Daniil Varfolomeevič Avdeev

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Daniil Varfolomeevič Avdeev
SoprannomeDaniel
Nascita21 dicembre 1917
MorteSan Francesco, 11 novembre 1944
Luogo di sepolturaClauzetto
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
CLN
Forza armataArmata rossa
Resistenza italiana
GuerreSeconda guerra mondiale
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Daniil Varfolomeevič Avdeev, nome di battaglia Comandante Daniel (in russo Даниил Варфоломеевич Авдеев?; 21 dicembre 1917San Francesco, 11 novembre 1944), è stato un militare e partigiano sovietico, ucciso in combattimento in Italia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato in una famiglia di contadini, si diploma al liceo. Nel gennaio 1941 come tenente del genio è incaricato alla costruzione di opere difensive del fronte russo occidentale. Nel 1941 per le fonti rosse risulta disperso. In realtà fu fatto prigioniero dai Tedeschi e nel 1942 internato in un lager prima nel lager di Muhlberg sul fiume Elba, e poi nel nord della Francia dove incontrò altri due prigionieri di guerra sovietici, Alexander Kopylkov e Anton Melnichuk. In momenti diversi, i tre amici fuggirono dal campo e si incontrarono in territorio svizzero neutrale. Poche settimane dopo, Daniel e i suoi compagni decisero di unirsi ai partigiani italiani. Per fare questo, hanno dovuto camminare per un lungo trasferimento, dopo dura ed arditissima marcia, durata più di un mese arrivarono in Friuli il 24 maggio 1944. Si unirono al battaglione Matteotti. Poi Daniel riuniva in un reparto unico i cittadini sovietici sfuggiti alla prigionia nazista e si metteva agli ordini del Comando alla guida del battaglione Stalin (composto di Friulani, Russi, Slavi e Polacchi) della Brigata Garibaldi "Carnia", partecipò a diversi scontri a difesa della Repubblica libera della Carnia. Nel novembre del 1944, durante l'offensiva nazista lungo le valli dell’Alto Tagliamento e dell’Arzino, Danijl Varfolomeevič Avdeev, con alcuni partigiani, nel tentativo di far saltare la strada da dove giungeva il nemico, venne sopraffatto da ingenti forze e dopo strenua difesa che permetteva lo sganciamento dei partigiani italiani. Gli ultimi studi (Buvoli 2005 e Stefanutti 2023) indicano che la data della morte del Comandante Daniel andrebbe collocata all'inizio dell'offensiva nazifascista in Val d'Arzino, vale a dire nella tarda serata del 19 ottobre 1944.

Cadde dunque in combattimento cercando di ostacolare il rastrellamento nazista in Val d'Arzino[1], località San Francesco di Vito d’Asio (PN). Il suo corpo venne ritrovato solo parecchi giorni più tardi; venne poi sepolto l'11 novembre 1944 all'esterno del cimitero di Clauzetto.

Nel mese di luglio del 1986 l'allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro ha conferito una Medaglia d'oro al valor militare alla memoria dell'ufficiale sovietico, consegnata nel 1987 dall'ambasciatore italiano a Mosca a una pronipote del Comandante Daniel.

Durante la guerra partigiana e fino al 10 maggio 1945 lottarono a fianco dei partigiani friulani 361 combattenti sovietici, 97 dei quali sono tra i caduti.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare (alla memoria). - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale della cavalleria sovietica, si sottraeva alla deportazione nazista e, attraverso la Svizzera, guidando un gruppo di connazionali, dopo dura e arditissima marcia, giungeva nelle prealpi Carniche in Friuli. Qui riuniva in un reparto unico tutti i cittadini sovietici sfuggiti alla prigionia nazista e si metteva agli ordini del comando Garibaldi del Friuli, operando con coraggio e sagacia contro il comune nemico. Nel novembre del 1944, durante la violenta offensiva nazista lungo le valli dell’alto Tagliamento e dell’Arzino, Daniil Varfolomeevič Avdeev, con alcuni partigiani, nel tentativo di far saltare la strada da dove irrompeva il nemico, venne sopraffatto da ingenti forze naziste e dopo strenua ed eroica difesa che permetteva lo sganciamento dei partigiani italiani cadde in un sublime atto di eroismo donando la sua giovane vita alla causa della liberazione d’Italia[2]»
— Pielungo di Vito d’Asio in Friuli, 15 novembre 1944

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Danijl Varfolomeievic Avdeev, su ANPI.it. URL consultato in data 22-09-2011.
  2. ^ Presidenza della Repubblica, 9 maggio 1994. URL consultato in data 21-09-2011.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alberto Buvoli, Comandante Daniel. Un ufficiale russo nella Resistenza friulana, Comune di Pordenone, 2005.
  • Mario Candotti, Il battaglione "Stalin, in Storia contemporanea in Friuli, n. 6, 1975.
  • Leonardo Picco, Partigiani sovietici nella Valle d'Arzino, Sezione A.N.P.I. di Spilimbergo, 2002.
  • Pieri Stefanutti, Quel russo che combatté assieme ai partigiani, in Messaggero Veneto, 29 luglio 1996.
  • Pieri Stefanutti, Partigiani sovietici nella Resistenza friulana, in Patria Indipendente, 20 ottobre 1982.
  • Pieri Stefanutti, Daniel e i suoi compagni. Partigiani sovietici nella Resistenza friulana tra la Valle del Lago, la Val d'Arzino e la Carnia, Kappa Vu Storia, 2023

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]