Dell'arte della guerra (film)

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Dell'arte della guerra
Lingua originaleItaliano
Paese di produzioneItalia, Stati Uniti d'America
Anno2012
Durata85 min
Rapporto1:85
Generedocumentario
RegiaLuca Bellino, Silvia Luzi
SoggettoLuca Bellino, Silvia Luzi
SceneggiaturaLuca Bellino, Silvia Luzi
ProduttoreClaudia Antonucci, Margherita Di Paola, Giovanni Pompili
Casa di produzioneKino Produzioni, IndieAir Films & Communication, Tfilm
Distribuzione in italianoLab80 film
FotografiaVania Tegamelli, Giorgio Carella, Luca Bellino
MontaggioLuca Bellino
MusicheNicolò Mulas con la partecipazione di Gianmaria Testa
Interpreti e personaggi
  • Enzo Acenrenza
  • Massimo Merlo
  • Fabio Bottaferla
  • Luigi Esposito

Dell'arte della guerra è un film documentario del 2012 scritto e diretto da Luca Bellino e Silvia Luzi[1].

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il film racconta la storia di quattro operai della fabbrica Innse di Milano[2] (la storica Innocenti di Lambrate) che nell'agosto del 2009 si arrampicano su un carroponte all'interno dello stabilimento per impedire lo smantellamento e la vendita dei macchinari e la chiusura della fabbrica. Il capannone viene circondato da centinaia di poliziotti e in poche ore arrivano sostenitori da tutta Italia. I quattro operai restano per otto giorni e sette notti sospesi in uno spazio di pochissimi metri quadri fino a quando, dopo estenuanti trattative, un imprenditore bresciano, Attilio Camozzi, non rileva lo stabilimento, i macchinari e riassume tutti gli operai.

L'episodio della Innse di Lambrate inaugura gli anni di lotte operaie in Italia conosciute come "la stagione delle lotte sui tetti".

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Dell'Arte della Guerra viene presentato al Festival Internazionale del Film di Roma nel 2012[3]. La troupe e gli operai attraversano il tappeto rosso in tuta blu[4]. Il film è stato distribuito nelle sale italiane dal 1 maggio 2014 da Lab80 Film[5].

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Bellino e Luzi narrano la storia attraverso l’ottima combinazione di footage televisivo dei servizi dalla fabbrica e lunghe riprese dei magazzini vuoti e interviste con i lavoratori, posti in un ambiente quasi post-apocalittico. L’inventivo uso del suono, i primi piani ravvicinati dei protagonisti e il montaggio dinamico di Bellino danno al film la sensazione di un thriller più che di un documentario. (Vladan Petkovic, Cineuropa)[6]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Il film ottiene riconoscimenti in tutto il mondo (Festival del Film di Roma, DOK Leipzig, Jean Rouch Film Festival, Planet+ Doc, etc.) fino al premio di miglior documentario europeo della FEDEORA ([Federazione dei critici dell'Europa e del Mediterraneo) e alla nomination ai Globi d'oro. Gli Ateliers Varan di Parigi hanno dedicato a Dell'Arte della Guerra un seminario di studi.

  • Crossing Europe Film Festival, Miglior Documentario[7]
  • Anuu-ru Aboro, Festival de Cinéma de Peuples, Grand Prix[8]
  • Jean Rouch Film Festival, Prix Mario Ruspoli[9]
  • DOK Leipzig, Leipziger Ring & Healthy Workplaces Film Award Nominations[10]
  • VII Festival del Film di Roma, Premio Biblioteche di Roma[11]
  • Napoli Film Festival, Premio Avanti!
  • Premio Marcellino De Baggis, Miglior Documentario[12]
  • Festival del Documentario d'Abruzzo, Miglior Documentario
  • Mediteran Film Festival, Miglior Documentario[13]
  • Planet+ Doc Film Festival, Amnesty International Award Nomination[14]
  • Globo d'Oro, Nomination Miglior Documentario[15]
  • Docucity Film Festival, Premio del Pubblico e Menzione Speciale[16]
  • Ischia Film Festival, Menzione Speciale[17]
  • Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, Menzione Speciale[18]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La Innse sul red carpet Samurai dei nostri giorni - la Repubblica.it, in Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 22 ottobre 2018.
  2. ^ E' un film la resistenza degli operai Innse - Spettacolo - ANSA.it, su ansa.it. URL consultato il 22 ottobre 2018.
  3. ^ Carlotta De Leo, Dalle piazze al red carpet, la protesta anti-crisi si sposta al Film Fest di Roma, in Corriere della Sera Roma. URL consultato il 22 ottobre 2018.
  4. ^ Festival di Roma: 100 operai sul red carpet, su Repubblica Tv - la Repubblica.it, 17 novembre 2012. URL consultato il 22 ottobre 2018.
  5. ^ Dell'arte della guerra - Distribuzione - Lab 80 film, su lab80.it. URL consultato il 22 ottobre 2018.
  6. ^ Vladan Petkovic, Dell'arte della guerra : la guerra tra capitalismo e umanità, in Cineuropa - il meglio del cinema europeo. URL consultato il 22 ottobre 2018.
  7. ^ Crossing Europe: details, su crossingeurope.at. URL consultato l'8 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2016).
  8. ^ Ânûû-rû âboro - Festival International du Cinéma des Peuples, su anuuruaboro.com. URL consultato l'8 marzo 2016.
  9. ^ (FR) Prix Mario Ruspoli | Films primés | Comité du Film Ethnographique - Festival Jean Rouch, su Comité du Film Ethnographique - Festival Jean Rouch. URL consultato l'8 marzo 2016.
  10. ^ DataKal Starbase, www.datakal.eu, On the Art of War (Dell’arte della guerra) - DOK Leipzig [collegamento interrotto], su films2013.dok-leipzig.de. URL consultato l'8 marzo 2016.
  11. ^ VII Festival del Film di Roma
  12. ^ Opere vincitrici | Premio Marcellino de Baggis, su marcellinodebaggis.it. URL consultato l'8 marzo 2016.
  13. ^ Mediteran Film Festival - Široki Brijeg - Bosna I Hercegovina, su mff.ba. URL consultato l'8 marzo 2016.
  14. ^ Planete + Doc Film Festival: On the Art of War, su planetedocff.pl. URL consultato l'8 marzo 2016.
  15. ^ Globi d'Oro 2014: i candidati - Cinematografo, su Cinematografo. URL consultato l'8 marzo 2016.
  16. ^ Festival 2013 » Giuria e premi | Docucity, su Docucity. URL consultato l'8 marzo 2016.
  17. ^ Albo d'oro e ospiti, su ischiafilmfestival.it. URL consultato l'8 marzo 2016.
  18. ^ “La Nave” e “More than two hours” vincono il VI Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, su Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli. URL consultato l'8 marzo 2016.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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