Digitized Sky Survey

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La Digitized Sky Survey (comunemente abbreviato in DSS) è la versione digitalizzata di una serie di indagini astronomiche del cielo notturno realizzata dallo Space Telescope Science Institute tra il 1983 e il 2006.

Versioni[modifica | modifica wikitesto]

La dizione Digitized Sky Survey originariamente si riferiva alla pubblicazione avvenuta nel 1994 della versione interamente digitalizzata di un atlante fotografico dell'intera volta celesta utilizzato per la prima versione del Guide Star Catalog.[1][2]

Per l'emisfero boreale fu utilizzata la banda E della Palomar Sky Survey che ha fornito la maggior parte dei dati (indicati con "XE" nell'indagine).[3]

Per l'emisfero australe sono state usate la banda J del Southern Sky Atlas (noto come SERC-J, code "S") dell'ESO/SERC,[4][5][6] e la banda V (blu o visibile nel sistema fotometrico UBV di Johnson–Kron–Cousins) della SERC-J Equatorial Extension (SERC-QV, code "XV"), del UK Schmidt Telescope presso l'australiano Siding Spring Observatory.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ B. Lasker, Digitized Optical Surveys at STScI, STScI Newsletter 11 No. 2, 39 (1994)
  2. ^ B. M. Lasker et al., Astron. J. 99, 2019 (1990)
  3. ^ The Digitized Sky Survey: Discs 62–102 The Northern Hemisphere (PDF), su archive.stsci.edu. URL consultato il 9 giugno 2018.
  4. ^ R. M. West, "The Southern Sky Surveys—A review of the ESO Sky Survey Project", ESO Bulletin 10, 25 (1974)
  5. ^ R. D. Cannon, in Astronomy with Schmidt-Type Telescopes, ed. M. Capaccioli (Springer Netherlands, Astrophysics and Space Science Library), 25 (1984)
  6. ^ The Plate Library at the Royal Observatory, Edinburgh, su roe.ac.uk. URL consultato il 12 agosto 2018.
  7. ^ The Digitized Sky Survey: Discs 1–61 The Southern Hemisphere (PDF), su archive.stsci.edu. URL consultato il 12 agosto 2018.

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