Discussione:Guerra regia e guerra di popolo

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Francamente non capisco se il dubbio di enciclopedicità della più usata espressione storiografica per indicare le due diverse strade per arrivare all'unità d'Italia riguardi la sinteticità dello stub o qualche altro aspetto--Mizar (ζ Ursae Maioris) (msg) 16:47, 18 mar 2011 (CET)[rispondi]

Il dubbio riguarda(va) il modo in cui le cose e gli esempi erano descritti, che avrebbero bisogno di tante piccole chiose. Tanto per spiegarmi: le "cinque giornate milanesi" sono qualificabili anche come guerra di popolo, ma d'altro canto vi e' una certa storiografia che sottolinea il quasi festoso rientro del feldmaresciallo a Milano acclamato dal popolo (minuto?) che affermava che la rivolta l'avevano fatta gli "sciuri". Idem per la "spedizione dei mille" vi e' chi trascura o da poca importanza all'apporto dei picciotti, tra questi ci metto anche Montanelli (vedi la sua L'italia del risorgimento). Per non parlare della storiografia gramsciana che separa i desideri del popolo con la direzione degli eventi. In altre parole la voce cosi' com'e', non essendo una voce di storia, ma di storiografia, per essere valida dovrebbe essere rimasticata o quanto meno contestualizzata, altrimenti sembra fatta da frasi in libertà dalle quali risulta molto difficile, per esempio, vedere il parallelo tra le terza guerra d'indipendenza e la seconda guerra mondiale+resistenza. Per concludere: ai miei tempi, e spero anche oggi, le presenti righe di storia allo stato attuale, non sarebbero state giudicate valide o sufficienti al liceo come "ricerchina" di storia, essendo sconnesse e penso che ne converrai anche tu. Ciao --Bramfab Discorriamo 17:12, 18 mar 2011 (CET)[rispondi]
quella che abbiamo festeggiato il 17 marzo è la vittoria di una unità vista come il risultato di una vittoria che risultava la conseguenza della sola guerra regia Ad esempio Vittorio Emanuele pretese di chiamarsi con il numero secondo facendo prevalere il principio dinastico su quello del nuovo regno unificato. Vedi l'intervento di Brofferio e di Ferrari Le poche decine di deputati (58) che si opposero a questo erano tutti favorevoli all'unità, ma volevano sottolineare non l'aspetto dinastico, ma quello di una (reale o solo asserita non importa) volontà popolare che si era espressa appunto in una partecipazione, sia pure ridotta, della guerra di popolo. Che poi i Plebisciti siano stati una farsa lo ha sostenuto persino Tomasi di Lampedusa.--Mizar (ζ Ursae Maioris) (msg) 18:42, 18 mar 2011 (CET)[rispondi]
D'accordissimo e in parte già scritto altrove (sia pur inserito in un contesto non neutro), ma il punto per l'enciclopedia e' che tutto ciò non si ritrova in questa voce, che pur essendo più abbondante di uno stub, e' troppo poco discorsiva per essere una voce fruibile e comprensibile nella sua essenza.--Bramfab Discorriamo 14:08, 21 mar 2011 (CET)[rispondi]

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