Discussione:Braccio da Montone

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Proposte di modifiche[modifica wikitesto]

Vorrei proporre delle modifiche a due imprecisioni che ho notato nel testo riguardante Braccio Fortebraccio:

1) Andrea Fortebracci (detto Braccio Fortebraccio da Montone) non nacque a Montone ma a Perugia, nel rione di Porta S.Angelo. Solo dopo si trasferì, esule a Montone. Ormai sono molti i documenti che avvalorano questa tesi ed è anche per questo che quando rientrò a Perugia da Signore lo volle fare dalla Porta S.Angelo e non, come previsto, dalla principale Porta cittadina: Porta S.Pietro.

2) Non venne ucciso da una pugnalata al collo ma venne ferito al capo da una mazza di ferro (ho visto personalmente il teschio conservato preso la sagrestia della Chiesa di S.Francesco al Prato di Perugia) nelle fasi concitate della battaglia de l'Aquila, probabilmente da un esule Perugino. Non morì subito ma dopo tre giorni in cui rifiutò acqua e cibo e non proferì parola. Probabilmente venne fatto "sopprimere" per volere del suo grande nemico papa Martino V.

3) La battaglia venne probabilmente persa sia per la incauta tattica del suo capitano, il Piccinino, che lasciò sguarnite le porte della città nonostante gli ordini ricevuti, sia per il tradimento di alcuni suoi luogotenenti (Malatesta Baglioni in primis) che nel momento topico dello scontro uscirono dal campo di battaglia con le proprie truppe. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 195.226.193.222 (discussioni · contributi) 19:24, 23 mar 2006‎ (CET).[rispondi]

Al momento la voce è ancora a livello di stub, l'ho appena integrata con le informazioni provenienti dalla wikipedia inglese ma ancora è molto scarna come voce. Per questo motivo al momento l'unica obiezione che si può cogliere è quella relativa al punto 1. Riporta le tue fonti e non si mancherà di fare le dovute correzioni, od almeno aggiungere una nota sul dibattito in corso.--Grifomaniacs 14:32, 31 ago 2006 (CEST)[rispondi]

bè io ho riportato alcune fonti del comune di montone dove sarebbe nata la dinastia, e della cronologia storica, è chiaro che trattandosi di personaggi storici ciascuno cerchi di portare l'acqua al suo mulino e ogni paese e contrada cerchi di farsi bello dicendo di aver dato i natali a tizio o a caio,ogni segnalazione,soprattutto suffragata dai fatti come la tua è benvenuta e ben accetta e serve per costruire la verità storica., per quanto riguarda le fonti metto i link esterni, in questo caso www.cronologia.it/storia/biografie/fortebra.htm --Robebige 07:00, 26 set 2006 (CEST)[rispondi]

credo che l'utente esterno avesse ragione sulla natalità del condottiero, pare sia nato a Perugia dando fede alle fonti. Ho atteso nel fare la modifica perchè ho sempre pensato che gli altri libri da me consultati ponessero Perugia come città natale in considerazione del fatto che Montone non è molto distante dal capoluogo di regione dell'Umbria, ma quest'ultima fonte consultata (disponibile on line e ormai nel pubblico dominio) parla chiaramente di nascita a Perugia e di successivo esilio dalla città. Per ulteriori modifiche cerchiamo di riportare le fonti, in caso di discordanze cerchiamo di affidarci alle fonti più fidate.--Grifomaniacs 18:41, 29 giu 2007 (CEST)[rispondi]
Condottieridiventura.it lo da come perugino, e lo indica come "Fortebraccio", non "Fortebracci". Cosi` viene anche chiamato in tutte le cronache aquilane che ho consultato, e qui a L'Aquila, dove e` morto, c'e` "Via Fortebraccio".
--Lou Crazy (msg) 15:13, 30 giu 2008 (CEST)[rispondi]
Anche qui a Perugia abbiamo piazza Fortebraccio, ma la toponomastica secondo me non è da prendere come fonte di riferimento. Su google books la ricerca per Andrea Fortebracci da al momento 296 risultati, mentre per Andrea Fortebraccio ne dà ben 505. Per Braccio Fortebracci ne dà 656 e per Braccio Fortebraccio 654. Braccio da Montone rimane infine la più utilizzata con oltre 900 risultati. Valuta te come fare, io ai tempi evitai di inserire tutte le dizioni perché sono molto simili tra loro, per non appesantire la frase iniziale ne metterei solo due, e forse Andrea Fortebraccio è meglio... o magari si potrebbe mettere "Braccio Fortebraccio da Montone, nato Andrea Fortebracci". Fai pure insomma. Comunque questa voce se lavorata per bene potrebbe anche finire in vetrina, ci sono tante fonti libere da consultare e tanti periodi ancora da sviluppare, penso alla Signoria di Perugia ad esempio ma non solo.--Grifomaniacs (msg) 23:08, 30 giu 2008 (CEST)[rispondi]
Sicuramente la toponomastica (cosi` come le ricerche su google) non e` una fonte, ma un indizio. Non avevo mai pensato a cercare esplicitamente su google books, invece, che mi pare molto meglio. Mi pare dunque che "Fortebraccio" in generale sia meglio di "Fortebracci", salvo citare anche questa variante. Ok per il nome della voce come "Braccio da Montone", vediamo un po' come sistemare il testo, invece.. vedi se va bene come faccio ora.
--Lou Crazy (msg) 00:00, 16 lug 2008 (CEST)[rispondi]
P.S. Sono mancato per un po'...
Perfetto, ho fatto solo una modifica, ho inserito il riferimento al cognome Fortebracci in nota. E' infatti generalmente sbagliato fare riferimento alle fonti al di fuori delle sezioni bibliografie, collegamenti esterni, e note.--Grifomaniacs (msg) 19:26, 22 lug 2008 (CEST)[rispondi]
La mia non era una citazione formale di fonti, quindi poteva anche starci, ma come hai fatto tu e` indubbiamente meglio. --Lou Crazy (msg) 03:17, 23 lug 2008 (CEST)[rispondi]

La battaglia dell'Aquila vede la sconfitta di Fortebraccio da Montone per opera delle truppe pontificie guidate da Jacopo Caldora. La battaglia, al termine del lungo assedio, si svolge con fasi alterne. Da notare l'invio di 400 cavalieri a Firenze da parte di Braccio. Particolare interessante che rivela la sua estrema sicurezza circa l'esito della battaglia. Il passaggio delle truppe pontificie attraverso le gole appenniniche avrebbe potuto offrirgli un facile risultato. Eppure egli rifiuta di attaccare sicuro della sua superiorità in campo aperto. Infatti egli aveva fatto allagare i campi per rallentare le truppe pontificie. Braccio era un condottiero esperto, non lasciava nulla al caso, ed era cosciente dell'importanza di quella vittoria che gli avrebbe aperto le porte al regno di Napoli. Il Caldora aveva militato con Fortebraccio in passato e tra i due condottieri esisteva un forte rispetto reciproco. La battaglia inizia e, ben presto le truppe dei bracceschi hanno il sopravvento. Gli eventi successivi sono decisivi. Le truppe del Baglioni, schierate sulle alture non intervengono, mettendo in difficoltà Braccio. Il Gattamelata ed il Piccinino lasciati a guardia delle porte le lasciano sguarnite permettendo agli aquilani di uscire dalla città ed attaccarlo alle spalle. Braccio comprende di essere stato tradito e tenta la fuga ,ma, riconosciuto viene disarcionato e ferito. Trasportato nella tenda del Caldora viene curato come era prassi del tempo. Il riscatto era il bottino più ambito e Braccio era una preda ambita. Certo lo attendeva un processo severo da parte di Martino V, ma la sua spada poteva ancora servire alla causa di Roma come era successo in precedenza contro l'antipapa a Bologna. La ferita non era mortale ma Braccio muore aprendo così a varie congetture che lo vedono ucciso da varie mani. Il Baglioni, amico e cognato di lui, solo pochi giorni dopo riceve da Martino V la reggenza di Perugia. Il Gattamelata sposa poco dopo una Colonna e riceve il feudo di Narni, incaricato dal papa di farsi consegnare le chiavi di Montone venne morso alla mano dal piccolo figlio Carlo. Il Piccinino, l'anno successivo, incaricato di proteggere Oddo il figlio sedicenne di Braccio, lo vede trucidato, e diventerà un importante capitano di ventura. Il tentato avvelenamento, non riuscito di Carlo da parte del Baglioni. Sono tutti elementi di storia non amplificati dagli storici. La famiglia Fortebracci è originaria di Montone come attesta l'attacamento alla rocca d'Aries dimora storica della famiglia. Lui stesso dice di risiedervi da seicento anni. Il trasferimento a Perugia segue al massacro della famiglia da parte dei degli Olivi, che approfittando delle finestre aperte a causa della calura, penetrano nella casa uccidendo tutti. Si dalvano Rubeo ed i due fratellini nascosti sotto la gonna della nutrice. Andrea nasce a Perugia dove la famiglia si è rifuggiata. Al nome di battesimo ed il cognome Fortebracci ormai acquisito da alcune generazioni, si aggiungerà in seguito l'appellativo di Braccioforte da Montone grazie ai meriti acquisiti in battaglia. Sarà però spesso chiamato solamente Braccio (Bracchius). Sono un discendente diretto di Fortebraccio da Montone e da molti anni mi sono dedicato allo studio dei testi che trattano l'argomento integrandolo con l'archivio della mia famiglia e la memoria orale tramandata nei secoli. La mia ricerca vuole fare luce sul ruolo avuto dai protagonisti e sulle ripercussioni che le loro scelte hanno avuto sulla nostra storia e forse di quella europea. La damnatio historae perseguita Braccio da molti secoli. La storia scritta su di lui dai suoi detrattori la indica come un abile uomo d'arme ma un pessimo politico. Tale giudizio lo perseguita tutt'oggi. Analizzando la sua breve storia si trova invece un grande intuito politico ed una profonda conoscenza della realtà politica europea. La sua visione di un regno d'Italia con il Papa relegato a Roma, privato del suo potere temporale, anticipa di cinque secoli la nostra storia. Proviamo solo ad immaginare cosa sarebbe successo se la battaglia dell'Aquila avesse avuto un diverso esito. Avrebbe avuto facile accesso a Napoli, conquistandola. Il regno era in mano ai favoriti della regina, come quel Cariccioli (Caracciolo), che poi si rivelerà un abile politico.L'appoggio delle banche fiorentine gli avrebbe permesso di finanziare le sue campagne militari. Gli angioini avrebero avuto difficile accesso a Milano. Il suo regno d'Italia centrato a Perugia, quasi inespugnabile lo avrebbe protetto forte dell'appoggio della popolazione. Un regno che avrebbe anticipato quelli di Francia e Spagna si sarebbe imposto di prepotenza nello scacchiere europeo. I nostri piccoli stati che invece seguirono,furono facilmente assorbiti da questi con gli eventi che noi conosciamo. La vittoria di Martino V invece ottiene il risultato di espandere l'influenza dei Colonna in Italia, anticipando la politica successiva di Lorenzo il Magnifico che nella politica degli equilibri riesce ad impedire ogni tentativo di un regno italico. Un idea politica che proteggendo le loro fortune porterà il paese ad un buio che durerà tre secoli, ed una inferiorità che si trascina tutt'oggi. Nessuno storico ha notato che i luogotenenti di Braccio: Baglioni, Gattamelata ed il Piccinino, non solo non vengono fatti prigionieri, non pagano alcun riscatto e ricevono, due giorni dopo la sua morte (?) la reggenza di Perugia (Baglioni). A chi giovava di più la sua morte? perchè Braccio doveva morire? Se fosse sopravvissuto, umiliato dalla sconfitta, avrebbe potuto mettere la sua spada al servizio di Martino V come aveva già fatto contro Bologna. Avrebbe potuto passare di nuovo al servizio di Napoli come aveva già fatto, ma la sua popolarità a Perugia sarebbe rimasta e questo, il Baglioni, non poteva permetterselo. Martino V questo lo sa bene, un traditore srà sempre un traditore, per questo a Perugia verrà eretta la rocca paolina! Il Gattamelata, pago delle fortune acquisite , terrà un profilo basso che gli permetterà di morire nel suo letto. Lo renderà famoso la celebre statua equestre che i suoi eredi vollero fargli erigere, spendendovi gran parte dell'eredità. ( parole di un suo discendente). Il Piccinino, ormai legato ai Baglioni, farà uccidere il figlio di Braccio, Oddo. Il giovane, appena sedicenne, affidato a lui viene fatto a pezzi! perchè tanto accanimento su di un giovinetto? Per capire, bisogna conoscere la logica dei mercenari. Spesso contadini che cercano di aquisire parti del bottino, se vincitori, ma sopratutto dei riscatti. Gli sconfitti venivano riscattati dalle loro famiglie, tanto più importanti erano tanto più alto era il prezzo da pagare. Perchè allora ucciderlo ed in quel modo? Non fu ancora il Baglioni a tentare di avvelenare l'altro figlio di Braccio, Carlo? La memoria di Braccio fa paura ancora oggi, non è la storia di un capitano di ventura, sia pur bravo, ma quello che lui aveva osato sognare a terrorizzare chi si appresta a scrivere di lui. Il TRADIMENTO che cambiò la nostra storia, pietra miliare di quei "SE", che tanto fanno pensare. Vorrei avere opinioni al riguardo da quanti sono appassionati della nostra storia, ma con animo sereno come l'argomento merita. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da M.b.d. (discussioni · contributi) 01:51, 25 ago 2009 (CEST).[rispondi]

Ciao M.d.B. Quanto leggo è indubbiamente interessante, e a mio avviso la vicenda storica di Braccio da Montone è una delle pagine più interessanti del XV secolo in Italia. Purtoppo però la prosa e lo stile del testo che riporti non vanno bene per Wikipedia. La prosa non va bene in quanto è un pò troppo aulica, con termini ripresi dal latino come "damnatio historiae" ed una continua digressione in valutazioni personali che vanno contro il punto di vista neutrale che deve tenere Wikipedia. Lo stile egualmente è spiccatamente di parte, con parole proprie minuscole ("rocca paolina") ed altre completamente in maiuscolo ("TRADIMENTO", "SE"). Il tuo contributo potrebbe comunque essere utilizzato come fonte, ma per poterlo fare sappi che deve essere stato pubblicato all'interno di un libro (di cui devi lasciare i dati come titolo, autori, casa editrice, anno di pubblicazione...).--Grifomaniacs (msg) 23:05, 25 ago 2009 (CEST)[rispondi]

Braccio da Montone - sottomissione di Gubbio[modifica wikitesto]

Vorrei segnalare un'imprecisione che mi è stata indicata da uno storico: Braccio non sottomise Gubbio, come invece si legge nella pagina. Grazie. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 212.162.114.172 (discussioni · contributi) 23:04, 12 giu 2016 (CEST).[rispondi]

Assedio del comitato aquilano[modifica wikitesto]

Sarebbe bene non liquidare la storia di Braccio con le sole quattro righe finali. 1 - Il grande condottiero non conquistò tutto l'Abruzzo come scritto nel testo. Aquila e altri castelli non caddero mai nelle mani di Braccio. 2 - Dato che è scritto su libri di storia, dall'Anonimo a Niccolò di Borbona, ma anche del Campano che ne tessé le lodi, sarebbe il caso di menzionare gli episodi che sono stati censurati in questa voce, come la presa di San Pio e Barisciano e la successiva violenza sulle donne e sui bambini. Questo per dare un quadro completo della figura di Braccio. Singolare infine la quantità di persone a cui viene attribuita l'azione finale, la mano che spinse il ferro che il cerusico stava utilizzando per medicare la ferita sulla testa. Da Francesco Sforza al signore di Terni ad uno dei fratelli Lionello e Ludovico Micheletti (o Michelotti) Perugini esuli dal 1416 nella città dell'Aquila, quelli che lo sconfissero in battaglia facendolo prigioniero. Per la cattura di Braccio, ai fratelli venne donato un palazzo all'interno della città tra i più belli dell'epoca. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 217.175.54.60 (discussioni · contributi) 09:55, 31 mag 2018 (CEST).[rispondi]

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento/i esterno/i sulla pagina Braccio da Montone. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 16:24, 20 lug 2018 (CEST)[rispondi]

Rimozione di un file[modifica wikitesto]

Ho rimosso il file "Paolo Uccello 037.jpg" in cui vi è un particolare del dipinto "Niccolò da Tolentino alla testa dei fiorentini" realizzato dal pittore Paolo Uccello che rappresenta un cavaliere che combatte nella battaglia di San Romano, cavaliere che (per errore) si ritiene essere Braccio da Montone. In realtà non può trattarsi di Braccio da Montone poiché tale battaglia si svolse nel 1432, ma il condottiero non poté parteciparvi perché morì nel 1424. --151.26.152.255 (msg) 10:11, 5 nov 2018 (CET)[rispondi]

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento esterno sulla pagina Braccio da Montone. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 10:44, 1 mag 2020 (CEST)[rispondi]

Presunta irreligiosità di Braccio da Montone[modifica wikitesto]

Ho ritenuto giusto rimuovere l'accenno al presunto ateismo di Braccio da Montone riportato nel Template:Aristocratico della voce. L'unica accenno che ho trovato riguardo la sua irreligiosità è una citazione dell'Eroli ("Lasciò di sé opinione di uomo valoroso intrepido nella sventura, ma irreligioso superbo crudele, anzi bestiale."). Una citazione di uno storico non credo basti ad affermare che Braccio da Montone fosse addirittura ateo, semmai non praticante, irriverente, non devoto, che non mostrava il rispetto che "ci si aspettava" a quei tempi alla religione e alle autorità ecclesiastiche. Inoltre, se si cerca su un qualsiasi motore di ricerca "Braccio da Montone ateo" o "Braccio da Montone irreligioso" l'unico risultato che riporta questo presunto ateismo è la pagina Wikipedia italiana e la citazione dell'Eroli (che ho trovato riportata solo su condottieridiventura.it). Se possedete fonti a sostegno del fatto che Braccio da Montone fosse stato ateo sarebbe giusto riportarle. --VicBur (msg) 23:04, 29 lug 2020 (CEST)[rispondi]

Ho cercato nella voce di Braccio da Montone presente sul sito web condottieridiventura.it la citazione dell'Eroli «Lasciò di sé opinione di uomo valoroso intrepido nella sventura, ma irreligioso superbo crudele, anzi bestiale.» da Lei menzionata qui a sostegno della sua obiezione e ho notato che non è riportata lì, ma nella voce del nipote Niccolò Fortebraccio dello stesso sito (il cui link allego qui per un'immediata consultazione). Si è quindi confuso i due personaggi.
Tornando all'irreligiosità di Braccio da Montone, può non definirsi 'presunta' perché esiste un cospicuo numero di fonti che la prova, alcune delle quali sono già state riportate nella sezione "Carattere e personalità" della voce sotto forma di citazioni. Spesso in esse non sono riportate letteralmente le parole "ateo, ateismo", ma il significato rimane lo stesso, sebbene espresso in altri termini. Perciò ripristino la precedente versione della voce. --Davipar (msg) 01:57, 30 lug 2020 (CEST)[rispondi]
Chiedo scusa, ho fatto proprio un errore superficiale. Mi ero pure scordato di firmare in discussione. Ieri ero evidentemente distratto, sarà il caldo. Mi scuso di nuovo. --VicBur (msg) 11:15, 30 lug 2020 (CEST)[rispondi]

Collegamenti esterni interrotti[modifica wikitesto]

Una procedura automatica ha modificato uno o più collegamenti esterni ritenuti interrotti:

In caso di problemi vedere le FAQ.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 15:13, 23 mar 2022 (CET)[rispondi]