Desiderato di Besançon

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San Desiderato

Vescovo di Besançon

 
Nascita?
MorteLons-le-Saunier, V secolo
Venerato daChiesa cattolica
Canonizzazionepre canonizzazione
Ricorrenza27 luglio

Desiderato (... – Lons-le-Saunier, V secolo) fu vescovo di Besançon probabilmente nel V secolo, venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nulla si conosce di questo santo. Negli antichi cataloghi episcopali dell'arcidiocesi di Besançon il suo nome compare tra il 10º e il 12º posto, in una serie di santi vescovi non documentati storicamente. Gli estremi cronologici in cui si potrebbe collocare il suo episcopato sono il 346, anno in cui è documentato il vescovo Pancrazio (o Pancario), il 6º o 7º delle liste episcopali, e il 444 circa, anno in cui appare il vescovo Chelidonio, 13º, 14º o 15º dei cataloghi. Si può dedurre che il suo episcopato si svolse agli inizi del V secolo.[1] L'unico dato certo della sua vita è che morì e fu sepolto a Lons-le-Saunier nei pressi di Besançon.

Sorgono dubbi sulla reale appartenenza di Desiderato alla serie dei vescovi di Besançon. Secondo alcuni autori si tratterebbe in realtà di un santo venerato nella regione, che fu inserito nei cataloghi episcopali bisontini per colmare i vuoti presenti nella serie dei vescovi di quella sede vescovile.[2]

In un antico calendario liturgico della Franca Contea san Desiderato è commemorato il 27 luglio.[3] Ignoto al Martirologio Romano redatto dal Baronio, Il suo culto fu confermato da papa Leone XIII il 24 novembre 1900.[4]

Il suo nome è stato inserito nel nuovo Martirologio Romano, riformato a norma dei decreti del Concilio Vaticano II, dove è ricordato con queste parole:[5]

«A Lons-le-Saunier sul massiccio del Giura in Francia, san Desiderato, che si ritiene sia stato vescovo di Besançon.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Duchesne, Fastes épiscopaux de l'ancienne Gaule, vol. III, pp. 198 e 201. Gallia christiana, vol. XV, col. 7.
  2. ^ Duchesne, Fastes épiscopaux de l'ancienne Gaule, vol. III, p. 210. Bataille, Bibliotheca Sanctorum, vol. IV, col. 578. Aubert, Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, vol. XIV, col. 343.
  3. ^ Aubert, Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, vol. XIV, col. 343.
  4. ^ Congregatio de Causis Sanctorum, Index ac status causarum, Città del Vaticano 1999, pp. 452 e 599.
  5. ^ Martirologio Romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2004, p. 582.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]