Discussione:Synchronous Digital Hierarchy

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...da fare in Synchronous Digital Hierarchy

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Inesattezze(?)[modifica wikitesto]

Scusatemi eh.... Ma leggo che l'SDH è un "protocollo di livello fisico".... da dove viene presa questa definizione? A quello che so io è un sistema di trasmissione per segnali numerici che adotta una gerarchia di multiplazione sincrona (mesocrona) a differenza del PDH in cui la gerarchia di multiplazione è asincrona (plesiocrona). E, sempre basandomi su mie (presunte) conoscenze personali, l'SDH viene adottato nel secondo livello della pila protocollare ISO/OSI, quello del datalink, non nel primo livello, che è quello fisico. Potete confermare? --RuFuS83 01:24, 21 dic 2009 (CET)[rispondi]

Quanto affermi tu non è corretto. Nello stack ISO/OSI il protocollo SDH occupa il livello 1 (fisico), infatti non a caso nelle reti di trasmissione di nuova generazione viene utilizzato come livello server per il trasporto diretto del protocollo di datalink (livello 2, Ethernet) e viene considerato assolutamente equivalente a un livello di trasporto elettrico, con il protocollo di incapsulamento GFP che gioca il ruolo di MAU (Media Adaptation Unit) - e già questo dovrebbe bastare (un livello 2 può usare come server solo un livello 1). Anche il tipo di informazioni trasportate nell'overhead è quello tipico dei protocolli di livello 1: ci sono solo le informazioni necessarie per stabilire e ricostruire l'integrità del segnale stesso e per monitorarne la qualità. Non c'è nessuna informazione di rete né tantomeno di datalink, ogni nodo è completamente all'oscuro di dove siano i nodi adiacenti rispetto alle sue porte (il livello 2 di datalink invece deve essere in grado di capirlo) e non ha modo di stabilire l'origine o la destinazione del segnale né tale informazione gli serve nei suoi processi. Per intenderci: nella trama SDH non c'è niente di assimilabile come ruolo al MAC Address di una trama Ethernet (informazione necessaria per identificare un datalink), né ci sono meccanismi di forwarding decisionale del segnale (anche qui, nessuna processazione di informazioni legate alla conoscenza del datalink): tutte le connessioni sono statiche e prefissate dall'esterno e sono assolutamente equivalenti a un cablaggio puro. --L736Edimmi 18:05, 3 feb 2010 (CET)[rispondi]

L'SDH è uno schema logico di multiplazione che prescinde dalle capacità del canale nel senso che il protocollo è costruito in maniera tale che bit-rate è adattabile anche alla capacità massima del canale e/o alla quantità di dati da trasmettere con la definizione dei vari flussi STM-N a differenti livelli di gerarchia, o sbaglio? LF

Sbagli. Le bit-rate sono fisse e il canale da usare si sceglie in base alla bit-rate risultante o, viceversa, la gerarchia di SDH si sceglie in funzione del tipo/capacità di canale (es. su rame non si può usare l'STM-64). --L736El'adminalcolico 16:13, 15 lug 2011 (CEST)[rispondi]
Se la gerarchia SDH si sceglie in funzione del tipo/capacità di canale, come tu stesso hai detto, allora vuol dire che SDH in generale è progettato anche per essere adattato alle capacità del canale, che è quello che ho sostenuto io. Dov'è che non torna...? LF
Quando si parla di adattamento alla capacità di canale, generalmente si intende adattamento dinamico, come in xDSL o in HSDPA. Benché esistano diversi livelli di SDH con diverse velocità di trasmissione, il trasmettitore può operare solo alla velocità prevista per il livello scelto in fase di configurazione, indipendentemente dalla capacità di canale. In senso molto lato il progettista "adatta" la scelta del livello SDH al mezzo trasmissivo da usare, o più spesso il contrario, sceglie il mezzo trasmissivo in base alla velocità richiesta. Tuttavia l'uso del termine adattamento in questo contesto non è corretto. --GiacomoV (msg) 19:15, 15 lug 2011 (CEST)[rispondi]
Appunto. Le bit rate dell'SDH sono rigide e proprio questa rigidità (che comporta anche spreco o inutilizzo di banda in determinate situazioni), coniugata all'evoluzione della telefonia verso reti convergenti, è uno dei motivi del passaggio alla commutazione di pacchetto come tecnologia di trasporto anche nell'ambito delle reti ex-telefoniche.--L736El'adminalcolico 20:59, 15 lug 2011 (CEST)[rispondi]
Va bene ed allora perchè è stata cancellata la frase a ulteriore chiarimento della voce: "In generale dunque, per come il protocollo è stato definito ovvero i meccanismi logici stessi di multiplazione, si hanno due distinte possibilità: si fissa le bit-rate dei tributari e la capacità totale del canale aggregato da usare si dimensiona in base alla bit-rate risultante oppure al contrario la gerarchia SDH si sceglie in funzione del tipo/capacità di canale fissata a priori per cavi già in posa, per scelta tecnica (es. canale radio) o limiti di budget" dove il termine improprio incriminato "adattamento" non compare...?
Perché una frase del genere non ha alcun legame con la voce e non aggiunge nessun valore aggiunto perché è un ovvio pleonasmo. Nel momento in cui si definisce il protocollo SDH come un protocollo a multiplazione di tempo (TDM), è del tutto conseguente il fatto che si tratta di un meccanismo di trasmissione a bit rate fissa e non serve dire altro. Inoltre è un dato di fatto assolutamente implicito che se io voglio trasmettere per esempio a 155 Mb/s lo posso fare solo se il mezzo trasmissivo è in grado di supportare tale velocità. Questo semmai è un aspetto di ingegneria di rete che però prescinde totalmente dall'SDH perché è comune a tutti i regimi trasmissivi (non posso trasferire di più di quanto il canale fisico non sia in grado di tenere).--L736El'adminalcolico 22:36, 15 lug 2011 (CEST)[rispondi]
Ma lei lo sapeva che la maggior parte degli studenti di telecomunicazioni crede che se ho un link a TOT bit/s qualunque dato vi metto sopra viaggia automaticamente a quella velocità...cosa assolutamente non vera...mentre forse sarebbe necessario spendere qualche parola in più sulle differenze tra meccanismi impartiti dal mittente e capacità massime del link...ho detto tutto quindi su questo pleonasmo...LF