Diocesi di Passavia

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Diocesi di Passavia
Dioecesis Passaviensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Monaco e Frisinga
 
Stemma della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoStefan Oster, S.D.B.
Presbiteri340, di cui 275 secolari e 65 regolari
1.372 battezzati per presbitero
Religiosi91 uomini, 276 donne
Diaconi46 permanenti
 
Abitanti630.353
Battezzati466.750 (74,0% del totale)
StatoGermania
Superficie5.442 km²
Parrocchie285 (10 vicariati)
 
Erezione737 o 739
Ritoromano
CattedraleSanto Stefano
Santi patroniMassimiliano di Celeia
Valentino di Rezia
Corrado da Parzham
IndirizzoDomplatz 7, D-94032 Passau, Bundesrepublik Deutschland
Sito webwww.bistum-passau.de
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Germania
L'attuale residenza dei vescovi di Passavia.
Il seminario maggiore della diocesi.

La diocesi di Passavia (in latino Dioecesis Passaviensis) è una sede della Chiesa cattolica in Germania suffraganea dell'arcidiocesi di Monaco e Frisinga. Nel 2021 contava 466.750 battezzati su 630.353 abitanti. È retta dal vescovo Stefan Oster, S.D.B.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi si trova nella parte sud-orientale della Baviera.

Sede vescovile è la città di Passavia, dove si trova la cattedrale di Santo Stefano. In diocesi sorgono anche tre basiliche minori: la basilica di Sant'Anna a Altötting, la basilica di Santa Margherita a Osterhofen e la basilica di San Maurizio a Niederalteich.

Il territorio si estende su 5.442 km² e è suddiviso in 285 parrocchie, raggruppate in 10 decanati.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi di Passavia fu eretta nel 737 o nel 739 da san Bonifacio. Può essere considerata erede della diocesi di Lauriaco (Lorch in tedesco), una piazzaforte romana posta alla confluenza dell'Inn e del Danubio, in cui il cristianesimo era diffuso nel III secolo e che certamente ebbe un vescovo a partire dal IV secolo. Successivamente le ondate migratorie da oriente cancellarono la presenza cristiana nella regione, che riprese solo nel VII secolo con la conversione dei Bavari.

In origine aveva un'estensione territoriale vastissima che comprendeva parte delle attuali Austria, Ungheria e Slovacchia. Probabilmente già dalla fondazione era suffraganea dell'arcidiocesi di Salisburgo, il che causò tensioni fra le due sedi in particolare con il vescovo Pellegrino, sospettato di aver fabbricato a metà del X secolo dei falsi per smentire l'originaria soggezione a Salisburgo.

Il 18 gennaio 1469 cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Vienna, che fu elevata al rango di arcidiocesi nel 1722.

Il 1º giugno 1728 Passavia, che aveva da lungo tempo aspirato al rango di sede arcivescovile, in forza del breve Arcano divinae providentiae di papa Benedetto XIII, ebbe il privilegio dell'esenzione dalla sede metropolitana di Salisburgo e fu immediatamente soggetta alla Santa Sede.

Il 28 gennaio 1785 cedette altre porzioni del suo territorio a vantaggio dell'erezione delle diocesi di Linz, di Sankt Pölten e di Leoben.

Nel 1821 ha perduto il privilegio dell'esenzione ed è diventata suffraganea dell'arcidiocesi di Monaco e Frisinga.

Nella prima metà del XX secolo la diocesi ha subito alcune piccole variazioni territoriali. Il 29 dicembre 1910 furono mutati i confini delle parrocchie di Schönau e di Neuhofen nella diocesi di Passavia e di quella di Falkenberg nella diocesi di Ratisbona.[1] Il 6 aprile 1922 la stessa parrocchia di Neuhofen si ingrandì, acquisendo alcune località che erano appartenute alla parrocchia di Hebertsfelden, sempre nella diocesi di Ratisbona.[2] Il 31 dicembre 1927 una località della parrocchia di Kay dell'arcidiocesi di Monaco e Frisinga fu ceduta alla parrocchia di Tyrlaching nella diocesi di Passavia.[3] Il 9 aprile 1938 furono modificati i confini delle parrocchie di Winhöring e di Heiligkreuz nella diocesi di Passavia e di Erharting, di Trostberg e di Lindach nell'arcidiocesi di Monaco e Frisinga, con uno scambio di territori tra le due diocesi.[4][5]

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 630.353 persone contava 466.750 battezzati, corrispondenti al 74,0% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 500.623 560.830 89,3 735 580 155 681 386 2.137 293
1970 517.264 551.337 93,8 471 287 184 1.098 327 1.841 283
1980 530.135 571.550 92,8 615 432 183 862 282 1.564 286
1990 529.136 570.000 92,8 493 357 136 1.073 3 269 1.210 286
1999 541.780 585.422 92,5 470 318 152 1.152 8 194 931 286
2000 540.567 588.372 91,9 458 314 144 1.180 11 182 875 286
2001 519.861 589.990 88,1 445 309 136 1.168 13 171 799 286
2002 519.721 588.872 88,3 435 303 132 1.194 15 163 748 286
2003 517.476 592.331 87,4 430 302 128 1.203 15 157 724 286
2004 515.852 591.205 87,3 402 291 111 1.283 17 138 684 286
2013 483.650 544.220 88,9 401 309 92 1.206 37 121 443 285
2016 473.784 610.000 77,7 389 284 105 1.217 40 154 401 285
2019 462.788 625.000 74,0 377 289 88 1.227 42 117 312 285
2021 466.750 630.353 74,0 340 275 65 1.372 46 91 276 285

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (LA) Decreto della Sacra Congregazione Concistoriale, AAS 3 (1911), p. 65
  2. ^ (LA) Decreto Cum Reverendissimus, AAS 14 (1922), p. 228
  3. ^ (LA) Decreto Sigismundus, AAS 20 (1928), p. 36
  4. ^ (LA) Decreto In vico, AAS 30 (1938), p. 286
  5. ^ (LA) Decreto Fideles praedii, AAS 30 (1938), p. 287
  6. ^ Nominato vescovo titolare di Dulcigno.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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