Dalbergia melanoxylon
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Dalbergia melanoxylon | |
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Stato di conservazione | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Rosidae |
Ordine | Fabales |
Famiglia | Fabaceae |
Sottofamiglia | Faboideae |
Tribù | Dalbergieae |
Genere | Dalbergia |
Specie | D. melanoxylon |
Nomenclatura binomiale | |
Dalbergia melanoxylon Guill. & Perr. |
Dalbergia melanoxylon Guill. & Perr., noto anche come mpingo, è un albero appartenente alla famiglia delle Fabaceae, diffuso nell'Africa subsahariana.
Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]
La specie è presente in numerosi paesi dell'Africa subsahariana tra cui Angola, Botswana, Burkina Faso, Camerun, Ciad, Congo, Costa d'avorio, Etiopia, Kenya, Malawi, Mali, Mozambico, Namibia, Nigeria, Senegal, Sudafrica, Sudan, Tanzania, Uganda, Zambia e Zimbabwe.[1]
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Il tronco può raggiungere i 15 metri di altezza. I fiori sono bianchi e i frutti contengono uno o due semi. sui rami sono presenti delle spine legnose.
Usi[modifica | modifica wikitesto]
Il legno, estremamente costoso, di colore dal rosso scuro al nero, viene utilizzato largamente nella costruzione di strumenti musicali per via della sua durezza, della superficie liscia e dell'elevata resistenza all'umidità. I portoghesi furono i primi a usarlo per costruire strumenti musicali a fiato.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b (EN) World Conservation Monitoring Centre 1998, Dalbergia melanoxylon, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Deborah A. Hines e Karlyn Eckman, Dalbergia melanoxylon, in Indigenous multipurpose trees of Tanzania: Uses and economic benefits for people, ISBN 0-9697075-0-9.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Wikispecies contiene informazioni su Dalbergia melanoxylon
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Dalbergia melanoxylon, su www.ars-grin.gov, GRIN Database. URL consultato il 4 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2012).