Cronologia della storia dell'Abruzzo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

La pagina mostra la cronologia della storia dell'Abruzzo, dalle origini ai fatti più recenti.

Cartina geografica degli Abruzzi in una stampa del 1659

Dalle origini agli italici Sanniti[modifica | modifica wikitesto]

  • 11 maggio 1181 a.C.: fondazione mitica di Teate (Chieti) da parte dei guerrieri Achei, seguaci di Achille nella guerra di Troia. Il piede di Achille viene rappresentato ancora oggi nello stemma della città di Chieti, ritenuta la città più antica abruzzese[1].
  • 1180 a.C.: l'antico eroe troiano Solima, compagno di Enea, miticamente fondò le città di Solima-Sulmo (Sulmona) e di Anxia, che poi cambiò i nomi in Anxanon (greco), Anxanum (in latino) e Lanzano (in medievale), ossia l'attuale Lanciano. Quest'ultima ebbe nome in memoria di Anxa fratello di Solima[2].
  • 1000 a.C.: mitica fondazione dai fenici di Petrut-Pretut-Interamnea Pretutia/Pretutianum-Pretutia (Teramo)
  • VIII secolo a.C. circa: fondazione dai liburni di Truentum-Castrum Truentinum (Tortoreto)
  • VIII secolo a.C. circa: fondazione di Hatria (Atri)
  • VIII secolo a.C. circa: fondazione dai sabini di Amiternum
Strada romana ad Alba Fucens
  • VIII - VI secolo a.C.: Popolamento dell'Appennino abruzzese da parte di popoli pastorali sabini, seguendo il rito del Ver Sacrum (primavera sacra), con il quale si consacravano agli dei i nati durante la primavera. Essi, una volta divenuti adulti, lasciavano il proprio territorio per colonizzare una nuova terra, costituendo così un nuovo popolo. Le nuove tribù si consacravano nel nome di una divinità: Pico per i piceni, Marte per i marsi, Vesta per i vestini.

Periodo italico e romano[modifica | modifica wikitesto]

Effigie di Sallustio in un medaglione
Popolazioni italiche in Abruzzo

Dalla caduta di Roma al Mille[modifica | modifica wikitesto]

700 circa: Muore il Vescovo San Panfilo di Sulmona, e viene costruita una Cattedrale in suo onore. La leggenda racconta che il padre ordinò a Panfilo di salire sopra un carro e di scendere da Pacile fino alla valle del fiume Gizio. In quel punto la montagna era molto ripida e il carro sarebbe precipitato. Invece, sembra che le ruote del carro siano affondate nella roccia, in modo che Panfilo potesse scendere lentamente a valle. Si racconta che ancora oggi si possono scorgere, sui fianchi del monte, le orme dei buoi e le scanalature prodotte dalle ruote del carro.

Abbazia di San Clemente a Casauria
  • 754: Pipino III, padre di Carlo Magno, distrugge Teate.
  • VIII secolo: Secondo la leggenda, a Lanciano un monaco basiliano del Convento di San Legonziano, non credendo nel miracolo dell'ostia consacrata, vede trasformarsi l'ostia in carne e il vino in sangue. Si manifesta il Miracolo eucaristico di Lanciano, nonché primo miracolo eucaristico della storia cristiana[5]. Presto la notizia si spande, e giungono pellegrini addirittura da Roma in vista al vecchio convento.
  • 802: Histonium (Vasto) viene spugnata dai Franchi. Inizialmente appartiene al Ducato di Benevento, e successivamente, con l'arrivo dei Longobardi, al conte d'Aimone. La città romana è modificata profondamente e ricostruita ex novo, prendendo il nome di Guasto d'Aimone, mentre il rione dell'anfiteatro romano e di Santa Maria Maggiore viene chiamato Guasto Gisone.
  • 920: l'Abbazia di San Clemente a Casauria viene saccheggiata dai saraceni. I pirati si spostano anche nella costa teatina, attaccando la Basilica di San Marco al mare di Ortona, e le Abbazie di San Giovanni in Venere e Santo Stefano in Rivomaris. Inizio della costruzione del centro fortificato di Rocca San Giovanni, per la prevenzione di attacchi al monastero di San Giovanni.
  • 936: inizia la dinastia dei conti dei Marsi. La loro origine è attribuita al conte Bernardo d'Italia, nipote di Carlo Magno[6]. Dominazione dei centri arroccati nella Marsica, in primis il castello di Celano e la roccaforte di Ortucchio, e in seguito il castello di Pescina.
  • XI secolo: nascita di San Berardo dei Marsi a Colli di Monte Bove. Il vescovo appartiene alla famiglia dei conti, e muore in odore di santità, venendo venerato immediatamente nella romanica Cattedrale di Santa Sabina. Presto diventa santo patrono della Marsica.
  • 936-1143: indipendenza della Contea dei Marsi come stato autonomo sotto la direzione della famiglia Berardi.

Nel X secolo i Bizantini riconquistano la Puglia settentrionale e il Gargano, ridando impulso allo sviluppo dei centri costieri che aprono al commercio marittimo le comunità agrarie della retrostante regione collinare. Gli sconvolgimenti politici del territorio Bizantino, nell'XI secolo, sono estranei ai porti abruzzesi, i quali possono sfruttare a loro vantaggio la crescente domanda di viveri da parte di Venezia, con la quale inizia una discreta relazione commerciale fino al consolidamento delle città portuali che avverrà con Federico II.

Il Duecento[modifica | modifica wikitesto]

Regno di Sicilia nel 1154

Durante il regno di Federico II si ebbe la costruzione di eccezionali opere civili, come l'acquedotto medioevale di Sulmona, uno dei monumenti dell'epoca più importanti dell'Abruzzo. Sulmona diventa una città fiorente, per bellezza architettonica e cultura nei monasteri. Vengono abbellite la Cattedrale e le chiese di San Francesco della Scarpa e Santa Maria della Tomba, tanto da conquistarsi presto l'appellativo di Siena degli Abruzzi. Federico, nella sua opera di ricostruzione dei vecchi castelli normanni, giunge attraverso la costa a Ortona e Vasto, ricostruendo i castelli, fino a Termoli, essendo compresa nell'Abruzzo Citra, costruendo il poderoso Castello Svevo.

  • 1230: Federico II concede ai signori della conca aquilana (Bazzano, Roio, Camarda, Paganica, Assergi, Coppito) di fondare la città di Aquila (L'Aquila). La sua fondazione però, secondo Buccio di Ranallo, è posticipata al 1254, sotto l'aria di leggenda, che è raffigurata dai 99 mascheroni della Fontana delle 99 cannelle, rappresentanti i signori dei vari castelli attigui che si unirono per la costruzione.
  • 6 settembre 1258: Il capitano ortonese Leone Acciaiuoli parte per una spedizione nell'isola di Chio da Ortona, con il compito di cercare le sacre reliquie di San Tommaso Apostolo. Trova la tomba nell'isola greca, e riporta la lapide antica con le ossa nella Cattedrale a Ortona, sotto solenni cerimonie. San Tommaso diventerà il santo patrono della città marinara. Inizio delle ostilità con Lanciano per il possesso della breve fascia costiera di San Vito Chietino, dove costruire un nuovo porto per il traffico commerciale.
  • 23 agosto 1268: Battaglia di Tagliacozzo (o di Scurcola, o dei Piani Palentini), battaglia citata da Dante Alighieri, con il motivo della rivalità tra ghibellini e angioini: Corradino di Svevia erede diretto della corona di Sicilia viene sconfitto da Carlo I d'Angiò che s'insedia quale nuovo re di Sicilia e dà origine alla nuova dinastia degli Angio' di Sicilia.
  • 1273: Carlo I d'Angiò divide il territorio tra l'Aprutium Ulteriore e Citeriore, con linea di confine il fiume Pescara-Aterno. Il 5 ottobre 1273 Carlo I d'Angiò sancì col diploma di Alife la suddivisione dell'Abruzzo, considerato un distretto troppo esteso per essere ben amministrato e difeso, trovandosi all'estremo limite settentrionale del regno. Si preferì seguire un confine naturale, il corso del fiume Pescara, determinando a nord il "Giustizierato d'Abruzzo Ulteriore" (Ultra flumine Piscaria), e a sud il "Giustizierato d'Abruzzo Citeriore" (Citra flumine Piscaria), con capitale Chieti.

Eremitaggio di Pietro da Morrone, o Celestino V[modifica | modifica wikitesto]

Statua raffigurante Celestino V

Uno dei primi atti ufficiali del nuovo papa fu l'emissione della cosiddetta "Bolla del Perdono"[8], bolla che elargisce l'indulgenza plenaria a tutti coloro che confessati e pentiti dei propri peccati si rechino nella basilica di Santa Maria di Collemaggio della città dell'Aquila dai vespri del 28 agosto al tramonto del 29. In pratica Celestino V istituì a Collemaggio il primo vero Giubileo, successivamente copiato dal successore (per molti usurpatore) per bloccare l'afflusso di pellegrini verso Aquila. Fu così istituita la Perdonanza, celebrazione religiosa ancora oggi tenuta nel capoluogo abruzzese.

Il nuovo Pontefice si affidò, incondizionatamente, nelle mani di Carlo d'Angiò, nominandolo "maresciallo" del futuro Conclave. Ratificò immediatamente il trattato tra Carlo d'Angiò e Giacomo II d'Aragona, mediante il quale fu stabilito che, alla morte di quest'ultimo, la Sicilia sarebbe ritornata agli angioini.

  • 18 settembre 1294: Papa Celestino indisse il suo primo e unico Concistoro, nominando ben 13 nuovi Cardinali.

Dietro consiglio di Carlo d'Angiò, trasferì la sede della Curia dall'Aquila a Napoli fissando la sua residenza in Castel Nuovo, ove fu allestita una piccola stanza, arredata in modo molto spartano e dove egli si ritirava spesso a pregare e a meditare.

  • 13 dicembre 1294: Circa quattro mesi dopo la sua incoronazione, nonostante i numerosi tentativi di dissuasione avanzati da Carlo d'Angiò, il 13 dicembre 1294, Celestino V, nel corso di un Concistoro, diede lettura di una bolla, appositamente preparata per l'occasione, nella quale si contemplava la possibilità di una abdicazione del Pontefice per gravi motivi. Dopo di che recitò la formula della rinuncia al Soglio Pontificio.

Pietro da Morrone, dopo l'abdicazione, fu rinchiuso nella rocca di Fumone, nel Sud dello Stato Pontificio (attualmente in Provincia di Frosinone), ove morì il 19 maggio 1296. Temporaneamente trovò sepoltura nel monastero di Sant'Antonio a Ferentino. In seguito le sue spoglie furono traslate nella basilica di Santa Maria di Collemaggio, presso L'Aquila; nella chiesa, cioè, ove era stato incoronato Papa. Pochi anni dopo fu canonizzato da papa Clemente V, a seguito di sollecitazione da parte del re Filippo IV di Francia.

Il Trecento[modifica | modifica wikitesto]

papa Innocenzo VII, nato a Sulmona
  • 1340: Lanciano, con 6.500 abitanti è la città più popolosa dell'Abruzzo. Il centro ha una sorta di controllo da "città-stato" nella val di Sangro dell'ex Frentania, come ricca zona commerciale di prodotti agricoli e marittimi. Ogni anno a settembre si svolgono delle fiere del mercato, che attirano i mercanti di tutto il circondario. Inoltre è già meta di pellegrinaggio dall'VIII secolo per il Miracolo eucaristico.
  • 1348 - 1349: terremoto sull'Appennino abruzzese. Nel 1348 viene distrutta la Badia di San Clemente a Casauria nella valle della Pescara. Nel 1349 il sisma distrugge quasi completamente L'Aquila. Una prima scossa si generò il 7 settembre 1349 avvertita anche a Roma dove rimase danneggiata la Torre dei Conti e la Torre delle Milizie ai bordi degli antichi Mercati Trajanei e anche la basilica di San Paolo fuori le Mura. Altre forti scosse il 9 e 10 settembre fecero gravissimi danni all'Aquila provocando 800 morti e attivando un esodo della popolazione verso le campagne e i villaggi circostanti. I terremoti furono avvertiti nel reatino, nella conca del Fucino e nella Valle Roveto fino a Sora. Si verificarono danni perfino nell'abbazia di Montecassino dove cedette la basilica.[9] Si stima che in quella serie di scosse si sia raggiunta un'intensità pari al X grado della scala Mercalli.
Interno affrescato dell'Oratorio di San Pellegrino di Bominaco

Quando Roberto d'Angiò (13091343) morì, il regno di Napoli attraversò un periodo di crisi. Il re Luigi I d'Ungheria, per vendicare il fratello, si lanciò alla conquista del Regno, mentre Giovanna I d'Angiò (1327 - 1382) e il marito si rifugiavano presso la corte papale di Avignone (1348). Quando Luigi I ritirò le sue truppe per l'arrivo della peste nera, Giovanna I tornò a Napoli, subendo, nel 1350, una nuova incursione dell'esercito ungherese, conclusasi anche questa con un nulla di fatto.

  • 1360: il Duca d'Andria distrugge Marruvium (ossia San Benedetto).
Castello Cantelmo di Pettorano sul Gizio

A partire dal 1380 Giovanna I dovette scontrarsi con il nipote e cognato Carlo di Durazzo: dopo averlo nominato erede al trono, la regina gli aveva revocato i diritti di successione preferendogli il cugino Luigi I d'Angiò, fratello del re di Francia. Carlo di Durazzo fece assassinare la regina (1382) e si impadronì del regno, ma fu assassinato a sua volta nel 1386 in Ungheria. Salì al trono Giovanna II di Napoli (14141435), sorella di Ladislao I d'Angiò. Priva di eredi diretti, Giovanna nominò suo successore prima Alfonso, re d'Aragona, e in seguito Renato d'Angiò. Braccio da Montone andò in aiuto della regina di Napoli, scomunicata dal Papa, controllando tutti i territori dell'Abruzzo e parteggiando per Alfonso V d'Aragona contro gli angioini del ramo francese.

Il Quattrocento[modifica | modifica wikitesto]

Duomo di Atri
  • 1418: estinzione della vecchia dinastia dei Berardi, attuali conti di Celano dopo i Marsi.
  • 1420-24: per conto della regina Giovanna II, Braccio da Montone è signore di Teramo.
  • 1423: la città dell'Aquila si ribellò, guidata dalla famiglia Camponeschi[10], e Giovanna II diede incarico al condottiero Muzio Attendolo Sforza di andare a riconquistarla. Nel tentativo di guadare il fiume Pescara un suo paggio rischiò di affogare e Muzio, nel tentativo di salvarlo, fu travolto dalle acque.
Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra dell'Aquila.

Scoppio della cosiddetta "Guerra dell'Aquila", nel 1423, in cui Braccio assedia tutti i borghi che fondarono la città nel 1254, riducendoli a rovine, per impedire successivi aiuti per l'assedio dell'Aquila. La città non verrà mai espugnata, secondo la tecnica di Braccio di prenderla per fame, acquartierando le truppe fuori dalle mura. La città viene salvata da Jacopo Caldora e da Antonino Piccolomini.

  • 2 giugno 1424: durante la battaglia finale ad Aquila tra aragonesi e angioini, Braccio da Montone rimase gravemente ferito. Non volle cure e pochi giorni dopo morì. Il Papa lo fece seppellire in terra sconsacrata, vi rimase fino al 1432 quando, per iniziativa del nipote Niccolò della Stella Fortebraccio, i suoi resti furono tumulati nella Chiesa di San Francesco al Prato a Perugia.
  • Nello stesso anno 1424 viene distrutto il monastero di Bominaco da Braccio, successivamente ridimensionato.
  • 1426-27: Sin dal XIII secolo Ortona e la vicina Lanciano iniziarono a vivere pessimi rapporti, fino ad una dichiarata rivalità, per quanto riguardava il dominio del mare fino a Fossacesia. Lanciano, benché fosse nell'entroterra, aveva come città marinara feudataria San Vito Chietino, contesa con Ortona per decenni, essendo il borgo a 7 km dalla città. Nel XV secolo, precisamente nel 1426 esplose una vera e propria guerra di confine tra le due città, dato che gli ortonesi incendiarono una nave nemica. I lancianesi risposero catturando dei mercanti ortonesi, sfregiandoli con il taglio di naso e orecchie, che poi impastarono con mattoni per la fabbricazione di una colonna infame. Tale colonna, secondo le dicerie, sarebbe la terza circolare di un portico in corso Roma a Lanciano, al confine con piazza Plebiscito.

Dato che la guerra aveva avuto inizio, il 17 febbraio 1427 Giovanni da Capestrano fu convocato a Ortona per sancire la pace tra le due città, per mezzo della Diocesi. Infatti tale lodo fu stipulato nella Cattedrale di San Tommaso.

  • 1442: gli Abruzzi fanno parte del Regno di Napoli, sotto gli aragonesi. Con Alfonso V d'Aragona il regno di Napoli è unificato a quello di Sicilia. Nel 1442, Napoli, in mano a Renato d'Angiò e assediata dagli Aragonesi, fu costretta alla resa. Questo segnò la fine della dominazione angioina sul meridione d'Italia. Alfonso V d'Aragona, che fu poi detto il Magnanimo, riunificò il regno di Napoli alla Sicilia. Le opere di costruzione di Alfonso sono le mura aragonesi di Lanciano, di cui rimane la fascia di via del Torrione, con la torre cilindrica, la ricostruzione di una delle Torri Montanare sempre di Lanciano, il castello aragonese di Ortona e il Castello ducale di Crecchio, modificato successivamente dalla famiglia De Riseis.
  • 1444: Bernardino da Siena giunge all'Aquila da Viterbo, e ammalatosi, muore in odore di santità. Immediatamente diventa santo patrono della città e viene fondata una Basilica in suo onore.
  • 1445: fondazione della fortezza di Civitella del Tronto.
  • 1455, 1459, 1462: terremoti all'Aquila. Il più grave è quest'ultimo, in cui viene seriamente danneggiata la Basilica di San Bernardino, e ricostruita in forme rinascimentali.
  • 1456: forti scosse di terremoto si verificarono negli Abruzzi, specialmente nel Citeriore, con danni e morti specialmente all'Aquila, Ortona e Sulmona. La prima scossa avvenne nella notte tra il 4 e il 5 dicembre e altre ne seguirono nei giorni successivi. (Romanel. Scov. Frent., tomo 2, cap. 22) con rovine di edifici e strage di abitanti. In Teramo (scrive lo storico Muzio Muzj), ...caddero molte case, colla morte di dugento e più persone. Più o meno di danno risentirono le altre città e luoghi del Regno (Murat. ad anno 1456).
  • 1461: forte terremoto all'Aquila. L'intensità si stima abbia raggiunto il X grado della scala Mercalli all'Aquila e il grado VIII della scala Mercalli a Lucoli. I Peretti divengono nuovi signori della Contea di Celano.
  • 1460-1496: È guerra tra le nobili famiglie romane dei Colonna e degli Orsini per il predominio delle contee di Albe e Tagliacozzo.
  • 1472: È portata a compimento la città di fondazione di Giulia Nova, voluta dal duca Giulio Antonio Acquaviva[11]. La città diventa nota in ambito religioso per il Duomo di San Flaviano, dove vengono trasportate le reliquie del santo.
  • 1496: I Colonna sono riconosciuti quali nuovi duchi di Tagliacozzo. La contea di Albe cessa di esistere e viene annessa al ducato di Tagliacozzo.

Il Cinquecento e il Seicento[modifica | modifica wikitesto]

Duomo di Guardiagrele nella costruzione dopo il terremoto della Majella del 1706

Dal Settecento all'Ottocento[modifica | modifica wikitesto]

Carta illustrativa dell'Aquila prima del terremoto del 1703

L'Ottocento[modifica | modifica wikitesto]

1855: il principe Torlonia di Avezzano inizia i lavori di prosciugamento del lago del Fucino, che termina nel 1876. Il vasto campo è colonizzato dalla contrada di Borgo Quattordici, dove risiedono i braccianti per la coltivazione delle patate.

  • 1861 il 20 marzo: dopo duecento drammatici giorni di assedio, capitola la fortezza di Civitella del Tronto, l'ultimo baluardo borbonico a cadere contro l'esercito sabaudo.
Targa sulla casa natale di Gabriele D'Annunzio a Pescara
  • 1861 il 15 dicembre: José Borjes, generale al servizio dell'ormai decaduto regno borbonico ed ex alleato del brigante lucano Carmine Crocco, viene fucilato a Tagliacozzo nel tentativo di raggiungere il re Francesco II.
  • 1861-1870: Il peggioramento delle condizioni socio-economiche rispetto al periodo preunitario determina il fenomeno dell'emigrazione e del brigantaggio legittimista: sulla Majella viene scolpita sulla roccia la Tavola dei Briganti con l'iscrizione: Nel 1820 nacque Vittorio Emanuele re d'Italia. Prima era il regno dei fiori, oggi è il regno della miseria. Il brigantaggio inizia nel 1861, furono 1.184 i briganti uccisi solo in Abruzzo a testimonianza della dura repressione del nuovo stato unitario. I gruppi di briganti che operavano nei territori della Majella e del Morrone erano circa una decina, attivi dal 1861 al 1867, che passarono alla storia con la denominazione comune di Banda della Majella. I briganti abruzzesi più famosi erano Antonio La Vella di Sulmona, Pasquale Mancini di Pacentro detto Mercante, i fratelli Marinucci di Sulmona, Fabiano Marcucci detto Primiano di Campo di Giove, Valerio detto Cannone, e poi Colafella, Di Sciascio, Marino e Scenna.
  • 27 febbraio 1862: muore a Isola del Gran Sasso d'Italia San Gabriele dell'Addolorata, dove negli ultimi anni si era ritirato per motivi di salute. Nel convento fuori dal paese si sparge la voce della sua santità, e viene presto costruito nel '900 il Santuario i San Gabriele. Nel 1974 verrà iniziata la costruzione del Santuario Nuovo, davanti quello storico.
  • 1863: nasce a Pescara Gabriele D'Annunzio.
  • 1866: nasce a Pescasseroli Benedetto Croce.
  • 1874: terremoto all'Aquila con danni contenuti.
  • 1876: fine dei lavori di prosciugamento del lago del Fucino[14].
  • 1877: varie campagne di scavi archeologici nella Marsica e nella Conca Peligna dell'archeologo sulmonese Antonio De Nino. Importanti ritrovamenti di edifici e reperti archeologici delle popolazioni italiche Marse e Peligne.
  • 1880: sviluppo della città di Avezzano, con l'inaugurazione di campi di coltivazione di patate sulla piana del Fucino.
  • 1881: terremoto nell'Abruzzo meridionale, con epicentro vicino a Orsogna. A Lanciano il sisma è stimato nell'VIII grado della scala Mercalli. Danni contenuti, anche se Orsogna è danneggiata.
Castello di Avezzano subito dopo il terremoto della Marsica del 1915

Primo Novecento[modifica | modifica wikitesto]

Il Palazzo Farnese di Ortona in una foto del 1936

Fascismo[modifica | modifica wikitesto]

  • 1925-1940: emigrazione nelle colonie d'Africa.
  • 1926: inaugurazione a Lanciano del nuovo corso Trento e Trieste, costruito per il volere del podestà, in stile liberty e littorio. Negli anni successivi verranno restaurate in stile littorio anche il teatro Fenaroli e la villa comunale.
  • 1927: l'Abruzzo, con il regio decreto voluto da Benito Mussolini per il progetto della Grande Aquila, perde 1362 km² (e 70.000 abitanti) cedendo al Lazio 17 comuni, da sempre aquilani, tra cui Amatrice, Antrodoco, Leonessa e Cittaducale. Essi, assieme ai comuni della Sabina, formeranno la nuova provincia laziale di Rieti[17][18]. L'Aquila invece vede accorpati 7 comuni, ridotti a frazioni, tra cui Camarda, Roio, Lucoli e Paganica, arrivando a contare ben 59 contrade.
  • 2 gennaio 1927: costituzione della provincia di Pescara: unificazione in "Pescara" dei due centri di Portanuova e Castellammare, e sottrazione di alcuni comuni dal demanio dell'Aquila e di Teramo, per la creazione della provincia. Inizio di lavori di trasformazione urbana della città, in stile littorio, con l'attuazione di un nuovo piano regolatore.
  • 1933: terremoto sulla Majella. A Lama dei Peligni l'intensità fu del IX grado della scala Mercalli. Nel pescarese franano i borghi di Salle Vecchia, Alanno e Pescosansonesco Vecchio, che vengono abbandonati per la costruzione nuova dei centri, come "Salle del Littorio" (oggi Salle nuova), Pescosansonesco Nuovo. Alcuni danni anche a Corfinio e Sulmona.
  • 1939: la città di Aquila degli Abruzzi cambia il nome in "L'Aquila". Un anno prima il comune di Vasto cambiava il nome secolare di tradizione longobarda in Istoniom riallacciandosi alla tradizione italico romana di Histonium. Nel 1944 tornerà a chiamarsi "Vasto".

Seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Soldati canadesi a Ortona nel 1944, in un momento di pausa

Durante la seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale l'Abruzzo pagò un alto tributo di sangue. Le incursioni aeree iniziate fin dall'inverno del 1942-1943 si intensificarono in primavera e nei mesi estivi. In Abruzzo vennero istituiti numerosi campi di internamento.

Dal secondo dopoguerra a oggi[modifica | modifica wikitesto]

Ingresso del traforo del Gran Sasso ad Assergi
La Prefettura dell'Aquila dopo il sisma del 2009, uno dei simboli della distruzione
  • 1948: decisione non attuata della costituzione della regione Abruzzi e Molise[20].
  • 30 aprile 1950 - Eccidio di Celano: alcuni braccianti scesi in piazza per protestare contro il basso salario, furono freddati a colpi di arma da fuoco. La cronaca attribuì l'omicidio a ingerenze post-fasciste.
  • 1950: si verifica un terremoto a Campotosto, di intensità pari all'VIII grado della scala Mercalli.
  • 29 agosto 1956: a seguito di insistenti piogge e per mancanza di rete idrica adeguata, una grave frana colpisce il centro storico di Vasto, specialmente la parte più antica del rione di San Pietro. Vengono distrutti alcuni palazzi e la chiesa di San Pietro (XII secolo), viene abbattuta nel 1959 perché pericolante. Rimane oggi solo il portale in ricordo della tragedia, lungo il nuovo belvedere della via Adriatica del centro.
  • 1958: terremoto all'Aquila dell'VIII grado della scala Mercalli.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Girolamo Nicolino, Historia della Città di Chieti, 1657
  2. ^ Lanciano e la sua storia
  3. ^ Strabone, Geografia, V, 3,7.
  4. ^ The Catalogue of Strong Italian Earthquakes, su storing.ingv.it, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. URL consultato il 25 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2017).
  5. ^ Lanciano: il miracolo eucaristico, su parrocchie.it. URL consultato il 23 gennaio 2013.
  6. ^ Gran Conti dei Marsi, su italyheritage.com. URL consultato il 2 settembre 2016.
  7. ^ Giovanni Brancaccio, Il Molise medievale e moderno: storia di uno spazio regionale, Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 2005, p. 40, ISBN 978-88-495-1163-5.
  8. ^ La Bolla del Perdono, su perdonanza-celestiniana.it. URL consultato l'8 marzo 2011 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2011).
  9. ^ (E. Gattula, Historia Abbatiae Casinensis..., Venetiis, 1733)
  10. ^ De Matteis 1996, I, 40; Milli 1979, XI, 185.
  11. ^ Il toponimo di Giulia nova veniva usato soprattutto nella lingua scritta e in cartografia. Fu con tale denominazione che apparve nella Carta del Regno di Napoli di Giordano Ziletti (Venezia, 1557), nella Carta d'Abruzzo Ultra, di Natale Bongiorno (Roma, 1587) e in altre note mappe di epoche successive. Le carte indicate sono citate in: Mario Bevilacqua, Giulianova. La Costruzione di una città ideale del Rinascimento, Napoli, Electa Napoli (del Gruppo Mondadori Electa SpA), 2002, ISBN 88-510-0085-9.
  12. ^ Tria 1744, Vol.III Cap.I p.167.
  13. ^ AA.VV., Sulle ali dell'Aquila - Storia della città, L'Aquila, 1999
  14. ^ Il prosciugamento del Fucino, su comune.avezzano.aq.it, Comune di Avezzano (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2017).
  15. ^ Sangritana (pdf)[collegamento interrotto]
  16. ^ Una scossa di terremoto distrugge la Marsica, su cinquantamila.corriere.it, Corriere della Sera. URL consultato il 12 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).
  17. ^ Di seguito l'elenco completo dei comuni ceduti alla provincia di Rieti: Accumoli, Amatrice, Antrodoco, Borbona, Borgorose (allora denominata Borgocollefegato), Borgo Velino, Cantalice, Castel Sant'Angelo, Cittaducale, Cittareale, Fiamignano, Leonessa, Lugnano di Villa Troiana (comune soppresso, ora denominato Vazia, frazione di Rieti), Micigliano, Pescorocchiano, Petrella Salto, Posta.
  18. ^ Dato riscontrabile a pag. 78 di "Guida d'Italia; Abruzzo e Molise. Touring Club Italiano.Mondadori Printing S.p.A., Agosto 2007"
  19. ^ L'Eccidio di Pietransieri, su rivisondoliantiqua.it.
  20. ^ Supplemento ordinario alla Gazzetta ufficiale n. 31 del 7 febbraio 1948 (pdf).
  21. ^ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, su portale.ingv.it. URL consultato il 2 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2009).
  22. ^ Ansa, Maltempo,90mila utenze senza elettricità, 16 gennaio 2017
  23. ^ Ansa, Maltempo: emergenza neve in Abruzzo, a Pescara esonda il fiume, 17 gennaio 2017

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]