Discussione:Dora (Sigmund Freud)

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Salvo obiezioni, nei prossimi giorni proverei a riscrivere totalmente la voce, traducendo da en.wiki. --Salvatore Talia (msg) 12:20, 18 nov 2011 (CET)[rispondi]

Come preannunciato ho riscritto la voce. Sposto qui sotto il testo che ho sostituito. --Salvatore Talia (msg) 19:44, 25 dic 2011 (CET)[rispondi]

Il caso di Dora: una questione isterica[modifica wikitesto]

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Nel 1905 in Frammento di un’analisi d’isteria Sigmund Freud espone il caso di Dora, un caso di “petite hysterie”, il primo caso d’isteria pubblicato e che mostra chiaramente i segni di tale manifestazione psichica.

Nel 1895-96 Freud iniziò ad avanzare alcune ipotesi sui sintomi isterici, arrivando ad affermare che, esattamente come Dora, i sintomi tipici dell’isteria sono: le manifestazioni corporee (afonia, disgusto, tussis nervosa), un evento prematuro traumatico a sfondo sessuale, l’impotenza del padre, una madre incapace di dare al marito quello che vuole, la questione fallica, il desiderio di scoprire cosa vuol dire essere donna, la decisione di sfuggire agli uomini per diventare oggetto desiderato.

Dora inizia la terapia con Freud nel 1898, appena diciottenne e dietro volontà del padre, che aveva conosciuto il dottore, durante la sua malattia.

La famiglia di Dora includeva lei, i suoi genitori e un fratello maggiore di un anno e mezzo.

Il padre era un uomo di personalità dominante, per la sua intelligenza e il suo carattere. Grande industriale, imprenditore e con una situazione economica confortevole. Nel primo periodo del trattamento, egli era prossimo ai sessant’anni ed era un uomo di grande talento e spirito di iniziativa. La figlia era molto affettuosa con lui, soprattutto dopo che si era ammalato di tubercolosi, malattia che risale a quando Dora aveva sei anni. A causa di ciò tutta la famiglia si trasferì in una piccola città dal clima mite, situata nelle province meridionali austriache. Qui la salute del padre migliorò in fretta, ma per precauzione i genitori e la ragazza rimasero in quella località (chiamata B. da Freud) per i successivi dieci anni. In quel periodo, però, si manifestò una malattia più grave: un'infezione vascolare diffusa, dovuta ad un’infezione genitale, contratta prima del matrimonio. Fu per questo, dietro al consiglio di un suo amico, che si recò a Vienna da Freud per farsi curare e qui guarì. Il primo incontro che Freud ebbe con Dora fu quando la ragazza aveva sedici anni e manifestava sintomi corporei. In effetti la ragazza era particolarmente legata alla famiglia del padre e da questo, oltre alle doti naturali e alla precocità intellettuale, aveva ereditato anche la sua “predisposizione alla malattia”.

Della madre si hanno ben poche informazioni, da ciò che Dora e il padre raccontano, Freud se la immaginò come una donna poco colta, non molto intelligente e concentrata solo sulle faccende domestiche, soprattutto dopo la malattia del marito. I rapporti tra madre e figlia non erano per niente amichevoli. La figlia la guardava con superiorità, dimostrando nessuna considerazione nei suoi confronti, anzi talvolta la criticava aspramente, non sentendosi più sottomessa alla sua influenza. In effetti questa donna, a detta di Freud, appariva come affetta dalla “psicosi della massaia”, non dimostrando interesse per i desideri reali dei suoi figli ed impegnandosi dalla mattina alla sera con le pulizie e il riordino della casa, a tal punto che era impossibile farne uso.

Il fratello, nei primi anni di vita di Dora, era stato un modello da imitare, ma negli ultimi tempi i loro rapporti si erano allentati, a causa della sua lontananza e del suo schierarsi, durante le dispute familiari, a favore della madre.

Durante la permanenza a B. la famiglia di Dora aveva fatto amicizia con una coppia che risiedeva lì da molti anni: i coniugi K.

La moglie aveva accudito il padre di Dora durante la sua lunga malattia, conquistandosi una profonda gratitudine; il signor K., invece, aveva dimostrato fin da principio una inusuale gentilezza nei confronti di Dora. Spesso passeggiavano insieme e qualche volte le faceva dei piccoli regali, senza che i genitori vedessero in ciò una qualsiasi forma di corteggiamento. Dora, però, un giorno confidò alla madre che il signor K. aveva avuto l’audacia di farle delle proposte durante una gita al lago, ma il padre non la credette perché reputava il racconto di Dora una sua fantasia per farlo allontanare dalla signora K. La ragazza, in effetti, aveva capito la relazione segreta del padre e ne era particolarmente infastidita, ma il padre si giustificava dicendo: “La povera donna è molto infelice con il marito, ha sofferto molto di nervi e io sono il suo unico sostegno. Siamo solamente due poveri infelici che si confortano a vicenda con la simpatia e l’amicizia reciproca; lei sa del resto che mia moglie non mi dà nulla” (Freud S., Casi clinici, Bollati Boringhieri, 2008).

L’esperienza con il signor K., il tentativo di seduzione e l’offesa alla ragazza, sembrano essere per Freud quel trauma psichico che rappresenta il prerequisito indispensabile di un disturbo isterico. Durante l’appassionato abbraccio dell’uomo, infatti, ipotizza il suo analista, la ragazza non sentì solamente il suo bacio sulle labbra, ma anche la pressione del suo membro eretto contro il suo corpo. Fastidio che portò Dora a non volersi avvicinare a nessun altro uomo, proprio per evitare di percepire per la seconda volta quella sensazione disgustosa.

Fondamentale nell’analisi di Freud furono gli unici due sogni che Dora portò in seduta, prima dell’interruzione prematura della terapia e al termine dei quali raccontò a Freud un episodio raccontatole, che però rappresenta in modo del tutto esaustivo il motivo del suo comportamento: c'era una domestica, a casa dei K., che si occupava dei bambini e che si comportava in modo straordinario con il signor K., non lo salutava, non rispondeva alle sue domande, lo ignorava, trattandolo come se non esistesse. Un giorno il signor K. le confidò il suo amore e la implorò di cedere alle sue suppliche, visto che sua moglie ormai non gli dava nulla. Lei gli diede retta, ma dopo un po’ di tempo lui smise di andarle dietro e da allora lei lo aveva odiato. Quando vide che non si interessava più a lei raccontò tutto ai suoi genitori. Loro le risposero che doveva lasciare la casa immediatamente e, quando lei scrisse loro che non voleva farlo, risposero che non avrebbero più voluto avere a che fare con lei e che non avrebbe dovuto più farsi vedere a casa sua. La ragazza aspettò un po’,in attesa di scorgere un cambiamento di atteggiamento nel signor K., ma non essendo così, ad un certo punto se ne andò.

È questa per Dora e per le isteriche in generale l’essenza di una donna.