Supermercati GS

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Supermercati GS
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StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariasocietà per azioni
Fondazione1960 a Roma
Fondata daMarco Brunelli e Guido Caprotti
Chiusura2010 (sostituzione con l'insegna Carrefour)
Sede principaleMilano
GruppoCarrefour
Settoregrande distribuzione organizzata
Prodottialimentari e beni di largo consumo
Slogan«Sa cosa voglio»
Sito webwww.supermercatigs.it

Supermercati GS S.p.A. è stata una società[1] della grande distribuzione alimentare italiana, operante su larga scala nel territorio nazionale fino alla fine del 2010, quando il marchio GS è stato sostituito dall'insegna Carrefour.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Anni sessanta[modifica | modifica wikitesto]

Il 3 maggio 1960 Marco Brunelli e Guido Caprotti fondano a Roma la Romana Supermarkets S.p.A.[3] e nel maggio del 1961 viene aperto il primo supermercato a Roma nell'ex mensa del Villaggio Olimpico.[4] Nell'ottobre 1962 la sede legale viene trasferita a Roma.[4]

Nel 1966 Brunelli e Caprotti vendono il controllo del gruppo, cedendo una quota pari al 60% alla società SME, allora del gruppo IRI.[5] La società venne rinominata Società Generale Supermercati (SGS)[6] con lo scopo di aprire supermercati in tutta Italia.

Anni settanta e ottanta[modifica | modifica wikitesto]

La SGS acquista nel 1972 la SIAS - Società Italo Americana Supermarkets,[7] che operava con il marchio Supermercati Stella.[8] Nel 1975 la SME acquisisce il restante 40% della società.[9]. Nel 1975 nasce la SI.CO e con lei la formula del discount alimentare con insegna SUPER SCONTO, che avrà la sua piena e massima espansione in Liguria, interessando anche Lombardia, Piemonte e Campania. Dal 1975 al 1994 l'espansione della SGS avviene attraverso l'apertura di nuovi punti vendita, anche in altre regioni e, soprattutto, con l'acquisizione di altre catene di distribuzione quali la Conti di Torino nel 1989 e Extramarket nel 1990.

Anni novanta[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1991 viene aperto il primo ipermercato del gruppo con insegna Ipermondo a Roma nel centro commerciale La Romanina, gestito dalla Serio S.p.A., mentre due anni dopo si avvia il franchising GS, successivamente nel 1994 vengono acquisite la Serio e la Lira Supermercati di Genova, mentre l'anno successivo apre il primo Iperstore GS a Gallarate nel centro commerciale Malpensa Uno.

Schemaventuno, la società finanziaria di Del Vecchio e Benetton acquista nel 1995 la SME e, conseguentemente, le sue controllate, fra cui SGS che nel frattempo ha acquistato da Fininvest gli ipermercati a insegna Euromercato. Due anni dopo avviene la fusione tra SGS, SME e Schemaventuno da cui nasce il Gruppo GS, che rinnova il suo logo e che, nello stesso anno, firma un accordo con il gruppo francese Promodès, permettendo a GS di controllare Gruppo G di Torino (Famiglia Garosci) che detiene, fra gli altri, anche l'insegna Dì per Dì, nonché di estendere in Italia l'insegna Continente per gli ipermercati già sperimentata in Piemonte. Con lo stesso accordo GS entra in partecipazione con Finiper.
Successivamente, nell'aprile 1997, i cinque Extramarket vengono trasformati in Iperstore GS. Il 1998 è l'anno dell'ingresso nel business dell'ingrosso con l'acquisizione delle insegne Docks Market e Grossiper; intanto anche i supermercati Mega diventano supermercati GS.

Anni 2000[modifica | modifica wikitesto]

Il 16 marzo 2000 Carrefour, secondo gruppo mondiale della grande distribuzione che aveva preso il controllo di Promodès, acquisisce il 100% del Gruppo GS, che diventa così GS S.p.A..[10] Un anno dopo, si estende a livello nazionale l'insegna piemontese Dì per Dì, destinandola soprattutto ai punti di vendita di vicinato e all'affiliazione di piccole superfici indipendenti, e viene lanciato il marchio "1" per i prodotti a basso costo.

A fine 2007, a seguito della riorganizzazione internazionale di Carrefour, si è deciso di dismettere gradualmente le insegne Dì per Dì, assegnando l'insegna GS alle superfici più grandi e l'insegna GS Express a quelle più piccole. Parallelamente gli Iperstore GS, ovvero le superfici assimilabili a ipermercati, hanno ricevuto l'insegna Carrefour, che designa gli ipermercati di dimensioni minori (attorno ai 2600 m²).

In seguito, in linea con gli orientamenti del mercato francese, vi è stato un cambio di strategia: le superette Dì per Dì hanno assunto l'insegna Carrefour Express (entro il 2010), mentre anche i supermercati GS sono diventati Carrefour Market. I mini iper invece hanno mantenuto la denominazione Carrefour. I primi cambi di insegna sono avvenuti a partire da fine 2009 ed hanno inizialmente riguardato, per quanto riguarda le superette, alcune importanti città del Nord Italia (Milano, Torino e Genova) e per i supermercati Milano e il suo hinterland convertendo l'intera rete entro la fine del 2010.

Loghi storici[modifica | modifica wikitesto]

Presenza sul territorio italiano[modifica | modifica wikitesto]

Il gruppo, prima che Carrefour Italia ne dismettesse le insegne, contava 439 supermercati e 29 tra Iperstore, Superstore e Spesaidea. La controllata Dì per Dì contava 995 superette[11].

Insegne controllate[modifica | modifica wikitesto]

  • GS Supermercati
  • GS Superstore
  • Iperstore GS
  • GS SpesaIdea
  • Express GS
  • GS insieme a (Franchising)
  • Dì per Dì Supermercato
  • Dì per Dì Express
  • Docks Market Cash and Carry

Influenza culturale[modifica | modifica wikitesto]

Supermercati GS è stata utilizzata come set per riprese di alcuni film:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dati societari, su carrefour.it (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2016).
  2. ^ Altri sette supermercati GS di Milano diventano Carrefour Market, su gdoweek.it.
  3. ^ (EN) Emanuela Scarpellini, The Long Way to the Supermarket: Entrepreneurial Innovation and Adaptation in 1950s-1960s Italy, in Ralph Jessen e Lydia Langer (a cura di), Transformations of Retailing in Europe after 1945, Londra, Routledge, 2016 [2012], p. 59, ISBN 978-1-4094-2444-4.
  4. ^ a b Scarpellini, 2012, p. 59.
  5. ^ Consiglio di Amministrazione dell’Istituto per la Ricostruzione Industriale, Tabella 18: Stato di Previsione della Spesa del Ministero delle Partecipazioni Statali per l'Anno Finanziario 1968 - Annesso 5: Conto Consuntivo Bilancio dell'Istituto per la Ricostruzione Industriale (I.R.I.) Esercizio Finanziario 1966 (PDF), in Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 1968, Senato della Repubblica, 1968, p. 139. URL consultato il 24 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 24 agosto 2020).
  6. ^ Consiglio di Amministrazione dell’Istituto per la Ricostruzione Industriale, 1968, p. 139.
  7. ^ Archivio Storico Intesa Sanpaolo, su asisp.intesasanpaolo.com. URL consultato il 25 Agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2020).
  8. ^ Consiglio di Amministrazione dell’Istituto per la Ricostruzione Industriale, Tabella 18: Stato di Previsione della Spesa del Ministero delle Partecipazioni Statali per l'Anno Finanziario 1973 - Annesso 6: Relazione Programmatica sugli Enti Autonomi di Gestione, Esercizio Finanziario 1971 (PDF), in Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 1973, vol. 1, Senato della Repubblica, 1973, p. 115. URL consultato il 25 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2020).
  9. ^ Francesco Silva, Storia dell'IRI. 3. I difficili anni '70 e i tentativi di rilancio negli anni '80: 1973-1989, Bari, Gius.Laterza & Figli Spa.
  10. ^ Adesso Gs è Carrefour, in Mark Up, aprile 2000, p. 34.
  11. ^ Carrefour Italia, profilo aziendale. Archiviato il 16 giugno 2006 in Internet Archive..
  12. ^ Filmato audio FANTOZZI ENTRA IN POLITICA (PARTE 1):, su YouTube, a 0 min 00 s.
  13. ^ Filmato audio Teorema - Aldo Giovanni e Giacomo da Chiedimi se sono felice, su YouTube, a 0 min 00 s.
  14. ^ Filmato audio Pensando Claudia - Tu la conosci Claudia?, su YouTube, a 0 min 00 s.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giorgio Eminente, La Gestione Strategica nelle Aziende di Grande Distribuzione: L'Esperienza Generale Supermercati, Bologna, Il Mulino, 1984, ISBN 978-8815003614.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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