Diocesi di Grenoble-Vienne

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Diocesi di Grenoble-Vienne
Dioecesis Gratianopolitana-Viennensis Allobrogorum
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Lione
 
Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoJean-Marc Eychenne
Presbiteri169, di cui 117 secolari e 52 regolari
4.833 battezzati per presbitero
Religiosi59 uomini, 217 donne
Diaconi43 permanenti
 
Abitanti1.288.000
Battezzati816.870 (63,4% del totale)
StatoFrancia
Superficie7.431 km²
Parrocchie47
 
ErezioneIV secolo
Ritoromano
CattedraleNostra Signora
Indirizzo12 Place La Valette, 38028 Grenoble CEDEX 1, France
Sito webwww.diocese-grenoble-vienne.fr
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Francia
L'ex cattedrale di san Maurizio a Vienne
Il santuario mariano di La Salette
Il monastero della Grande Chartreuse

La diocesi di Grenoble-Vienne (in latino Dioecesis Gratianopolitana-Viennensis Allobrogorum) è una sede della Chiesa cattolica in Francia suffraganea dell'arcidiocesi di Lione. Nel 2021 contava 816.870 battezzati su 1.288.000 abitanti. È retta dal vescovo Jean-Marc Eychenne.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La basilica del Sacro Cuore di Grenoble.

La diocesi comprende il dipartimento francese dell'Isère.

Sede vescovile è la città di Grenoble, dove si trova la cattedrale di Nostra Signora. Nella stessa città sorgono due basiliche minori: San Giuseppe e Sacro Cuore. A Vienne nel Delfinato si trova l'antica cattedrale di San Maurizio.

I principali siti di pellegrinaggio nella diocesi sono: Notre-Dame de Parménie, rifondata nel XVII secolo per opera di una pastorella; Notre-Dame-de-l'Osier, a Vinay, che risale al 1649 e soprattutto il celebre santuario di Nostra Signora de La Salette, che deve le sue origini all'apparizione della Vergine, il 19 settembre 1846 a Maximin Giraud e a Mélanie Calvat.

Il territorio si estende su 7.431 km² ed è suddiviso in 47 parrocchie.

Istituti religiosi[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi di Grenoble è stata eretta nel IV secolo. Nel 450, per decisione di Leone Magno, divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Vienne. Il primo vescovo conosciuto di Grenoble è san Donnino, che prese parte al concilio di Aquileia nel 381. A metà del V secolo il vescovo Cerato è ricordato dalla leggenda come un oppositore dell'arianesimo.

I benedettini e gli agostiniani fondarono ben presto numerosi monasteri nella diocesi, come quello di Vizille già esistente nel 726, ma un pieno sviluppo della vita monastica si ebbe durante l'episcopato di Sant'Ugo. L'abbazia di Saint-Martin de Miséré, da cui trassero origine molti monasteri agostiniani e la scuola del priorato di Villard Benoît a Pontcharra furono importanti durante il XII e il XIII secolo. Ma la forma peculiare del monachesimo nel Delfinato, fin dai tempi di sant'Ugo, fu quella dei certosini fondati da san Bruno nel 1084 con l'erezione in diocesi della Grande Chartreuse, casa madre dell'Ordine.

Dalla prima metà del XIII secolo la branca francese dei Valdesi fece del Delfinato il suo centro principale. Da qui proveniva Guglielmo Farel, il più abile predicatore riformato francese. Pierre de Sébiville, un francescano apostata, introdusse a Grenoble nel 1522 il protestantesimo, che ebbe un largo seguito in tutta la diocesi. Questa fu poi segnata duramente dalle guerre di religione, specialmente nel 1562, quando il crudele barone des Andrets agì come luogotenente generale in Delfinato del principe di Condé.

I due soggiorni a Grenoble nel 1598 e nel 1600 del gesuita Pierre Coton, successivamente confessore di Enrico IV di Francia, riuscirono a suscitare notevoli conversioni dal protestantesimo; in memoria di ciò il connestabile di Francia, de Lesdiguières, che si era lui stesso convertito nel 1622, favorì la fondazione a Grenoble di una casa di gesuiti, presso la quale, nel 1651, i gesuiti istituirono un collegio. Fu comunque durante l'episcopato di Pierre Scarron (1620-1667) che il cattolicesimo nel Delfinato poté dirsi ristabilito.

Nella seconda metà del XVII secolo emerge la figura di Étienne Le Camus, unico vescovo di Grenoble diventato cardinale, che si impegnò ad applicare le decisioni del concilio di Trento, attraverso numerose visite pastorali e la fondazione del seminario.

Il 18 agosto 1779 cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Chambéry.

Papa Pio VI, condotto prigioniero in Francia, passò due giorni a Grenoble nel 1799. Anche Pio VII fu tenuto al confino nella prefettura di Grenoble dal 21 luglio al 2 agosto 1808. Al vescovo Simon fu impedito di fargli visita.

In seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 la diocesi di Grenoble entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Lione. Contestualmente il territorio della diocesi fu fatto coincidere con quello del dipartimento.

Nel 1815, nella cappella del seminario, riceve l'ordinazione sacerdotale Giovanni Maria Vianney, sacerdote della diocesi, meglio conosciuto come curato d'Ars, canonizzato nel 1925 e proclamato patrono di tutti i parroci nel 1929. Originario della diocesi fu anche Henri Grouès, conosciuto come abbé Pierre, fondatore della comunità Emmaus.

Il 15 dicembre 2006 ha assunto la presente denominazione di diocesi di Grenoble-Vienne.[1]

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Il più antico catalogo dei vescovi di Grenoble è contenuto nel primo dei cartulari attribuito a sant'Ugo, tra XI e XII secolo.

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

  • San Donnino † (menzionato nel 381)
  • San Diogene †
  • Amico †
  • Sebastiano †
  • Vitaliano †
  • San Cerazio † (prima del 441 - dopo il 451)
  • Vivenzio † (menzionato nel 464)
  • San Vittore † (prima del 517 - dopo il 518/523)
  • Ursolo † (menzionato nel 538)
  • Siagrio I † (prima del 552 - dopo il 570)[2]
  • Esichio I † (prima del 573 - circa 601 deceduto)
  • Siagrio II † (menzionato nel 614)[3]
  • Claro † (prima del 650 - dopo il 653)
  • San Ferreolo[4]
  • Boso †
  • Esichio II †
  • Austroberto †
  • Ramnoldo (o Rainaldo) † (menzionato nel 707 ?)
  • Ragnomaro † (menzionato nel 726)[5]
  • Austorico †
  • Corbo † (menzionato nel 743 ?)
  • Leoperto †
  • Ardinco †
  • Odolardo † (menzionato nell'804 ?)
  • Radoldo † (menzionato nell'825 ?)
  • Siuperto † (menzionato nell'829 ?)
  • Ebroaldo †
  • Adalulfo † (menzionato nell'840)
  • Ebbo † (prima dell'855 - dopo l'860)
  • Bernario † (869 eletto - dopo l'882)
  • Isacco † (prima dell'892 - dopo il 922)
  • Alcherio † (? - circa 949 deceduto)
  • Isarno † (prima di agosto 950 - dopo il 976)
  • Humbert d'Albon † (prima del 990 - dopo il 1025 dimesso)
  • Mallen † (menzionato nel 1030)
  • Artaud † (prima del 1037 - dopo il 1058)
  • Pons Claudus †
  • Pons † (? - 1076 scomunicato)
  • Sant'Hugues I † (1080 - 1º aprile 1132 deceduto)
  • Hugues II, O.Carth. † (1132 succeduto - circa 1148 nominato arcivescovo di Vienne)
  • Othmar de Sassenage, O.Carth. †
  • Geoffroy † (prima del 1151 - 1163 deposto)
  • Jean de Sassenage † (prima di febbraio 1164 - 1220 deceduto)
  • Guillaume, O.Carth. † (circa 1220)
  • Pierre I † (? - 1221 ? deceduto)
  • Soffroy † (1223 - dopo il 1230)
  • Pierre II † (prima di aprile 1238 - dopo il 1249)
  • Falcon † (1251 - 1266 deceduto)
  • Guillaume de Sassenage † (25 luglio 1266 - dopo il 1299)
  • Guillaume de Royn † (21 novembre 1301 - 1337 deceduto)
  • Jean de Chissé † (23 dicembre 1337 - 1350 deceduto)
  • Rodolphe de Chissé † (16 settembre 1350 - 28 febbraio 1380 nominato arcivescovo di Tarantasia)
  • François de Conzié † (28 febbraio 1380 - 20 gennaio 1388 nominato arcivescovo di Arles)
  • Aymon de Chissé I, O.S.B † (20 gennaio 1388 - 24 ottobre 1427 nominato vescovo di Nizza)
  • Aymon de Chissé II † (24 ottobre 1427 - settembre 1450 deceduto)
  • Siboud Allemand de Séchilienne † (menzionato nel 1454 - circa 1476 dimesso)
  • Laurent Allemand de Laval I, O.S.A. † (19 gennaio 1476 - circa 1477 nominato vescovo di Orange)[6]
  • Jost von Silenen † (9 giugno 1477 - 2 agosto 1482 nominato vescovo di Sion)
    • Jost von Silenen † (2 agosto 1482 - 1484 dimesso) (amministratore apostolico)
  • Laurent Allemand de Laval I, O.S.A. † (8 marzo 1484 - 1518 dimesso) (per la seconda volta)
  • Laurent Allemand de Laval II, O.S.A. † (26 aprile 1518 - 5 settembre 1561 deceduto)
  • François D'Avançon, O.S.B † (16 dicembre 1562 - 5 febbraio 1575 deceduto)
  • François Fléhard † (14 ottobre 1575 - 4 ottobre 1606 deceduto)
  • Jean de La Croix de Chevrières † (4 luglio 1607 - maggio 1619 deceduto)
  • Alphonse de La Croix de Chevrières † (maggio 1619 succeduto - 1620 dimesso)
  • Pierre Scarron † (14 dicembre 1620 - 8 febbraio 1668 deceduto)
    • Sede vacante (1668-1671)
  • Étienne Le Camus † (1º luglio 1671 - 12 settembre 1707 deceduto)
  • Ennemond Montmartin † (12 marzo 1708 - 28 ottobre 1719 deceduto)
  • Paul de Chaulnes † (16 giugno 1721 - 20 ottobre 1725 deceduto)
  • Jean de Caulet † (20 marzo 1726 - 27 ottobre 1771 deceduto)
  • Jean de Cairol de Madaillan † (16 dicembre 1771 - 10 dicembre 1779 dimesso)
  • Marie-Anne-Hippolyte Hay de Bonteville † (13 dicembre 1779 - 6 ottobre 1788 deceduto)
  • Henri-Charles du Lau d'Alleman † (30 marzo 1789 - 4 aprile 1802 deceduto)
  • Claude Simon † (2 agosto 1802 - 3 ottobre 1825 deceduto)
  • Philibert de Bruillard † (3 luglio 1826 - 7 dicembre 1852 dimesso)
  • Jacques-Marie-Achille Ginoulhiac † (7 marzo 1853 - 27 giugno 1870 nominato arcivescovo di Lione)
  • Pierre-Antoine-Justin Paulinier † (27 giugno 1870 - 17 settembre 1875 nominato arcivescovo di Besançon)
  • Amand-Joseph Fava † (23 settembre 1875 - 17 ottobre 1899 deceduto)
  • Paul-Emile-Marie-Joseph Henry † (14 dicembre 1899 - 8 luglio 1911 deceduto)
  • Louis-Joseph Maurin † (1º settembre 1911 - 1º dicembre 1916 nominato arcivescovo di Lione)
  • Alexandre Caillot † (22 marzo 1917 - 5 gennaio 1957 deceduto)
  • André-Jacques Fougerat † (5 gennaio 1957 succeduto - 19 settembre 1969 dimesso[7])
  • Gabriel-Marie-Joseph Matagrin † (19 settembre 1969 - 26 settembre 1989 dimesso)
  • Louis Jean Dufaux † (26 settembre 1989 succeduto - 10 giugno 2006 ritirato)
  • Guy André Marie de Kérimel, Comm. l'Emm. (10 giugno 2006 succeduto - 9 dicembre 2021 nominato arcivescovo di Tolosa)
  • Jean-Marc Eychenne, dal 14 settembre 2022

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 1.288.000 persone contava 816.870 battezzati, corrispondenti al 63,4% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1949 400.000 700.000 57,1 655 575 80 610 100 400 599
1970 780.000 849.683 91,8 695 538 157 1.122 214 1.408 600
1980 706.000 876.000 80,6 489 405 84 1.443 5 100 800 575
1990 760.000 963.000 78,9 402 322 80 1.890 8 92 887 588
1999 804.000 1.020.000 78,8 350 267 83 2.297 26 121 832 588
2000 800.000 1.015.753 78,8 358 271 87 2.234 25 119 820 189
2001 800.000 1.015.753 78,8 302 225 77 2.649 24 109 820 189
2002 700.000 1.080.700 64,8 289 210 79 2.422 24 109 220 189
2003 800.000 1.145.598 69,8 295 218 77 2.711 24 93 800 189
2004 700.000 1.145.598 61,1 284 207 77 2.464 29 108 220 146
2006 707.000 1.156.000 61,2 254 202 52 2.783 33 83 220 48
2013 787.000 1.197.000 65,7 241 151 90 3.265 43 116 400 46
2016 799.000 1.260.000 63,4 236 151 85 3.385 46 116 430 46
2019 811.500 1.279.514 63,4 196 144 52 4.140 45 64 246 46
2021 816.870 1.288.000 63,4 169 117 52 4.833 43 59 217 47

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Indicazione riportata dagli Annuari Pontifici; il decreto di modifica del nome della diocesi non è stato pubblicato sugli Acta Apostolicae Sedis.
  2. ^ Partecipò al concilio di Parigi e si fece rappresentare a quello di Lione; secondo Duchesne questi due concili si svolsero nel 552 e nel 570; per Gallia christiana invece essi datano 555 e 567.
  3. ^ Siagrio II è l'unico tra i vescovi storicamente documentati assente nell'antico catalogo episcopale di sant'Ugo.
  4. ^ Di questo santo esiste un ricordo liturgico, che attesta la sua festa il 12 gennaio.
  5. ^ Secondo Gallia christiana è documentato nel 732.
    Secondo Duchesne, i successivi vescovi fino a Ebroaldo compreso sono conosciuti solo per la loro presenza nel catalogo di sant'Ugo; per alcuni di essi Gallia christiana riporta, con il beneficio del dubbio, alcuni riferimenti cronologici.
  6. ^ Rinunzia alla sede di Orange, e nel 1484 ritorna sulla sede di Grenoble.
  7. ^ Nominato vescovo titolare di Alba.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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