Dichiarazione di Giuseppe di Arimatea

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La Dichiarazione (o narrazione) di Giuseppe di Arimatea è un apocrifo del Nuovo Testamento di incerta datazione, il cui manoscritto più antico (codice ambrosiano E190) è in greco e risale al XII secolo. Solitamente viene catalogato tra i vangeli della passione apocrifi, ma la tradizione manoscritta lo ha accostato agli scritti del Ciclo di Pilato, sebbene il prefetto romano svolga nell'apocrifo un ruolo marginale.

Il testo riporta la narrazione in prima persona di Giuseppe d'Arimatea degli eventi della passione, morte e risurrezione di Gesù. Viene dato particolare risalto alla storia e al ruolo dei due 'ladroni' crocifissi con Gesù, che il testo chiama Dema (quello buono) e Gesta (quello cattivo).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Moraldi, a cura di. Tutti gli apocrifi del Nuovo Testamento, Casale Monferrato 1994, pp. 805-812.
  • Marcello Craveri, a cura di. I Vangeli apocrifi, Torino 1969, pp. 402-408.
  • Mario Erbetta,' Gli Apocrifi del Nuovo Testamento ',v.1/2, La Dichiarazione di Giuseppe D'Arimatea, Marietti, Torino, 1981, p.397.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]