Vai al contenuto

Creonte (figlio di Liceto)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Creonte
Nome orig.Κρέων
Caratteristiche immaginarie
SessoMaschio
Luogo di nascitaCorinto
ProfessioneRe di Corinto

Creonte (in greco antico: Κρέων?, Kréōn) è un personaggio della mitologia greca, figlio di Liceto e re di Corinto[1] e padre di Glauce e Ippote.

Nelle Fabulae, Igino lo chiama figlio di Meneceo erroneamente, in quanto il Creonte a cui si riferisce è invece il re di Tebe.[2]

Creonte interviene nella vicenda di Giasone e Medea, decidendo di dare la propria figlia Glauce in sposa a Giasone in modo che questi ripudiasse Medea. Quest'ultima volle allora vendicarsi, così fece un sortilegio su alcuni vestiti e gioielli, che inviò come regalo alla promessa sposa. Questi, una volta indossati dalla vittima, cominciarono a bruciare, facendo morire sia Glauce sia il padre Creonte, accorso per aiutarla.[3][4][5]

Secondo una tragedia perduta di Euripide, riassunta nella Biblioteca di Apollodoro, Alcmeone affidò a Creonte la cura dei due figli avuti dalla veggente Manto, Anfiloco e Tisifone. Quest'ultima crescendo divenne così carina che per gelosia la moglie di Creonte la fece vendere come schiava. Tisifone fu successivamente acquistata da suo padre Alcmeone, che non riconoscendola non comprese la verità, fino a quando un giorno si recò a Corinto per riavere i suoi figli e lì scoprì tutto.[6]

  1. ^ Scholia sulla Medea di Euripide, 20
  2. ^ Igino, Fabulae, 25
  3. ^ Medea di Euripide
  4. ^ (EN) Creonte su Greek Myth Index, rif. 1 Archiviato il 5 gennaio 2018 in Internet Archive.
  5. ^ Grimal, p. 142.
  6. ^ Pseudo-Apollodoro, Biblioteca, 3.7.7.
Controllo di autoritàVIAF (EN52157340697609921141
  Portale Mitologia greca: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mitologia greca