Discussione:Aurora. Pensieri sui pregiudizi morali

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opera centrale del pensiero di Nietzche ,Aurora ,scritta sulla lunghezza d' onda di ' umano troppo umano', è paradigmatica della fase illuministica attraversata adl pensatore tedesco ,fase che fa da preludio all'annuncio dell' oltr-uomo e della morte di Dio.L' opera si articola in oltre cinquecento aforismi , divisi in quattro parti.Nella prima l'attanzione del filosofo tedesco si focalizza soprattutto sulla nascita dell'etica e della morale nelle primordiali società umane, per poi passare all'analisi della teologia cristiana, la cui nascita fa risalire a San Paolo.Secondo Nietzsche , come ben esplica nell'aforisma 68, Paolo ,avido , passionale, maligno, da ebreo ,aveva in odio la legge divina,che cercava di uccidere le passioni ma non aveva nient' altro che l' effetto di rendere la trasgressione delle stesse inevitabile.Paolo vede dunque in Cristo il distruttore della legge ,il liberatore.Qundi ,il vero intento del cristianesimo sarebbe dtato quello di liberare l'uomo dall'oppressione della morale ,tentando 'un più breve cammino verso la perfezione'(aforisma 59).Sempre per quanto concerne il cristianesimo , il filosofo tedesco crea un parallelo di quest' ultimo con ilbrahmanesimo.Il primo sarebbe riservato a tutti coloro che sono ancora schiavi di se stessi , mentre il secondo a quelli che ,invece, riescono ad autoaominarsi.Per quanto riguarda invece il concetto di eticità , Nietzsche ce ne fornisce una prima definizione nell' aforisma 9: eticità è ubbidienza e sottomissione ai costumi e alle tradizioni, ovvero un qualcosa di estraneo agli spiriti liberi , portati invece ad assecondare il propro modus vivendi piuttosto che quello della comunità.Lo spirito libero era pertanto considerato malvagio nelle antiche società.Si temeva infatti una vendetta divina per il comportamento non etico non sul singolo trasgressore , ma sull' intera comunità.Poi Nietzche considera il ruolo che il folle fungeva affinchè si affermasse un nuovo pensiero , una nuova etica(aforisma 14).Infatti nei tempi antichi si considerava la follia come 'maschera del divino',qualcosa che incuteva timore , come una tragica calamità naturale.La follia era dunque voluta e ricercata dagli innovatori , come segno del dio che si stesse pprocedendo per la retta via, come mezzo di auto convincimento .Era pertanto caratteristica degli spiriti liberi , di coloro che portavano cambiamenti di ordine etico all' interno di una comunità. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 80.116.173.153 (discussioni · contributi) 22:32, 23 dic 2007 (CET).[rispondi]

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--Gierre (msg) 20:12, 30 mag 2009 (CEST)[rispondi]

Nell'originale voce francese, ormai tradotta e modificata, mi accorgo che manca la trattazione dei libri terzo, quarto e quinto che aggiungo in forma sintetica.--Gierre (msg) 19:23, 31 mag 2009 (CEST)[rispondi]