Diocesi di Kalisz

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Diocesi di Kalisz
Dioecesis Calissiensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Poznań
 
Stemma della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoDamian Bryl
Vicario generaleŁukasz Mirosław Buzun, O.S.P.P.E.[1]
AusiliariŁukasz Mirosław Buzun, O.S.P.P.E.[1]
Vescovi emeritiStanisław Napierała
Presbiteri561, di cui 475 secolari e 86 regolari
1.290 battezzati per presbitero
Religiosi90 uomini, 422 donne
 
Abitanti727.197
Battezzati723.834 (99,5% del totale)
StatoPolonia
Superficie10.800 km²
Parrocchie283 (33 vicariati)
 
Erezione25 marzo 1992
Ritoromano
CattedraleSan Nicola
ConcattedraleSanto Stanislao
Santi patroniSan Giuseppe
Indirizzoul. Widok 80/82, 62-800 Kalisz, Polska
Sito webwww.diecezja.kalisz.pl
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Polonia

La diocesi di Kalisz (in latino: Dioecesis Calissiensis) è una sede della Chiesa cattolica in Polonia suffraganea dell'arcidiocesi di Poznań. Nel 2021 contava 723.834 battezzati su 727.197 abitanti. È retta dal vescovo Damian Bryl.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi comprende la parte meridionale del voivodato della Grande Polonia, una piccola porzione nord-orientale del voivodato della Bassa Slesia, il distretto di Wieruszów nel voivodato di Łódź e una piccola porzione settentrionale del voivodato di Opole.

Sede vescovile è la città di Kalisz, dove si trova la cattedrale di San Nicola. A Ostrów Wielkopolski sorge la concattedrale di Santo Stanislao. In diocesi si contano tre basiliche minori: la basilica collegiata dell'Assunzione della Beata Vergine Maria a Kalisz, la basilica della Madre di Dio Aiuto dei Cristiani a Twardogóra e la basilica di San Giovanni Battista a Krotoszyn[2].

Il territorio è suddiviso in 33 decanati e 283 parrocchie.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1818 l'antica diocesi di Wloclawek assunse il nome di diocesi di Cuiavia-Kalisz (essendo la prima il nome della regione storica mentre la seconda la città nuova sede della diocesi). Dopo oltre un secolo, nel 1925, la diocesi riprendeva il vecchio nome in seguito a un riordino delle sedi vescovili polacche voluto da Pio XI con la bolla Vixdum Poloniae unitas.

La diocesi di Kalisz è stata eretta il 25 marzo 1992, nell'ambito della riorganizzazione delle diocesi polacche voluta da papa Giovanni Paolo II con la bolla Totus tuus Poloniae populus. Il territorio è stato ricavato dalle arcidiocesi di Gniezno, di Poznań, di Breslavia e dalle diocesi di Częstochowa (oggi arcidiocesi), di Opole e di Włocławek.[3]

Il 7 ottobre 1993, con la lettera apostolica Christifideles dioecesis, lo stesso papa Giovanni Paolo II ha confermato San Giuseppe, invocato con il titolo di «Custode del Redentore» (Redemptoris custos), patrono principale della diocesi.[4]

Il 25 giugno 2019 la Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti ha concesso ai sacerdoti che vivono nella diocesi di celebrare fino a quattro messe la domenica e nelle feste di precetto.[5]

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 727.197 persone contava 723.834 battezzati, corrispondenti al 99,5% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1999 753.500 764.000 98,6 515 445 70 1.463 85 523 269
2000 758.555 769.055 98,6 511 441 70 1.484 85 520 272
2001 758.434 768.934 98,6 518 438 80 1.464 93 528 276
2002 758.600 769.100 98,6 527 447 80 1.439 93 523 278
2003 758.500 769.000 98,6 532 452 80 1.425 93 516 279
2004 758.300 768.700 98,6 542 462 80 1.399 93 522 279
2006 757.600 767.600 98,7 556 476 80 1.362 93 515 279
2011 746.400 756.400 98,7 573 495 78 1.302 90 517 282
2013 726.000 732.348 99,1 608 525 83 1.194 90 446 282
2016 732.100 736.160 99,4 580 500 80 1.262 83 424 282
2019 727.672 733.839 99,2 589 506 83 1.235 87 423 283
2021 723.834 727.197 99,5 561 475 86 1.290 90 422 283

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Vescovo titolare di Cusira.
  2. ^ Decreto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, 10 maggio 2019; Prot. 553/18.
  3. ^ Dall'arcidiocesi di Gniezno ha acquisito i decanati di Czermin, Jarocin e Pleszew; dall'arcidiocesi di Poznań ha acquisito i decanati di Bralin, Kępno, Koźmin, Krotoszyn, Odolanów, Ołobok, Ostrów I, Ostrów II e Ostrzeszów; dall'arcidiocesi di Breslavia ha acquisito i decanati di Syców (tranne la parrocchia di Poniatowice) e Twardogóra e altre tre parrocchie, Cieszków, Gądkowice, Trzebicko, scorporate dal decanato di Milicz; dalla diocesi di Częstochowa ha acquisito i decanati di Bolesławiec (tranne la parrocchia di Skomlin), Lututów (tranne la parrocchia di Naramice) e Wieruszów; dalla diocesi di Opole ha acquisito il decanato di Wołczyn e altre due parrocchie, Uszyce e Zdziechowice, scorporate dal decanato di Gorzów Śląski; dalla diocesi di Włocławek ha acquisito i decanati di Błaszki, Kalisz I, Kalisz II, Koźminek, Stawiszyn e Złoczew. Vedi: (PL) Nuncjatura apostolska v Polsce, Dekret o ustanoviwieniu i określeniu granic nowych diecezji i prowincji kościelnych w Polsce oraz przynależności metropolitanej poszczególnych diecezji, in Wrocławskie Wiadomości Kościelne, kwiecień-czerwiec 1992 r., XLV, 2, p. 144
  4. ^ (LA) Lettera apostolica Christifideles dioecesis, AAS 86 (1994), p. 132.
  5. ^ Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, decreto 25 giugno 2019, Prot. 303/19, vedi Notitiae, 2018, p. 88
  6. ^ Grzegorz Ryś, arcivescovo metropolita di Łódź, è stato amministratore apostolico sede plena dal 25 giugno al 17 ottobre 2020 e, dal 17 ottobre 2020 all'11 febbraio 2021, giorno della presa di possesso del vescovo Damian Bryl, amministratore apostolico sede vacante.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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