Diocesi di Basilinopoli

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Basilinopoli
Sede vescovile titolare
Dioecesis Basilinopolitana
Patriarcato di Costantinopoli
Sede titolare di Basilinopoli
Mappa della diocesi civile del Ponto (V secolo)
Vescovo titolaresede vacante
IstituitaXVII secolo
StatoTurchia
Diocesi soppressa di Basilinopoli
Suffraganea diNicomedia
Erettacirca IV secolo
Soppressacirca XII secolo
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Basilinopoli (in latino Dioecesis Basilinopolitana) è una sede soppressa del patriarcato di Costantinopoli e una sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Basilinopoli, identificabile con Pazarköy (Bazar Köy), sulle rive orientali del lago di Nicea, nell'odierna Turchia, è un'antica sede vescovile della provincia romana di Bitinia nella diocesi civile del Ponto. Faceva parte del patriarcato di Costantinopoli ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Nicomedia.

La diocesi è documentata nelle Notitiae Episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli fino al XII secolo.[1] Durante il concilio di Calcedonia del 451, i metropoliti di Nicomedia e di Nicea si disputarono arduamente la giurisdizione su Basilinopoli, che fu affidata al primo.

Diversi sono i vescovi noti di questa antica sede episcopale. Il primo vescovo conosciuto è Alessandro, originario di Cirene in Libia, di cui parla Sinesio di Cirene nelle sue lettere.[2] Monaco e prete, in occasione di un viaggio a Costantinopoli conobbe Giovanni Crisostomo, con cui si legò in stretta amicizia; all'incirca verso il 401 il patriarca lo nominò vescovo di Basilinopoli. Per il sostegno dato al Crisostomo, attorno al 403/404 Alessandro fu deposto e mandato in esilio. Rientrò allora nella sua patria e non sembra sia più ritornato a Basilinopoli.[3]

Geronzio prese parte al sinodo di Costantinopoli del 13 aprile 449 che, su ordine dell'imperatore Teodosio II, fu chiamato a rivedere il processo contro l'archimandrita Eutiche, confermandone la sentenza di condanna. Lo stesso vescovo fu tra i prelati che presenziarono al concilio di Calcedonia del 451.[4] Ciriaco sottoscrisse, il 20 luglio 518, la petizione inviata dal sinodo di Costantinopoli al patriarca Giovanni, perché rompesse i suoi legami con Severo di Antiochia e il partito monofisita e ristabilisse la fede calcedonese.[5]

Sisinnio è documentato nel terzo concilio di Costantinopoli del 680 e nel concilio in Trullo del 692.[6] Giorgio assistente al concilio di Nicea del 787.[7] Antimo partecipò al concilio di Costantinopoli dell'879-880 che riabilitò il patriarca Fozio.[8] La sigillografia ha restituito il nome di due vescovi, Basilio[9] e Michele[10], i cui sigilli sono datati rispettivamente al X e XI secolo.

Dal XVII secolo Basilinopoli è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 18 settembre 1973. L'ultimo titolare è stato Alexandre Poncet, primo vicario apostolico di Wallis e Futuna.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi greci[modifica | modifica wikitesto]

  • Alessandro † (circa 401 - circa 403/404 deposto)
  • Geronzio † (prima del 449 - dopo il 451)
  • Ciriaco † (menzionato nel 518)
  • Sisinnio † (prima del 680 - dopo il 692)
  • Giorgio † (menzionato nel 787)
  • Antimo † (menzionato nell'879)
  • Basilio † (X secolo)
  • Michele † (circa XI secolo)

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

  • Gregorio Lopez, O.P. † (3 gennaio 1674 - 10 aprile 1690 nominato vescovo di Nanchino)
  • Edmund Bélot, M.E.P. † (20 ottobre 1696 - 2 gennaio 1717 deceduto)
  • Karl Friedrich von Wendt † (25 giugno 1784 - 21 gennaio 1825 deceduto)
  • John Joseph Hughes † (8 agosto 1837 - 20 dicembre 1842 succeduto vescovo di New York)
  • François Baudichon, SS.CC. † (13 agosto 1844 - 11 giugno 1882 deceduto)
  • François-Eugène Lions, M.E.P. † (22 dicembre 1871 - 24 aprile 1893 deceduto)
  • Karl Ernst Schrod † (17 aprile 1894 - 10 aprile 1914 deceduto)
  • Toribio Minguella y Arnedo, O.A.R. † (22 agosto 1916 - 16 luglio 1920 deceduto)
  • Pedro Pablo Drinot y Piérola, SS.CC. † (21 ottobre 1920 - 11 settembre 1935 deceduto)
  • Alexandre Poncet, S.M. † (11 novembre 1935 - 18 settembre 1973 deceduto)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Parigi 1981, indice p. 486, voce Basilinoupolis.
  2. ^ Denis Roques, Synésios de Cyrène et la Cyrénaïque du Bas-Empire, Paris 1987, in particolare pp. 347, 360, 372.
  3. ^ S. Salaville, v. 27. Alexandre, in «Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques», vol. II, Paris, 1914, coll. 189-190.
  4. ^ Concilium universale Chalcedonense. Volumen sextum, prosopographia et topografia, actorum calcedonensium et encycliorum indices, edidit Eduardus Schwartz, «Acta Conciliorum Oecumenicorum», II/6, Berlino-Lipsia, 1938, p. 16.
  5. ^ Collectio Sabbaitica contra acephalos et origeniastas destinata, edidit Eduardus Schwartz, «Acta Conciliorum Oecumenicorum», III, Berlino, 1940, p. 66, nº 29.
  6. ^ Sisinnios, in Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit, Berlin-Boston (2013), nº 6715.
  7. ^ Jean Darrouzès, Listes épiscopales du concile de Nicée (787), in Revue des études byzantines, 33 (1975), p. 36.
  8. ^ Anthimos, in Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit, Berlin-Boston, 2013, nº 20456.
  9. ^ Vitalien Laurent, Le corpus des sceaux de l'empire Byzantin, vol. V/2, Paris, 1965, nº 1587.
  10. ^ Michael bishop of Basilinoupolis, Online Catalogue of Byzantine Seals, Dumbarton Oaks Research Library and Collection.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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