Discussione:Pilastro

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"Spesso, dalle trasformazione geometrica una sovrapposizione di solidi che oltre ad essere omotetici tra loro, hanno in comune , due a due ed omotetici tra loro, che hanno in comune, due a due, sezioni concentriche tra loro, cioè in tutti i casi di cominazione di tali sezioni debbono avere un stesso asse."

perché non si capisce niente. Andrebbe riscritta completamente per essere comprensibile. Mi pare che abbia più a che fare con la geometria descrittiva che con la tecnologia delle costruzioni. --Paolo da Reggio 09:51, 15 ott 2006 (CEST)[rispondi]

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Il pilastro è un elemento architettonico e strutturale che serve a trasferire i carichi della sovrastruttura alle fondazioni. Mica è sempre vero, non mi viene la frase in italiano, ma questa frase non è vera....., se noi abbiamo una struttura in muratura, alla prima elevazione, e scegliamo di ripartire con dei pilastri, per la seconda elevazione mica i pilastri scaricano in fondazione, ma bensì sul cordolo che si trova sulla muratura, e quindi......--Federicuccia 09:00, 9 nov 2006 (CET)[rispondi]

Concordo, esistono i pilastri in falso, che per definizione non partono dalle fondazioni ma da un piano intermedio.

Ho scritto tempo fa una pagina dedicata al pilastro, ma poi e' stata cambiata e bistrattata , mi sa che non ci mettero' piu' mano cosi' volentieri a rifarla ;) Fabrox13:44, 9 nov 2006 (CET)[rispondi]

I pilastri in falso sono una cosa differente da quelli sostenuti da una muratura piena: poggiano su una trave, su un architrave, su un arco, su un solaio o su una volta, ovvero non poggiano su "un pieno", ma su "un vuoto". Emanzamp 17:19, 5 feb 2008 (CET)[rispondi]

Credo che il termine pilastro sia utilizzato sia in senso strutturale (tecnologia delle costruzioni?), sia in senso decorativo (architettura?) e terrei se possibile distinti i due modi in cui un pilastro può essere considerato.

Nel primo modo si considera infatti, credo, la sua funzione (statica? strutturale?) di sostegno, indipendentemente dalla sua "forma" (in questo senso la colonna è effettivamente un "pilastro a pianta circolare", suppongo). Nel secondo modo, al contrario, si considera la sua forma e la storia delle sue variazioni formali, e inoltre si intende per pilastro qualcosa di alternativo alla "colonna": o un sostegno a pianta quadrata o poligonale, oppure un "piedritto".

Senza contare che bisognerebbe distinguere tra "oggi" e "storia dell'uso del pilastro: probabilmente nel primo caso sarebbero prevalenti le considerazioni sull'uso attuale, sebbene ci vedrei bene anche una disamina dei modi in cui il tema del "sostegno verticale" sia stato trattato nell'evoluzione della tecnica edilizia (i pali in legno delle capanne, le colonne del tempio greco, i pilastri a fascio delle cattedrali gotiche (non so se solo forma o anche strutturalmente diversi), i pilastri in cemento armato degli edifici moderni, ecc.), magari specificando le differenti realizzazioni in funzione dei differenti materiali. Nel secondo caso probabilmente sarebbe prevalente la storia della forma e si potrebbe inoltre trattare l'utilizzo del tema anche al di fuori della funzione strutturale (forse c'è anche un uso simile a quello delle colonne onorarie (isolate, che sorreggono una statua).

Cenni storici[modifica wikitesto]

Il pilastro è presente in alcuni stemmi e rappresenta la fedeltà del casato (o del luogo), al papato romano.In questo caso viene popolarmente chiamato: pilastro romano.

MM (msg) 22:26, 9 nov 2006 (CET)[rispondi]

OSSERVAZIONE:

In merito al seguente enunciato: La sezione trasversale può essere costante come forma e dimensione se presa a diverse altezze, oppure se presenta dimensioni differenti si parla di rastremazione o di gradoni.

1) IN ITALIANO LA DICITURA CORRETTA E': "COSTANTE IN FORMA E DIMENSIONI" 2) "PRESA A DIVERSE ALTEZZE" che significa? Non si "prende" una forma o dimensione a differenti altezze. Meglio sarebbe dire che la forma e le dimensioni rimangono costanti o meno.