Diego Novelli

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Diego Novelli

Sindaco di Torino
Durata mandato14 luglio 1975 –
25 gennaio 1985
PredecessoreGiovanni Picco
SuccessoreGiorgio Cardetti

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato2 luglio 1987 –
29 maggio 2001
LegislaturaX, XI, XII, XIII
Gruppo
parlamentare
Comunista, La Rete
CoalizioneProgressisti (XII)
L'Ulivo (XIII)
CircoscrizionePiemonte 2
CollegioTorino
Sito istituzionale

Europarlamentare
Durata mandato17 giugno 1984 –
2 luglio 1987
LegislaturaII
Gruppo
parlamentare
Gruppo Comunista e Apparentati
CircoscrizioneNord-Ovest
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPCI (fino al 1991)
La Rete (1991-1999)
Titolo di studioLicenza media superiore
Professionegiornalista

Diego Novelli (Torino, 22 maggio 1931) è un politico e giornalista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

L'esperienza giornalistica[modifica | modifica wikitesto]

Diplomato di scuola media superiore, nel 1951 entrò ne l'Unità e nel 1961 assunse la direzione della redazione piemontese.[1]

Ha fondato (nel 1972) e diretto la rivista Nuova Società,[2] è presidente dell'Associazione L'Altraitalia[3] che nel 1988 ha promosso la nascita del settimanale Avvenimenti e successivamente ha pubblicato vari libri.

Ha rifondato la rivista Nuovasocietà che dal 2008 è stato un quotidiano online e che dal 2016 è tornata in versione cartacea. Ha collaborato con Ettore Scola per la sceneggiatura del film Trevico-Torino e con Gianni Serra per il film La ragazza di via Millelire.

È stato direttore editoriale del settimanale La Rinascita della sinistra.[3][4]

La carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Si è iscritto giovanissimo al Partito Comunista Italiano, nel quale è stato consigliere comunale della sua città a partire dal 1960. Nel giugno 1975 è stato eletto sindaco del capoluogo piemontese in una giunta che poteva contare anche sull'appoggio dei socialisti. Dal 1979 al 1982 è stato Presidente della Federazione mondiale delle città unite, che riunisce i sindaci dei cinque continenti.[5]

Novelli ha amministrato la città nel difficile periodo dei cosiddetti anni di piombo. Negli anni del terrorismo coadiuvò intensamente la lotta al terrorismo di tutte le fazioni collaborando con Aldo Viglione e Dino Sanlorenzo, due politici affini.
Rimase in carica per dieci anni, dal 1975 al 1985,[6] diventando il secondo sindaco più longevo nella storia della città dopo Amedeo Peyron. Eletto al Parlamento europeo nel 1984, dal 1987 al 2001 è stato deputato della Camera dei deputati per quattro legislature. È stato membro del Comitato centrale del PCI fino allo scioglimento del partito. Nel 1991, anno della trasformazione del PCI in Partito Democratico della Sinistra, non ha aderito alla nuova formazione. Nel 1991, con Leoluca Orlando, Nando Dalla Chiesa, Claudio Fava e Alfredo Galasso, ha dato vita al movimento politico e culturale La Rete.[7]

Nel 1993, alle prime elezioni amministrative dopo la riforma della legge elettorale, che prevede l'elezione diretta dei sindaci per le grandi città, si è candidato nuovamente a sindaco di Torino, sostenuto dalla Rete e da Rifondazione Comunista, e ha ottenuto al primo turno il 36% dei voti, una percentuale superiore alla somma dei voti dei partiti che lo sostenevano. Al secondo turno, tuttavia, è stato sconfitto da Valentino Castellani, sostenuto da PDS, Verdi e Alleanza per Torino, che è divenuto per i successivi otto anni il sindaco di Torino.[8] Alle elezioni europee del 2004 si è presentato nella Lista Di Pietro-Occhetto ma non è stato eletto.

È socio dell'associazione politica "Il Cantiere - per il bene comune".[9][10][11]

Alle elezioni europee del 2009 è stato candidato con la lista di Sinistra e Libertà,[12] non venendo eletto, in quanto la lista non ha superato la soglia di sbarramento del 4%.

Dal 10 novembre 2009 è Presidente dell'Associazione "Per la Sinistra" di Torino. È anche presidente del Comitato Provinciale dell'ANPI.[13]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Ha inoltre curato la prima edizione di Genesi di una lettera pastorale, edito dalla Gep, e ha collaborato con il regista Ettore Scola al soggetto e alla sceneggiatura del film Trevico-Torino... Viaggio nel Fiat-Nam.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il crocevia del Sempione, su Editori Riuniti. URL consultato il 4 aprile 2023 (archiviato il 2 luglio 2022).
  2. ^ Rinasce 'Nuova Società', direttore Diego Novelli, su Federazione Nazionale Stampa Italiana, 27 febbraio 2007. URL consultato il 18 febbraio 2023 (archiviato il 20 dicembre 2022).
  3. ^ a b Grandezza e altrettanta miseria del Pci nel racconto di Diego Novelli, su materialismostorico.blogspot.com, 7 aprile 2015. URL consultato il 18 febbraio 2023 (archiviato il 18 febbraio 2023).
  4. ^ uomini di pace (lettera N) - DIEGO NOVELLI, su lists.peacelink.it. URL consultato il 18 febbraio 2023 (archiviato il 24 settembre 2021).
  5. ^ Secondo alcune fonti fino al 1983: 1980. L'anno che cambiò l'Italia, su editoririuniti.it. URL consultato il 3 aprile 2023 (archiviato il 18 giugno 2022).
  6. ^ Diego Novelli, su Monastero di Bose. URL consultato il 4 aprile 2023 (archiviato il 2 aprile 2017).
  7. ^ Ferdinando Leonzio, La diaspora del comunismo italiano (PDF), Zero Book, 2017. URL consultato il 18 febbraio 2023 (archiviato il 6 novembre 2021).
  8. ^ Alberto Chiara, Signor sindaco, l'ho eletta io: il lato bello del 1993, su Famiglia Cristiana, 23 maggio 2017. URL consultato il 18 febbraio 2023 (archiviato il 5 ottobre 2022).
  9. ^ D'Onofrio, Serafino, su comune.bologna.it. URL consultato il 18 febbraio 2023 (archiviato il 18 febbraio 2023).
  10. ^ Politica e sport in lutto, addio a Serafino D'Onofrio. Lepore: "Ci mancheranno generosità e concretezza", su BolognaToday, 21 marzo 2022. URL consultato il 18 febbraio 2023 (archiviato il 19 maggio 2022).
  11. ^ Domanda: chi è Achille Occhetto?, su politici.governo.narkive.it. URL consultato il 18 febbraio 2023 (archiviato il 18 febbraio 2023).
  12. ^ Sinistra e Libertà - Nord Ovest, su la Repubblica.it. URL consultato il 18 febbraio 2023 (archiviato il 24 settembre 2022).
  13. ^ ANPI - 15º Congresso Nazionale (PDF), su anpi.it. URL consultato il 17 marzo 2011.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


Predecessore Sindaco di Torino Successore
Giovanni Picco 14 luglio 1975 - 25 gennaio 1985 Giorgio Cardetti
Controllo di autoritàVIAF (EN120727573 · ISNI (EN0000 0000 8189 4341 · SBN CFIV005641 · LCCN (ENn79093001 · GND (DE1231305444 · BNF (FRcb121234585 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n79093001