di più. Penso di aver pareggiato, a collana di "perle" chi mi ha preceduto in discussione e come lui ne chiedo l'eliminazione. Mi piacerebbe valutare tutta la Voce secondo questi parametri ma mi rendo conto che se togliamo le dichiarazioni senza autore e senza link o fonti, quelle originali e personali di giornalisti e scrittori che hanno come obbiettivo principale quello di "vendere" articoli e libri, le frasi ipotetiche, le "tradizioni" orali, le "perle" inventate dai faziosi, ce ne sono in abbondanza in Voce, e i verbi al condizionale, rimane un abbozzo composto più che altro dall'indice. E lo dico senza prendere per il culo nessuno, specie quelli che si ritengono i difensori web della Vera Icona che viene sì portata in processione una volta all'anno ma che, come specifica la Voce stessa, non si riesce proprio a vedere (rileggersi il paragrafo "Basilica di San Pietro"), a differenza di altre, basta andarci, visibili tutti i giorni. Da cinque centimetri di distanza. Mal che vada, in questo caso, sarete almeno sicuri di aver visto qualcosa, magari (perdonate l'umorismo, molti non ne hanno e lo detestano) un capolavoro ritrovato del Durer ...

Padre Joseph Wilpert che eseguì gli ultimi rilievi sul volto in San Pietro nel 1907 (!!!), senz'altro con modernissime apparecchiature per l'epoca (lente d'ingrandimento? microscopio ottico 10x?), era proprio l'esperto ad hoc per tale valutazione. Era nientemeno che Cappellano del cimitero teutonico, specializzato in Diritto Canonico (sic!), esploratore dilettante di catacombe, appassionato di disegno, "studioso" autodidatta di iconografia e cimiteri paleocristiani per cui si è cimentato in meno di una decina di pubblicazioni. Un'autorità mondiale, sia detto con tutto il sarcasmo che tale titolo merita. Occorrerebbe quindi cancellare ogni valutazione circa sia l'esistenza sia l'autenticità del velo in San Pietro vista la dilettantesca valutazione da parte di un totale incompetente, vecchia di oltre un secolo e con mezzi assolutamente inadeguati (la sua sembra la descrizione di un canovaccio di cucina usato) e sostituire il tutto con, per esempio, "fonti ecclesiastiche attestano l'esistenza di un velo che loro dicono sia ..." ecc.ecc. Tanto per rispondere a chi prende per i fondelli Heinrich Pfeiffer, Blandina Paschalis Schlomer e professori (veri) assortiti.

E poi, altra cosa che aiuterete a spiegarmi perché da solo non riesco, per quale motivo un Papa, che ha il Volto Santo sempre a cinquanta metri da casa sua, va a Manoppello a vedere un falso (ovviamente due originali non possono esistere), eleva un piccolo santuario nientemeno che a Basilica (cosa del tutto inaspettata e che avrebbe potuto prudentemente evitare), e dopo di lui vanno lì altri quindici o sedici cardinali e vedere lo stesso falso, con l'originale sempre lì, a Roma, a disposizione. Il tutto in tre-quattro anni, un attimo per l'Istituzione più prudente del mondo che mette decenni per fare santi e riconoscer miracoli e quattro secoli per scusarsi con Galileo. Bah! Io non spiego più sennò stavolta mi dicono che vandalizzo. Senz'altro la spiegazione di tale creduloneria vaticana ce la darà qualcun altro che in discussione ha già scritto. Attendiamo fiduciosi e famelici di verità.

Dopo più di un anno...[modifica wikitesto]

noto, con disappunto ma certo non con sorpresa, non avevo dubbi al riguardo, che le mie richieste ampiamente motivate di cancellazione sopra riportate non sono state minimamente prese in considerazione. (Viceversa sono stato cassato in un amen) . Prendo atto, già sapevo che ci sono settori, diciamo, a ... "circuito chiuso". E adesso fatemi un po' divertire col predicozzo su come mi pongo su Wikipedia, che non sono registrato (e quindi quello che protesto non si prende in considerazione per definizione), che le linee guida e quelli che studiano la notte come si fa e che in Wikipedia siamo tutti uguali... certo, come nella "Fattoria degli animali" di Orwell... Mi sa che non risponderà nessuno. Comunque saluti divertìti, bye.

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I miei studi sul Volto Santo di Manoppello[modifica wikitesto]

Trovo che gli amministratori di questa Enciclopedia redatta dai lettori debbano essere meno fiscali nel dover accettare gli aggiornamenti da parte di ricercatori, come il sottoscritto, che hanno dedicato anni e anni di studi sulla reliquia del Volto Santo di Manoppello.

Credo dunque che sia poco consono dover leggere in questa prestigiosa Enciclopedia, che il Volto Santo di Manoppello potrebbe trattarsi di un antico autoritratto di Dürer, quanto invece l'effige abruzzese è segnata da diversi traumi patologici, di cui: ferite, gonfiori ed ematomi. --Teseo Antonio (msg) 13:06, 17 dic 2023 (CET)[rispondi]