Der Landbote

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Der Landbote
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StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Linguatedesco
Periodicitàquotidiano
Fondazione1836
SedeWinterthur
EditoreTX Group
Tiratura80 294 (2021[1])
DirettoreOskar Huber e Oskar Hürsch
Sito webwww.landbote.ch
 

Il Der Landbote è un quotidiano svizzero in lingua tedesca della regione di Winterthur, nel Canton Zurigo.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il settimanale Der Landbote venne fondato a Winterthur nel 1836 quale foglio liberale destinato alle regioni di campagna.[2] Nel 1857 divenne il quotidiano dei Giovani liberali.[2] Tra i suoi redattori vi erano Johannes Scherr e Jakob Dubs. La tipografia e la casa editrice furono acquisite da Salomon Bleuler nel 1861.[2] Sotto la sua direzione tra il 1860 e il 1886 il Der Landbote divenne l'organo principale, di importanza nazionale, del Movimento democratico, e l'organo del partito democratico del Canton Zurigo.[2] Redattori di rilievo furono dal 1866 al 1870 Friedrich Albert Lange e Gottlieb Ziegler a partire dal 1877).[2]

Dopo la morte di Bleuler, avvenuta nel 1886, l'azienda passò alla famiglia Ziegler tramite la Geschwister Ziegler, società in nome collettivo nel 1886, più tardi società in accomandita, e infine dal 1974 Ziegler Druck- und Verlags-AG, società anonima a gestione famigliare.[2] Tra i caporedattori figurarono Oskar Huber e Oskar Hürsch.[2]

Sede della redazione a Winterthur

In seguito al declino del partito democratico del Canton Zurigo, nel 1971 il Der Landbote fu trasformato in un giornale aperto, di orientamento liberale.[2] La tiratura aumentò costantemente: 3 080 esemplari nel 1854, 6 500 nel 1885, 9 000 nel 1914, 11 000 nel 1936, 15 650 nel 1950, 27 900 nel 1970, 40 000 nel 1986.[2] Con una tiratura di 46 427 esemplari nel 2001, all'inizio del XXI secolo il Der Landbote divenne il principale giornale della città e della regione di Winterthur.[2] Il 27 agosto 2013 il gruppo editoriale Tamedia acquisì la maggioranza delle azioni del quotidiano, per poi assumerne il controllo totale nel marzo 2014 per 47 milioni di franchi.[3][4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) WEMF AUFLAGEBULLETIN 2021 (PDF), su wemf.ch. URL consultato il 1º settembre 2022.
  2. ^ a b c d e f g h i j k Dizionario storico della Svizzera.
  3. ^ (DE) Dennis Bühler e Christof Moser, Chronologie der Schweizer Medienkonzentration, in Republik, 17 maggio 2018. URL consultato il 1º settembre 2022.
  4. ^ Il "Landbote" a Tamedia, in RSI, 31 marzo 2014. URL consultato il 1º settembre 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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