Discussione:Le Trachinie

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Questa voce rientra tra gli argomenti trattati dal progetto tematico sottoindicato.
Puoi consultare le discussioni in corso, aprirne una nuova o segnalarne una avviata qui.
Teatro
La voce è stata monitorata per definirne lo stato e aiutarne lo sviluppo.
Ha ottenuto una valutazione di livello minimo (gennaio 2010).
CSeri problemi relativi all'accuratezza dei contenuti. Importanti aspetti del tema non sono trattati o solo superficialmente. Altri aspetti non sono direttamente attinenti. Alcune informazioni importanti risultano controverse. Potrebbero essere presenti uno o più avvisi. (che significa?)
DGravi problemi di scrittura. Stile scadente. Strutturazione in paragrafi assente o molto carente. (che significa?)
EGravissimi problemi relativi alla verificabilità della voce. Fonti assenti o del tutto inadeguate. Presenza o necessità del template {{F}}. (che significa?)
CSeri problemi relativi alla dotazione di immagini e altri supporti grafici nella voce. Mancano alcuni file importanti per la comprensione del tema. (che significa?)
Monitoraggio effettuato nel gennaio 2010

Le Trachinie hanno un posto singolare nella produzione di Sofocle giunta fino a noi. Intanto la struttura dell' opera è bifronte: c' e' la tragedia di Deianira e quella , successiva e conseguente, di Eracle. Entrambe le tragedie non hanno senso, e non sono determinate da azioni volontarie: Deianira vuole fare un dono, con il chitone- talismano ad Eracle, cui ha perdonato l' infededeltà. Eracle vittorioso è impotente di fronte ad una tunica che ne brucia le carni. La loro morte non ha alcun senso. Deianira è una straordinaria creazione: una donna debole, innamorata di un' eroe sempre assente, che sente sfuggire la giovinezza e deve subire l' affronto di una rivale nel fiore degli anni, contro cui non può lottare. Si affida alla magia, ma provoca involontariamente la fine di ERacle. Da quel momento, si trasforma: sa che deve porre fine alla sua vita e non ha esitazioni. Ed Eracle, che pure quando apprende che Deianira è stata ingannata non ha alcuna pietà per lei, diviene però grande nella virile accettazione della morte, e consola e rimprovera il figlio piangente con l' espressione ( secondo la splendida traduzione di Pound): E indurisciti il viso,/mettici un po' di cemento armato,/sappi finire in bellezza/anche se non ne hai voglia. E Illo, divenuto saggio, conclude con espressioni di straordinaria potenza insieme nichilista e blasfema: "Gli dei! il nostro dolore attuale è la loro vergogna." Unica grandezza unico eroismo dell' uomo è l' accettazione virile di un destino atroce e incomprensibile.

La gran parte delle opere di Sofocle sono "bifronte": Edipo Re, la tragedia di Edipo che scopre la verità, ma prima Giocasta muore in silenzio dopo aver appreso la notizia dal messo di Corinto. Oppure Antigone, essa viene condannata a essere murata in una grotta da parte del tiranno di Tebe Creonte, suo zio, dopo la morte di questa per impiccagione, inizia il dramma di Creonte, che vede morire di disperazione la propria famiglia, da un lato muore il figlio, a cui era stata promessa la giovane, dall'altro lato gli muore la moglie, che si uccide per la perdita del figlio, Creonte rimane solo con le sue angosce. --OTILLAF---> (msg) 05:36, 21 gen 2010 (CET)[rispondi]