Diocesi di Geropoli

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Geropoli
Sede vescovile titolare
Dioecesis Hieropolitana
Patriarcato di Costantinopoli
Sede titolare di Geropoli
Mappa della diocesi civile di Asia (V secolo)
Vescovo titolaresede vacante
Istituita1921
StatoTurchia
Diocesi soppressa di Geropoli
Suffraganea diSinnada
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Geropoli è una sede soppressa del patriarcato di Costantinopoli e una sede titolare della Chiesa cattolica (in latino Dioecesis Hieropolitana).

Le fonti ufficiali ecclesiastiche d'epoca bizantina, le Notitiae Episcopatuum e gli atti dei concili ecumenici, chiamano questa diocesi "Gerapoli" e non "Geropoli".

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Geropoli, identificabile con Koçhisar nel distretto di Sandıklı in Turchia, è un'antica sede episcopale della provincia romana della Frigia Salutare nella diocesi civile di Asia. Faceva parte del patriarcato di Costantinopoli ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Sinnada.

La sede non appare nell'opera Oriens Christianus di Michel Le Quien, che confonde questa diocesi con quella omonima della Frigia Pacaziana, a cui l'autore assegna tutti i vescovi.[1]

Nelle Notitiae Episcopatuum del patriarcato la diocesi è sempre indicata come Gerapoli e mai come Geropoli, benché i suoi abitanti la chiamassero sovente con quest'ultimo nome proprio per distinguerla dalla sede della Frigia Pacaziana.[2] Nelle Notitiae la diocesi è menzionata fino al XII/XIII secolo.[3]

Il primo vescovo di Gerapoli di Frigia Salutare è sant'Abercio, che subì il martirio all'epoca dell'imperatore Marco Antonino, ed è ricordato nel Martirologio romano alla data del 22 ottobre: «A Gerapoli in Frigia, nell'odierna Turchia, sant'Abercio, vescovo, che, discepolo di Cristo buon pastore, a quanto si narra, fu condotto dalla fede pellegrino per molte regioni, nutrendosi di mistico cibo». Questo santo è noto da numerose fonti agiografiche e da una lunga iscrizione in versi scoperta nel 1883, che non riporta dati cronologici precisi e nel quale non si accenna al suo episcopato; secondo Pétridès, Abercio fu probabilmente solo un sacerdote, vissuto alla fine del II secolo.[4]

Incerta è l'attribuzione della sede del vescovo Flacco. Questi prese parte al concilio di Nicea del 325 come vescovo di Gerapoli di Frigia, senza ulteriori indicazioni. Inoltre fu tra i vescovi orientali che abbandonarono il concilio di Sardica e che, verso il 343/344, sottoscrissero una lettera sinodale ribadendo la loro condanna di Atanasio di Alessandria, Marcello di Ancira e Asclepa di Gaza. Le fonti non permettono di stabilire a quale delle due sedi omonime della Frigia appartenga il vescovo Flacco: al concilio di Nicea la Frigia formava una sola provincia ecclesiastica, mentre era divisa in Frigia Pacaziana e Frigia Salutare al concilio di Sardica.[5]

Apparteneva alla diocesi della Frigia Salutare il vescovo Abercio II che partecipò al concilio di Calcedonia nel 451. Le sue sottoscrizioni al concilio sono sempre comprese tra quelle dei vescovi della Frigia Salutare. Questo vescovo prese il proprio nome dal santo vescovo vissuto nella seconda metà del II secolo.[6]

Di certo, apparteneva alla sede di Geropoli anche il vescovo Michele, ignoto a Le Quien, ma menzionato nelle liste episcopali del secondo concilio di Nicea del 787.[7] Negli atti ufficiali dei concili di Calcedonia e di Nicea II, la sede è sempre chiamata Gerapoli, e mai Geropoli.[8]

Non sono noti nomi di altri vescovi di questa diocesi.

Dal 1921 Geropoli è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 7 marzo 1970.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi greci[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

La presente cronotassi è quella di Catholic Hierarchy integrata con la serie dei vescovi Hieropolitani riportata dagli Acta Apostolicae Sedis.[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Siméon Vailhé, Notes de géographie ecclésiastique, in Échos d'Orient, tome 3, nº 6 (1900), p. 333, nota 3.
  2. ^ Aubert, Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XXIV, col. 1448.
  3. ^ (FR) Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, indice p. 494, voce Hiérapolis, évêché de Phrygia Saloutaria.
  4. ^ (FR) J.-P. Kirsch, v. 1. Abercius, in Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. I, Paris, 1909, coll. 104-106.
  5. ^ Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, pp. 405-406.
  6. ^ (FR) Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, pp. 69-70.
  7. ^ (FR) Jean Darrouzès, Listes épiscopales du concile de Nicée (787), in Revue des études byzantines, 33 (1975), p. 49.
  8. ^ Cf. Destephen e Darrouzès.
  9. ^ Per questi primi tre vescovi, vedere anche: (EN) W. M. Ramsay, Cities and Bishoprics of Phrygia, vol. I, parte II, Oxford 1897, pp. 706-707.
  10. ^ Secondo Aubert, tutti i vescovi di Gerapoli, anche quando non è indicata la provincia di appartenenza, sono da ritenersi tutti titolari di questa sede. Cf. Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XXIV, coll. 1449-1451.
  11. ^ AAS 13 (1921), p. 383.
  12. ^ AAS 15 (1923), p. 225.
  13. ^ AAS 16 (1924), p. 286.
  14. ^ AAS 19 (1927), p. 414.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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