Diocesi di Rodiapoli

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Rodiapoli
Sede vescovile titolare
Dioecesis Rhodiapolitana
Patriarcato di Costantinopoli
Sede titolare di Rodiapoli
Mappa della diocesi civile di Asia (V secolo)
Vescovo titolaresede vacante
IstituitaXVII secolo
StatoTurchia
Diocesi soppressa di Rodiapoli
Suffraganea diMira
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Rodiapoli (in latino: Dioecesis Rhodiapolitana) è una sede soppressa del patriarcato di Costantinopoli e una sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Rodiapoli, identificabile con Eskihisar nell'odierna Turchia, è un'antica sede episcopale della provincia romana di Licia nella diocesi civile di Asia. Faceva parte del patriarcato di Costantinopoli ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Mira.

La diocesi è documentata nelle Notitiae Episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli fino al X secolo.[1] Tuttavia è noto un solo vescovo di Rodiapoli, Nicola, che il 20 luglio 518 sottoscrisse la petizione inviata dal sinodo di Costantinopoli al patriarca Giovanni, perché rompesse i suoi legami con Severo di Antiochia e il partito monofisita e ristabilisse la fede calcedonese.[2]

Dal XVII secolo Rodiapoli è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 15 novembre 1965. Il suo ultimo titolare è stato Jean-Louis-Antoine-Joseph Coudert, vescovo coadiutore del vicariato apostolico di Yukon-Prince Rupert in Canada.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi greci[modifica | modifica wikitesto]

  • Nicola † (menzionato nel 518)

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Parigi 1981, indice p. 511, voce Rhodiapolis.
  2. ^ Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, p. 717.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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