Discussione:La collina dei ciliegi/Il nostro caro angelo

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Rimozione testo fazioso[modifica wikitesto]

A mio avviso una parte del paragrafo "La collina dei ciliegi" (evidenziata in grassetto qui sotto) andrebbe modificata in quanto troppo faziosa (nello specifico tendente a sinistra). Che ne pensate?

Testo in questione

Nel verso «planando sopra boschi di braccia tese» alcuni videro un significato politico relativo al saluto romano; tuttavia, sia Battisti che Mogol non hanno mai manifestato pubblicamente alcuna simpatia politica (né a destra, né a sinistra) e in varie occasioni hanno escluso qualsiasi riferimento ad essa nelle proprie canzoni. Il verso fa pensare, piuttosto, alla copertina de Il mio canto libero, il precedente album del duo Mogol-Battisti.

In realtà il Battisti, stando alla fedele lettera delle sue pubbliche interviste, sempre molto lucide e oneste,  in una nota intervista ad un noto magazine di musica[senza fonte], alla domanda sul suo presunto essere di destra, rispose che era "non partitico" e che sapeva solo che Mogol, invece, era e votava socialista. Ciò, si desume, fa pensare alla arbitraria, surrettizia, un po' tenera volontà ermeneutica (tipico fenomeno di proiezione psichica) di coloro che a destra leggevano le braccia come un saluto, appunto, fascista (due braccia, non una, quindi non affatto un saluto fascista; ma braccia innalzate al cielo in senso desiderante e liberatorio, vedi la copertina dell'album appena citato, tutt'altro che destrorso e violento, tutt'altro che connotato, cioè, in senso fascista o neofascista).

Del resto i contenuti delle canzoni di Battisti, quelle a firma dell'autore e amico Mogol, almeno, quindi fino all'album del 1980 inciso nel Regno Unito, sono dichiaratamente non fascisti (o fascistoidi, per essere fedeli semanticamente ad un corretto vocabolario della storia del pensiero politico contemporaneo), anzi, si può sostenere che questi testi hanno una eco chiara e distinta del "Zeitgeist" dell'epoca, molto forte, degli anni '60-70 italiani, di un timbro, "colore culturale" della sinistra diffusa (anche in senso specifico musicale, quindi del Battisti stesso, come autore degli arrangiamenti, assai innovativi, del tutto poco tradizionali) e, lato sensu, una modalità del sentire popolare di quegli anni che videro arridere a Battisti il successo più pieno e riconosciuto (amato, tant'è, e se ne prende atto, anche da quella destra italiana, per sua stessa reiterata ammissione -certamente surrettizia, come abbiamo visto-, che invece lo annoverava tra i suoi, forse e qui si rischia assai il giudizio di valore, "mentori" o almeno beniamini musicali).

--93.42.65.151 (msg) 21:19, 4 ago 2019 (CEST)[rispondi]

Personalmente non ho ravvisato particolare faziosità nel testo che hai rimosso. Certamente, però, sembra una ricerca originale e per questo sono d'accordo con la rimozione. Se qualche altro utente ha delle fonti attendibili che supportano quella ricostruzione sono favorevole a ripristinarla. --KS«...» 18:20, 7 ago 2019 (CEST)[rispondi]
Idem: non mi sembra che il testo dicesse nulla di falso o di parte (eccetto forse qualche aggettivo), piuttosto mi sembra che usasse un linguaggio non troppo adeguato e che ci fosse più di qualche riflessione personale. Per queste ragioni sono favorevole alla rimozione, purché sia ben chiaro che questa interpretazione fu fortemente rigettata dagli autori. A tale proposito ora provvedo ad espandere un po' la riga in cui si parla del fatto, aggiungendo fonti in cui Mogol parla direttamente della canzone. --Una giornata uggiosa '94 · E poi, di che parliamo? 19:51, 8 ago 2019 (CEST)[rispondi]