Danielle Mitterrand
Danielle Mitterrand | |
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Première dame di Francia | |
Durata mandato | 21 maggio 1981 – 17 maggio 1995 |
Presidente | François Mitterrand |
Predecessore | Anne-Aymone Giscard d'Estaing |
Successore | Bernadette Chirac |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Socialista |
Danielle Émilienne Isabelle Mitterrand, nata Gouze (Verdun, 29 ottobre 1924 – Parigi, 22 novembre 2011), è stata una first lady francese, moglie dell'ex presidente della Francia François Mitterrand, e presidentessa della fondazione France Libertés Fondation Danielle Mitterrand.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]All'età di diciassette anni, la sua famiglia (i suoi genitori, Antoine Gouze (1885-1958) e Renée Flachot (1890-1971), erano insegnanti) supportò la resistenza francese ed aiutò gli uomini del Maquis. Danielle stessa divenne un ufficiale di collegamento per la Resistenza. In quel periodo la donna incontrò François Mitterrand, e lo sposò il 28 ottobre 1944, dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Istituì la fondazione France Libertés Fondation Danielle Mitterrand nel 1986, fondendo tre differenti associazioni minori fondate nel 1981
Dal matrimonio con Mitterrand, la donna ha avuto tre figli: Pascal (morto durante l'infanzia), Jean-Christophe e Gilbert Mitterrand.
Ideologia
[modifica | modifica wikitesto]La signora Mitterrand è stata una delle sostenitrici storiche di Cuba e del suo governo marxista-leninista.[1] Ha inoltre supportato i sandinisti, quando il suo defunto marito diede loro sostegno militare nella loro guerra contro le forze appoggiate dagli Stati Uniti in Nicaragua.[2] Si è dimostrata molto critica rispetto alla Turchia, opponendosi alla sua entrata nell'Unione europea, mostrandosi invece solidale con il movimento indipendentista del Kurdistan.[3] La Mitterrand non ha mancato di far sentire la propria voce in sostegno dei popoli sahrāwī[4], del Subcomandante Marcos[5], e del popolo tibetano[6] fra gli altri.
La Mitterrand è stata una sostenitrice del "no" in occasione del referendum francese sulla Costituzione Europea del 2005: "Io denuncio il potere dell'economia sulle persone, un sistema che trasforma le persone in elementi di un'equazione economica, non rispetta i poveri ed esclude tutti coloro che non vivono in base al principio della redditività."[7]
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1996 Danielle Mitterrand è stata la vincitrice del Premio Nord-Sud.[8]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Copia archiviata, su trabajadores.cu. URL consultato il 9 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2013).
- ^ http://findarticles.com/p/articles/mi_m1282/is_n1_v40/ai_6284469/.
- ^ Copia archiviata, su hri.org. URL consultato il 22 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2011).
- ^ afrol News - Systematic maltreatments revealed in Saharawi camps
- ^ David Smith, Mexico waits for the masked crusader, in The Daily Telegraph, London, 11 marzo 2001. URL consultato il 1º maggio 2010.
- ^ Danielle Mitterrand, Hugh Richardson and Richard Blum to Receive ICT's Light of Truth Awards | International Campaign for Tibet Archiviato il 2 dicembre 2011 in Internet Archive.
- ^ Francois Mitterrand's Widow Says, "I Will Vote No" Spiegel-Interview with Danielle Mitterrand, 05/23/2005
- ^ The North South Prize of Lisbon, su North-South Centre, Council of Europe. URL consultato il 21 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2008).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- These men are first our brothers (Ces hommes sont avant tout nos frères), Ramsay, 1996, sugli indiani Chiapas
- Torture in Tunisia: Committee for freedom and human rights in Tunisia (La torture en Tunisie : Comité pour le respect des libertés et des droits de l'homme en Tunisie), Le temps des cerises, 2000
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Danielle Mitterrand
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- France Libertés Fondation Danielle Mitterrand, su france-libertes.fr. URL consultato il 23 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2009).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 17281921 · ISNI (EN) 0000 0001 0874 7780 · LCCN (EN) n83048064 · GND (DE) 119148846 · BNF (FR) cb122714504 (data) · J9U (EN, HE) 987007391799505171 |
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