Diocesi di Lomas de Zamora

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Diocesi di Lomas de Zamora
Dioecesis Clivi Zamorensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Buenos Aires
 
Mappa della diocesi
 
VescovoJorge Rubén Lugones, S.I.
Presbiteri127, di cui 72 secolari e 55 regolari
16.855 battezzati per presbitero
Religiosi93 uomini, 284 donne
Diaconi79 permanenti
 
Abitanti2.685.250
Battezzati2.140.700 (79,7% del totale)
StatoArgentina
Superficie1.352 km²
Parrocchie61
 
Erezione11 febbraio 1957
Ritoromano
CattedraleNostra Signora della Pace
IndirizzoPortela 433, B1832HX1 Lomas de Zamora [Buenos Aires], Argentina
Sito webwww.ilomas.org.ar
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Argentina

La diocesi di Lomas de Zamora (in latino: Dioecesis Clivi Zamorensis) è una sede della Chiesa cattolica in Argentina suffraganea dell'arcidiocesi di Buenos Aires. Nel 2021 contava 2.140.700 battezzati su 2.685.250 abitanti. È retta dal vescovo Jorge Rubén Lugones, S.I.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi comprende 6 distretti della provincia di Buenos Aires: Almirante Brown, Esteban Echeverría, Ezeiza, Lomas de Zamora, Presidente Perón e San Vicente.

Sede vescovile è la città di Lomas de Zamora, dove si trova la cattedrale di Nostra Signora della Pace, decorata del titolo di basilica minore con il breve Augusta cunctoque di papa Paolo VI del 29 novembre 1965.[1]

Il territorio si estende su 1.352 km² ed è suddiviso in 61 parrocchie.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi è stata eretta l'11 febbraio 1957 con la bolla Quandoquidem adoranda di papa Pio XII, ricavandone il territorio dall'arcidiocesi di La Plata.

Il 10 aprile 1961 ha ceduto una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Avellaneda (oggi diocesi di Avellaneda-Lanús).

Il 2 marzo 1964 in virtù del decreto Concrediti Christifidelium della Sacra Congregazione Concistoriale ha ampliato il proprio territorio con l'acquisizione di alcune parrocchie, nei distretti di Almirante Brown e di San Vicente, appartenute all'arcidiocesi di La Plata.[2]

Originariamente suffraganea dell'arcidiocesi di La Plata, il 5 maggio 1967 in forza della bolla Qui divino consilio di papa Paolo VI entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Buenos Aires.[3]

Il 18 luglio 1969 ha ceduto un'altra porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di San Justo.

Il 24 aprile 2001 ha ceduto un'ulteriore porzione di territorio alla diocesi di Avellaneda, che contestualmente ha assunto il nome di diocesi di Avellaneda-Lanús.

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 2.685.250 persone contava 2.140.700 battezzati, corrispondenti al 79,7% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1966 745.000 1.150.000 64,8 197 77 120 3.781 131 499 54
1970 850.000 1.270.000 66,9 195 80 115 4.358 159 525 64
1976 946.000 1.326.000 71,3 155 73 82 6.103 133 453 67
1980 1.180.000 1.456.000 81,0 151 79 72 7.814 113 430 68
1990 1.610.500 1.950.000 82,6 132 75 57 12.200 29 127 446 69
1999 1.970.246 2.348.813 83,9 158 80 78 12.469 59 117 350 73
2000 2.009.650 2.395.789 83,9 147 84 63 13.671 64 113 346 74
2001 1.600.000 1.900.000 84,2 113 62 51 14.159 49 113 296 52
2002 1.670.002 1.855.580 90,0 133 64 69 12.556 47 118 353 53
2003 1.686.702 1.874.135 90,0 129 63 66 13.075 58 107 243 53
2004 1.771.037 2.061.548 85,9 126 61 65 14.055 68 104 243 53
2013 1.997.000 2.492.000 80,1 119 64 55 16.781 81 118 284 59
2016 2.048.000 2.556.000 80,1 124 69 55 16.516 78 93 284 59
2019 2.110.855 2.635.000 80,1 127 72 55 16.620 79 93 284 61
2021 2.140.700 2.685.250 79,7 127 72 55 16.855 79 93 284 61

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Breve Augusta cunctoque, AAS 58 (1966), pp. 473-474.
  2. ^ Decreto Concrediti Christifidelium, AAS 56 (1964), pp. 526-527.
  3. ^ Bolla Qui divino consilio, AAS 59 (1967), pp. 1107-1108.
  4. ^ Nominato vescovo titolare di Adrianopoli di Pisidia.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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