Diocesi di Traianopoli di Frigia

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Traianopoli di Frigia
Sede vescovile titolare
Dioecesis Traianopolitana in Phrygia
Patriarcato di Costantinopoli
Sede titolare di Traianopoli di Frigia
Mappa della diocesi civile di Asia (V secolo)
Vescovo titolaresede vacante
IstituitaXVII secolo
StatoTurchia
Diocesi soppressa di Traianopoli di Frigia
Suffraganea diLaodicea
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Traianopoli di Frigia (in latino Dioecesis Traianopolitana in Phrygia) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Traianopoli di Frigia, identificabile con Giaurören nell'odierna Turchia, è un'antica sede episcopale della provincia romana della Frigia Pacaziana nella diocesi civile di Asia. Faceva parte del patriarcato di Costantinopoli ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Laodicea.

La diocesi è documentata nelle Notitiae Episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli fino al XII secolo con il nome di Tranoupolis.[1]

A questa diocesi sono attribuiti sei vescovi. Teodolo sottoscrisse il decreto sinodale di Gennadio I di Costantinopoli contro i simoniaci del 458/459 circa.[2] Giovanni prese parte al concilio di Costantinopoli riunito tra maggio e giugno 536 dal patriarca Mena per condannare il predecessore Antimo.[3] Asigno intervenne al secondo concilio di Costantinopoli nel 553, durante il quae sostituì il suo metropolita, Giovanni di Laodicea, assente al concilio.[4] Filippo assistette al secondo concilio di Nicea nel 787.[5] Eustrazio infine partecipò al concilio di Costantinopoli dell'879-880 che riabilitò il patriarca Fozio di Costantinopoli.

A questa sede Le Quien assegna erroneamente anche il metropolita Tiberio, che sottoscrisse gli atti del concilio in Trullo (691/92). L'edizione critica degli atti conciliari attribuisce questo prelato all'arcidiocesi di Gerapoli di Frigia.[6]

Dal XVII secolo Traianopoli di Frigia è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 5 maggio 1967.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi greci[modifica | modifica wikitesto]

  • Teodolo (o Teodosio) † (menzionato nel 458/459)[7]
  • Giovanni † (menzionato nel 536)
  • Asigno † (menzionato nel 553)
  • Filippo (o Leone) † (menzionato nel 787)[8]
  • Eustrazio † (menzionato nell'879)

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

I vescovi di Traianopoli di Frigia appaiono confusi con i vescovi Traianopoli di Rodope, perché nelle fonti citate le cronotassi delle due sedi non sono distinte.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, indice p. 517, voce Tranoupolis.
  2. ^ (FR) Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, p. 911.
  3. ^ (FR) Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, p. 491.
  4. ^ (FR) Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, p. 174.
  5. ^ (FR) Jean Darrouzès, Listes épiscopales du concile de Nicée (787), in Revue des études byzantines, 33 (1975), p. 46.
  6. ^ Concilium Constantinopolitanum a. 691/92 in Trullo habitum (Concilium Quinisextum), edidit Heinz Ohme, adiuvantibus Reinhard Flogaus et Christof Rudolf Kraus, «Acta conciliorum oecumenicorum», series secunda, volumen secundum, pars quarta, Berlin/Boston, 2013, pp. 67, nº 32 e apparato critico.
  7. ^ Le varianti dei manoscritti e delle diverse versioni riportano sia Teodolo che Teodosio. Le Quien chiama questo vescovo Giovanni.
  8. ^ Nei manoscritti sono presenti due varianti diverse, con i nomi di Filippo e di Leone. Darrouzès propone come lettura corretta quella di Filippo (Listes épiscopales du concile de Nicée (787), p. 48).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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